A ROMA ASSEGNATI 112 ALLOGGI POPOLARI ANCHE A CHI ASPETTA DA 20 ANNI

Roma -

Epolis Roma

di Marta Rossi

Ponte di Nona. Primi ingressi nel complesso Ater di via Caterina Usai: il progetto, però, risale al 1988

 

La convocazione è arrivata mercoledì scorso, anche se, per qualcuno con 20 anni di ritardo. Ieri mattina, dalle 9.30 sono state assegnate 112 case popolari a Ponte di Nona (di cui sei a disabili), nel quartiere a ridosso della Prenestina, ormai un puzzle dell’edilizia pubblica. Tra le centinaia di famiglie in fila davanti ai bandoni dei palazzi, c’è anche chi aspetta una casa da 20 anni. “Lo avevo detto che me l’avrebbero data quando andavo in pensione”, dice una signora rivolta al marito. “Noi viviamo al depuratore di Tor Bella Monaca da sei anni – spiegano mamma e figlia- anni in cui abbiamo fatto picchetti, abbiamo protestato, al Comune, all’Ater, senza mai avere una risposta”. Khaled, palestinese, è l’ultimo a varcare la soglia dell’interno 9, nella scala G. Gira per casa, entra nelle stanze, è emozionato. “Per la prima volta ho in mano la chiave di casamia”, dice mentre sale le scale dietro il dirigente dell’Ater.

UNA PRIMA assegnazione, dunque, per un complesso che ospiterà in tutto 630 famiglie. Appartamenti di vario taglio, dai 45 ai 95 metri quadri, in base al nucleo famigliare. Costo dell’operazione: 10.254 milioni di euro, finanziato dal ministero per le Infrastrutture e rientra in un programma di edilizia sperimentale e agevolata relativo a Ponte di Nona che risale al 1988. “Case che mi ricordano la bella edilizia popolare di Garbatella e Ponte Milvio – dice Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio – Per troppo tempo la casa non è stata considerata un bene primario, mi auguro che tutte le forze politiche la inseriscano nella loro agenda. La missione della Regione per i prossimi anni sarà da un lato risanare la situazione dell’Ater, dall’altro fornire risorse per costruire case pubbliche, o agevolate o da poter affittare ai cittadini. Si è costruito troppo per i privati, ora è venuto il momento di riequilibrare”. Una politica “difficile” quella per la casa, secondo l’assessore regionale Bruno Astorre. “Oggi, con la consegna di 112 nuovi alloggi, la Regione e l’Ater danno un’altra prova dell’impegno profuso e instancabile sul tema della casa –prosegue-. L’edilizia residenziale pubblica, nonostante le difficoltà economiche, resta il nodo a cui l’amministrazione non recede dal porre massima attenzione”. Soddisfatto anche il presidente del Municipio, Fabrizio Scorzoni che presenta anche il progetto per l’edilizia scolastica dell’VIII Municipio: “A settembre aprirà, proprio qui a fianco, un asilo nido che ospiterà 120 bambini. Mentre altre quattro scuole –elementare, media, un istituto superiore, un altro asilo nido con scuola materna sono già in gara d’appalto e durante il 2008 partirà la cantierizzazione”. Per Francesco Lollobrigida, An, vicepresidente della commissione Lavori pubblici e Politiche della casa regionale, si tratta di “promesse e garanzie sui tempi di realizzazione e sulla predisposizione dei servizi che mai vengono rispettati. L’unica cosa aperta e funzionante è il mega centro commerciale cui sono state garantite evidentemente procedure più celeri”.

“UN AGO nel pagliaio”, lo definiscono Pasquale Nappo di AS.I.A.RdB e Gino Chiaparelli, di Obiettivo Casa. “Si tratta di una piccola risposta- spiega Nappo- per un problema che riguarda 20mila famiglie. Serve una politica più seria per la casa. Inoltre, ora questi palazzi devono essere mantenuti. Perché la zona è priva di molti servizi essenziali, come farmacie, posta. Siamo riusciti a far mettere una linea di bus dopo tante lotte. Prima non c’era nemmeno quella”. “La scorsa settimana abbiamo occupato la sede dell’Ater- racconta Chiaparelli- perché queste case sono pronte da sei mesi ma non venivano consegnate e siamo pronti a fare lo stesso se non ce ne consegnano altre”.