Appalti truccati, soldi rubati, le case cadono a pezzi e ALER continua a sgomberare!

Milano -

 

Oggi a San Siro ALER con il supporto di 5 camionette tra polizia e carabinieri ha effettuato lo sgombero della famiglia di Hassan e i suoi figli, occupanti per necessità che vivevano in un palazzo dell ALER dichiarato inagibile a Novembre dopo che diversi inquilini avevano segnalato i danni strutturali della palazzina.

Una spesa imponente di soldi pubblici (ogni sgombero costa quasi 3000 euro) per non trovare nessuna soluzione alle famiglie lasciate in mezzo alla strada per problemi legati alla scarsa o nulla manutenzione dell ALER e non, come spesso dicono, per problemi con il vicinato.

Una  gestione pericolosa e assurda dell’ emergenza abitativa trattata come un problema di ordine pubblico, nell’assenza totale di politiche in grado di considerare e dare risposte al bisogno abitativo di una fascia sempre più grande della popolazione della città.

Non solo non si investono risorse per la conservazione del patrimonio esistente, ben 29 000 unità abitative Aler sono a rischio per  caduta di rivestimenti, folgorazione e intossicazione, ma si continua a fare regali milionari agli amici degli amici: consulenze da centinaia di migliaia di euro, appalti senza norme per dieci anni alla Rrs di Buccinasco per la gestione delle case sgomberate, con delle modalità assurde (sanitari spaccati, tubi divelti, lastre che rimarranno per decenni a chiudere alloggi vuoti e riscaldati) appalto affidato sempre alla medesima società con un incasso di 28 milioni di euro.

Si continua a speculare sul patrimonio pubblico anche con la costituzione di società fittizie come Asset, controllata interamente da Aler, al fine di gestire operazioni immobiliari ad alto rischio.

Un carrozzone clientelare con un buco di 400 000 milioni di euro che svende il patrimonio di edilizia popolare costruito con i soldi pubblici e diventato cosa di “pochi” non interessati a considerare i tanti che a Milano hanno bisogno di casa a prezzi accessibili.

Così la vendita degli alloggi, incentivata dal recente Piano Casa all’art.3, diventa un ultimo business possibile per continuare a fare soldi, e allora si vende il patrimonio agli inquilini o meglio alle banche che stipuleranno dei mutui con cui strozzinare gli ex affittuari, oppure se si decide di non comprare si prevede la mobilità forzata in altri alloggi ovviamente più periferici rispetto alle zone in cui si abita.

Un’ accelerazione dei processi di gentrification che abbiamo visto devastare la nostra città, renderla inabitabile per chi non ha reddito, processi di spostamento in grado di cancellare anni di relazioni sociali e di legami con un territorio.

Il patrimonio pubblico non si può vendere e sgomberare chi occupa per necessità, non si può lasciare chi è povero a vivere in condizioni pericolose per la sua integrità fisica perché i soldi delle manutenzioni se li sono intascati i soliti noti, una casa dignitosa è un diritto, non un business!

Comitato Abitanti San Siro

Appalti truccati, soldi rubati, le case cadono a pezzi e ALER continua a sgomberare!

Oggi a San Siro ALER con il supporto di 5 camionette tra polizia e carabinieri ha effettuato lo sgombero della famiglia di Hassan e i suoi figli, occupanti per necessità che vivevano in un palazzo dell ALER dichiarato inagibile a Novembre dopo che diversi inquilini avevano segnalato i danni strutturali della palazzina.

Una spesa imponente di soldi pubblici (ogni sgombero costa quasi 3000 euro) per non trovare nessuna soluzione alle famiglie lasciate in mezzo alla strada per problemi legati alla scarsa o nulla manutenzione dell ALER e non, come spesso dicono, per problemi con il vicinato.

Una  gestione pericolosa e assurda dell’ emergenza abitativa trattata come un problema di ordine pubblico, nell’assenza totale di politiche in grado di considerare e dare risposte al bisogno abitativo di una fascia sempre più grande della popolazione della città.

Non solo non si investono risorse per la conservazione del patrimonio esistente, ben 29 000 unità abitative Aler sono a rischio per  caduta di rivestimenti, folgorazione e intossicazione, ma si continua a fare regali milionari agli amici degli amici: consulenze da centinaia di migliaia di euro, appalti senza norme per dieci anni alla Rrs di Buccinasco per la gestione delle case sgomberate, con delle modalità assurde (sanitari spaccati, tubi divelti, lastre che rimarranno per decenni a chiudere alloggi vuoti e riscaldati) appalto affidato sempre alla medesima società con un incasso di 28 milioni di euro.

Si continua a speculare sul patrimonio pubblico anche con la costituzione di società fittizie come Asset, controllata interamente da Aler, al fine di gestire operazioni immobiliari ad alto rischio.

Un carrozzone clientelare con un buco di 400 000 milioni di euro che svende il patrimonio di edilizia popolare costruito con i soldi pubblici e diventato cosa di “pochi” non interessati a considerare i tanti che a Milano hanno bisogno di casa a prezzi accessibili.

Così la vendita degli alloggi, incentivata dal recente Piano Casa all’art.3, diventa un ultimo business possibile per continuare a fare soldi, e allora si vende il patrimonio agli inquilini o meglio alle banche che stipuleranno dei mutui con cui strozzinare gli ex affittuari,

 oppure se si decide di non comprare si prevede la mobilità forzata in altri alloggi ovviamente più periferici rispetto alle zone in cui si abita.

Un’ accelerazione dei processi di gentrification che abbiamo visto devastare la nostra città, renderla inabitabile per chi non ha reddito, processi di spostamento in grado di cancellare anni di relazioni sociali e di legami con un territorio.

Il patrimonio pubblico non si può vendere e sgomberare chi occupa per necessità, non si può lasciare chi è povero a vivere in condizioni pericolose per la sua integrità fisica perché i soldi delle manutenzioni se li sono intascati i soliti noti, una casa dignitosa è un diritto, non un business!

Comitato Abitanti San Siro

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Appalti truccati, soldi rubati, le case cadono a pezzi e ALER continua a sgomberare!

Oggi a San Siro ALER con il supporto di 5 camionette tra polizia e carabinieri ha effettuato lo sgombero della famiglia di Hassan e i suoi figli, occupanti per necessità che vivevano in un palazzo dell ALER dichiarato inagibile a Novembre dopo che diversi inquilini avevano segnalato i danni strutturali della palazzina.

Una spesa imponente di soldi pubblici (ogni sgombero costa quasi 3000 euro) per non trovare nessuna soluzione alle famiglie lasciate in mezzo alla strada per problemi legati alla scarsa o nulla manutenzione dell ALER e non, come spesso dicono, per problemi con il vicinato.

Una  gestione pericolosa e assurda dell’ emergenza abitativa trattata come un problema di ordine pubblico, nell’assenza totale di politiche in grado di considerare e dare risposte al bisogno abitativo di una fascia sempre più grande della popolazione della città.

Non solo non si investono risorse per la conservazione del patrimonio esistente, ben 29 000 unità abitative Aler sono a rischio per  caduta di rivestimenti, folgorazione e intossicazione, ma si continua a fare regali milionari agli amici degli amici: consulenze da centinaia di migliaia di euro, appalti senza norme per dieci anni alla Rrs di Buccinasco per la gestione delle case sgomberate, con delle modalità assurde (sanitari spaccati, tubi divelti, lastre che rimarranno per decenni a chiudere alloggi vuoti e riscaldati) appalto affidato sempre alla medesima società con un incasso di 28 milioni di euro.

Si continua a speculare sul patrimonio pubblico anche con la costituzione di società fittizie come Asset, controllata interamente da Aler, al fine di gestire operazioni immobiliari ad alto rischio.

Un carrozzone clientelare con un buco di 400 000 milioni di euro che svende il patrimonio di edilizia popolare costruito con i soldi pubblici e diventato cosa di “pochi” non interessati a considerare i tanti che a Milano hanno bisogno di casa a prezzi accessibili.

Così la vendita degli alloggi, incentivata dal recente Piano Casa all’art.3, diventa un ultimo business possibile per continuare a fare soldi, e allora si vende il patrimonio agli inquilini o meglio alle banche che stipuleranno dei mutui con cui strozzinare gli ex affittuari, oppure se si decide di non comprare si prevede la mobilità forzata in altri alloggi ovviamente più periferici rispetto alle zone in cui si abita.

Un’ accelerazione dei processi di gentrification che abbiamo visto devastare la nostra città, renderla inabitabile per chi non ha reddito, processi di spostamento in grado di cancellare anni di relazioni sociali e di legami con un territorio.

Il patrimonio pubblico non si può vendere e sgomberare chi occupa per necessità, non si può lasciare chi è povero a vivere in condizioni pericolose per la sua integrità fisica perché i soldi delle manutenzioni se li sono intascati i soliti noti, una casa dignitosa è un diritto, non un business!

Comitato Abitanti San Siro

Appalti truccati, soldi rubati, le case cadono a pezzi e ALER continua a sgomberare!

Oggi a San Siro ALER con il supporto di 5 camionette tra polizia e carabinieri ha effettuato lo sgombero della famiglia di Hassan e i suoi figli, occupanti per necessità che vivevano in un palazzo dell ALER dichiarato inagibile a Novembre dopo che diversi inquilini avevano segnalato i danni strutturali della palazzina.

Una spesa imponente di soldi pubblici (ogni sgombero costa quasi 3000 euro) per non trovare nessuna soluzione alle famiglie lasciate in mezzo alla strada per problemi legati alla scarsa o nulla manutenzione dell ALER e non, come spesso dicono, per problemi con il vicinato.

Una  gestione pericolosa e assurda dell’ emergenza abitativa trattata come un problema di ordine pubblico, nell’assenza totale di politiche in grado di considerare e dare risposte al bisogno abitativo di una fascia sempre più grande della popolazione della città.

Non solo non si investono risorse per la conservazione del patrimonio esistente, ben 29 000 unità abitative Aler sono a rischio per  caduta di rivestimenti, folgorazione e intossicazione, ma si continua a fare regali milionari agli amici degli amici: consulenze da centinaia di migliaia di euro, appalti senza norme per dieci anni alla Rrs di Buccinasco per la gestione delle case sgomberate, con delle modalità assurde (sanitari spaccati, tubi divelti, lastre che rimarranno per decenni a chiudere alloggi vuoti e riscaldati) appalto affidato sempre alla medesima società con un incasso di 28 milioni di euro.

Si continua a speculare sul patrimonio pubblico anche con la costituzione di società fittizie come Asset, controllata interamente da Aler, al fine di gestire operazioni immobiliari ad alto rischio.

Un carrozzone clientelare con un buco di 400 000 milioni di euro che svende il patrimonio di edilizia popolare costruito con i soldi pubblici e diventato cosa di “pochi” non interessati a considerare i tanti che a Milano hanno bisogno di casa a prezzi accessibili.

Così la vendita degli alloggi, incentivata dal recente Piano Casa all’art.3, diventa un ultimo business possibile per continuare a fare soldi, e allora si vende il patrimonio agli inquilini o meglio alle banche che stipuleranno dei mutui con cui strozzinare gli ex affittuari,

 oppure se si decide di non comprare si prevede la mobilità forzata in altri alloggi ovviamente più periferici rispetto alle zone in cui si abita.

Un’ accelerazione dei processi di gentrification che abbiamo visto devastare la nostra città, renderla inabitabile per chi non ha reddito, processi di spostamento in grado di cancellare anni di relazioni sociali e di legami con un territorio.

Il patrimonio pubblico non si può vendere e sgomberare chi occupa per necessità, non si può lasciare chi è povero a vivere in condizioni pericolose per la sua integrità fisica perché i soldi delle manutenzioni se li sono intascati i soliti noti, una casa dignitosa è un diritto, non un business!

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Oggi a San Siro ALER con il supporto di 5 camionette tra polizia e carabinieri ha effettuato lo sgombero della famiglia di Hassan e i suoi figli, occupanti per necessità che vivevano in un palazzo dell ALER dichiarato inagibile a Novembre dopo che diversi inquilini avevano segnalato i danni strutturali della palazzina.

Una spesa imponente di soldi pubblici (ogni sgombero costa quasi 3000 euro) per non trovare nessuna soluzione alle famiglie lasciate in mezzo alla strada per problemi legati alla scarsa o nulla manutenzione dell ALER e non, come spesso dicono, per problemi con il vicinato.

Una  gestione pericolosa e assurda dell’ emergenza abitativa trattata come un problema di ordine pubblico, nell’assenza totale di politiche in grado di considerare e dare risposte al bisogno abitativo di una fascia sempre più grande della popolazione della città.

Non solo non si investono risorse per la conservazione del patrimonio esistente, ben 29 000 unità abitative Aler sono a rischio per  caduta di rivestimenti, folgorazione e intossicazione, ma si continua a fare regali milionari agli amici degli amici: consulenze da centinaia di migliaia di euro, appalti senza norme per dieci anni alla Rrs di Buccinasco per la gestione delle case sgomberate, con delle modalità assurde (sanitari spaccati, tubi divelti, lastre che rimarranno per decenni a chiudere alloggi vuoti e riscaldati) appalto affidato sempre alla medesima società con un incasso di 28 milioni di euro.

Si continua a speculare sul patrimonio pubblico anche con la costituzione di società fittizie come Asset, controllata interamente da Aler, al fine di gestire operazioni immobiliari ad alto rischio.

Un carrozzone clientelare con un buco di 400 000 milioni di euro che svende il patrimonio di edilizia popolare costruito con i soldi pubblici e diventato cosa di “pochi” non interessati a considerare i tanti che a Milano hanno bisogno di casa a prezzi accessibili.

Così la vendita degli alloggi, incentivata dal recente Piano Casa all’art.3, diventa un ultimo business possibile per continuare a fare soldi, e allora si vende il patrimonio agli inquilini o meglio alle banche che stipuleranno dei mutui con cui strozzinare gli ex affittuari,

 oppure se si decide di non comprare si prevede la mobilità forzata in altri alloggi ovviamente più periferici rispetto alle zone in cui si abita.

Un’ accelerazione dei processi di gentrification che abbiamo visto devastare la nostra città, renderla inabitabile per chi non ha reddito, processi di spostamento in grado di cancellare anni di relazioni sociali e di legami con un territorio.

Il patrimonio pubblico non si può vendere e sgomberare chi occupa per necessità, non si può lasciare chi è povero a vivere in condizioni pericolose per la sua integrità fisica perché i soldi delle manutenzioni se li sono intascati i soliti noti, una casa dignitosa è un diritto, non un business!

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