Enasarco, gli incroci pericolosi tra il sottosegretario Cassano e Futura Funds

Roma -

L'esponente di Ncd che siede al ministero del Lavoro e deve decidere sul commissariamento della cassa previdenziale è sposato con Anna Degennaro, socia di Sudcommerci. Quest'ultima nel 2013 ha emesso un minibond che è stato sottoscritto dal fondo Futura Funds gestito da Optimum asset management, a cui Enasarco ha conferito 300 milioni

Relazioni e incroci. Anche di questo sono fatti gli affari. E dalle carte raccolte dal Movimento 5 stelle per chiedere il commissariamento di Enasarco, la cassa degli agenti di commercio, di incroci ne saltano fuori parecchi. Uno di questi porta alla famiglia del sottosegretario al ministero del Lavoro in quota Ncd, Massimo Cassano. Al centro c’è la Optimum asset management, una società con sede in Lussemburgo che per Enasarco ha gestito oltre 300 milioni di euro attraverso un investimento criticato anche dalla Covip, la commissione che ha compiti di vigilanza sulle casse. Il fondo in cui sono finiti i contributi pensionistici si chiama Futura Funds ed è lo stesso che nel 2013 ha suscitato interesse negli ambienti finanziari per avere sottoscritto un minibond piuttosto rischioso da 22 milioni di euro emesso dalla Sudcommerci srl. Questa è una società dei Degennaro, la famiglia di Bari nota per aver regalato cinquanta cozze pelose all’allora sindaco Michele Emiliano. Tra i soci principali che hanno in mano il controllo di Sudcommerci c’è Anna Degennaro, che è moglie proprio di Cassano. E qui il filo ci riporta a Enasarco, su cui oggi è aperta anche un’inchiesta della procura di Roma. Il sottosegretario, infatti, è titolare delle deleghe in materia di politiche previdenziali, ovvero è colui che al ministero ha parola sulla decisione di commissariare o meno l’ente. Decisione che passa anche per la valutazione dell’opportunità degli investimenti, alcuni dei quali fatti attraverso coloro che hanno raccolto finanziamenti per moglie e parenti.

L’investimento di Futura Funds in Sudcommerci aveva già attirato l’attenzione dei Cinque stelle, che l’anno scorso in un’interrogazione della deputata Roberta Lombardi ne avevano evidenziato i rischi. L’emissione del minibond viene decisa ad agosto del 2013 per coprire la metà dei costi di un progetto immobiliare che prevede la costruzione di un polo commerciale con oltre 60mila metri quadri di negozi a Casamassima, in provincia di Bari. Il rendimento dell’obbligazione è del 6 per cento all’anno, piuttosto basso se si considera che nel bilancio del 2012 Sudcommerci ha già debiti per quasi 20 milioni di euro a fronte di un capitale sociale di appena 10.400 euro. Il minibond, sottoscritto a ottobre in un’unica tranche, finisce nel comparto Delta del fondo Futura Funds, amministrato dalla Futura asset management di Malta, a sua volta affiliata della lussemburghese Optimum Asset Management. In quel momento è direttore del fondo lussemburghese il finanziere Girolamo Stabile, che intervistato da Linkiesta sull’opportunità dell’operazione considera le garanzie offerte da Sudcommerci “congrue all’investimento”, mentre sul rendimento contenuto dice: “La ratio di un coupon non eccessivamente elevato sta nel non mettere in difficoltà l’imprenditore con tassi insostenibili”.

Nello stesso periodo in cui presta 22 milioni di euro a Sudcommerci, Optimum Asset Management è impegnata con toni accesi su un altro fronte, quello di Enasarco. Lo dimostrano una lettera di fine ottobre 2013 del presidente del fondo lussemburghese, Alberto Matta, e un’informativa del dirigente del servizio Finanza di Enasarco, Roberto Lamonica, che a commento della missiva contesta il calcolo delle commissioni addebitate in passato alla cassa e parla di rendimenti con componenti negative “certe e liquide”. I tempi sono cambiati. I rapporti non sono più quelli del passato, quando Enasarco aveva conferito al comparto Newton di Futura Funds prodotti finanziari per 300 milioni di euro, in parte oggetto di successiva ristrutturazione, a cui poi ha aggiunto 30 milioni di liquidità. A fine ottobre l’ente previdenziale sta per finire sotto i riflettori per le perdite potenziali nascoste nel bilancio, già denunciate dall’allora vice presidente Andrea Pozzi che per questo decide di dimettersi.

A febbraio 2014 Enasarco e Optimum asset management trovano l’accordo: il comparto Newton di Futura Funds viene chiuso e i suoi asset finiscono direttamente in pancia a Enasarco. Tra questi c’è anche una quota, con valore contabile di 80,8 milioni, di Optimum evolution fund Sif – Property II, un fondo immobiliare gestito sempre da Optimum Asset Management. Risultato: il legame tra Enasarco e chi ha portato finanziamenti ai parenti di Cassano è sopravvissuto alle liti di fine 2013.

Twitter @gigi_gno