Occupato il palazzo Maurogordato sugli scali D'Azeglio. 10 famiglie hanno finalmente una casa

Livorno -

Oggi, sabato 4 aprile dieci famiglie del comitato diritto all’abitare hanno occupato alcuni appartamenti all’interno del palazzo Maurogordato a Livorno. L’immobile di alto valore storico era stato abbandonato al degrado e all’incuria dalla proprietà  da circa 5 anni.

Appartenente al fondo immobiliare Uno Energia  della società PensPlan Invest  Sgr  a sua volta controllata per il 65 %  dalla Centrum PensPlan spa della Regione Trentino Alto Adige e da alcune banche e assicurazioni e,  un tempo ospitava  la sede provinciale dell’ENEL.

Al suo interno vi sono numerosi appartamenti vuoti che insieme agli altri, oltre 4000, compongono il patrimonio inutilizzato e lasciato a marcire nella nostra città in vista di future speculazioni.

Numeri da paura: Livorno è tornata ad essere la capitale degli sfratti, uno su trenta famiglie. Oltre 1200 domande di casa popolare nell’ultimo bando integrativo appena scaduto che si sommano alle 1500 dello scorso bando.  Centinaia di pignoramenti in corso e oltre 500 persone censite all’interno delle residenze di soccorso. Una media di 40 sfratti esecutivi con forza pubblica ogni mese. Solo 100 alloggi popolari assegnati ogni anno.  Questa in sintesi la situazione del nostro territorio. A fronte di tutto ciò il governo Renzi non solo non ha previsto nessun intervento concreto che vada oltre il semplice trasferimento di fondi per la morosità incolpevole ( poche centinaia di migliaia di euro che passano direttamente nelle mani dei proprietari) ma aveva addirittura deciso di non prorogare il blocco degli sfratti per finita locazione. Con il piano casa e la successiva proposta di legge dell’ex ministro Lupi si pensa già a come svendere il rimanente patrimonio pubblico cioè le case popolari, mettendo all’asta gli alloggi ERP.  Contemporaneamente si finanziano grandi opere come la TAV o l’Expo che hanno come principale scopo quello di arricchire i vari speculatori e mafiosi.

Anche la regione Toscana e la giunta Rossi non sono da meno. E’ stata votata in consiglio regionale la nuova Legge Saccardi sulla casa. Una legge che azzera i punteggi in graduatoria ERP per  le famiglie che subiscono uno sfratto per morosità  e che prevede l’aumento dei canoni di affitto  oltre che l’esclusione dai bandi per tutte le famiglie che hanno occupato un alloggio per necessità.

In questo contesto si inseriscono anche le gravissime responsabilità del nostro assessore alla casa Ina Dhimjini. Le ultime elezioni comunali si svolsero in un clima pesantissimo sul fronte del diritto all’abitare. Dopo le occupazioni di via Giordano Bruno era a tutti chiaro il reperimento di una struttura in grado di tamponare l’emergenza abitativa fosse l’esigenza più impellente.  In 9 mesi  niente di tutto ciò è stato fatto anzi, l’assessore non è stata in grado di strutturare un progetto serio per il blocco della Chiccaia non prevedendo  un eventuale alternativa nel caso in cui, come poi sta succedendo,  il primo progetto di utilizzo temporaneo ed emergenziale non sia approvato.

Di contro si è deciso di colpire le occupazioni abitative sgomberando tutte quelle famiglie che avevano deciso di occupare per necessità . 150 persone con decine di minori sono state lasciate a marcire in strutture fatiscenti senza proporre alcuna soluzione. La dimostrazione lampante di cosa voglia dire agire secondo la “legalità” . Chi è più forte ( economicamente e politicamente) trova sempre delle scappatoie e a pagarne le conseguenze sono sempre le famiglie, i disoccupati e i lavoratori e i precari.

Chiediamo all’amministrazione di prendere immediatamente contatti con la proprietà dell’immobile in modo da raggiungere al più presto un accordo che permetta alle famiglie di rimanere all’interno dello stabile, in via temporanea,  pagando un canone simbolico. Progetti di questo tipo sono già stati percorsi con successo da altre amministrazioni Italiane come nel caso del comune di Bologna e Cosenza.

Invitiamo tutti i singoli e le famiglie che attualmente vivono un disagio abitativo a presentarsi alle assemblee della nuova occupazione sugli scali D’Azeglio.

Comitato diritto all’abitare Ex Caserma Occupata