Livorno. Nuova occupazione di case contro l'emergenza abitativa

Livorno -

Nuova occupazione abitativa oggi a Livorno in via Borra, 23. Nel pomeriggio sei famiglie sostenute da parecchi attivisti hanno occupato alcuni appartamenti lasciati sfitti da circa due anni. Ad organizzare l’iniziativa è stata l’Asia Usb, il sindacato che sostiene molte delle occupazioni  di immobili, pubblici o privati, lasciati vuoti in città e diventati l’unica alternativa per decine di famiglie sfrattate, spesso per morosità incolpevole. “Vogliamo che il comune requisisca immediatamente tutti gli stabili sfitti di proprietà di banche e società coinvolte in operazioni di riciclaggio e speculazione. Che gli stessi appartamenti vengano immediatamente destinati alle famiglie in difficoltà economica” sostengono gli attivisti che hanno organizzato l’occupazione delle case.


Ancora una volta nessuna alternativa alla strada

Questa mattina un nucleo familiare di 5 persone tra cui un anziano e un minore di 3 anni sono stati sfrattati per morosità incolpevole da un appartamento in piazza Mazzini. La prossima settimana sono previsti altri due sfratti e decine di famiglie in difficoltà economica si trovano già in mezzo alla strada. 

Nonostante l’assessore al sociale Ina Dhimgjini abbia dichiarato, qualche settimana fa, alla stampa  “ Il disagio abitativo a Livorno non ha le proporzioni e le caratteristiche di quello di Milano o Roma, chi infatti ha i requisiti per rientrare nei percorso dell’emergenza abitativa viene seguito e tutelato, non viene abbandonato a se stesso” in realtà la quasi totalità delle famiglie con i requisiti per la morosità incolpevole vengono di fatto abbandonate al loro destino. “Non ci sono soldi e non ci sono case” queste sono le parole che vengono ripetute quotidianamente a chi si presenta presso gli uffici preposti.

Per questo motivo oggi pomeriggio 6 famiglie ( quattro Italiane e due straniere) hanno deciso di occupare alcuni appartamenti lasciati sfitti da circa due anni.

Stiamo parlando dello “scandalo” della struttura ex Cassa di Risparmi di Livorno in via Borra 23. Fino a qualche anno fa in quegli appartamenti vivevano 6 famiglie che pagavano un regolare canone di affitto.  Acquistati dalla Lodigiana Bipielle Real Estate di Fiorani sono stati successivamente acquisiti, dopo un ulteriore passaggio da alcune società domiciliate a Panama, dalla “famosa” Mizar. La stessa società finita nell’inchiesta del PM Forleo che ha portato all’arresto di diverse personalità anche in Toscana.

“La vicenda Mizar è la storia di una serie complicatissima di passaggi di mano, di fideiussioni, di finanziamenti chirografari, di garanzie anomale, di ipoteche, di banche svizzere e di società off-shore domiciliate a Panama e alle Isole Vergini britanniche. Un’operazione in realtà semplice nella sua complessità: lo rivelano le dichiarazioni di Riccardo Castrucci a cui «fu suggerita una complessa procedura volta a schermare il più possibile» il pagamento di 13,650 milioni di euro al nero”

Non sappiamo come sia andata a finire questa storia. Sappiano che sei famiglie Livornesi, tra cui due anziani, sono stati sfrattati dalle loro case per lasciare spazio al guadagno dei soliti banchieri e faccendieri di turno. Sappiamo che da allora lo stabile di via Borra è stato abbandonato a se stesso. Sappiamo che quotidianamente, nell’ufficio accanto, vengono effettuate Aste di vendita relative ad appartamenti di famiglie in difficoltà economica. Sappiamo che a Livorno ci sono decine di palazzi abbandonati.

Cosa chiediamo?

Vogliamo che il comune requisisca immediatamente tutti gli stabili sfitti di proprietà di banche e società coinvolte in operazioni di riciclaggio e speculazione. Che gli stessi appartamenti vengano immediatamente destinati alle famiglie in difficoltà economica.  Si continua a parlare di strutture per i profughi (ad esempio l’Ex Atleti) e di qualche spicciolo destinato all’aiuto di famiglie che scappano da guerra e disperazione ma non c’è mai nessuno che abbia il coraggio di denunciare la mafia e le VERE speculazioni che hanno distrutto la nostra città. Si vorrebbe innescare una guerra tra bisognosi mettendo in competizione cittadini Italiani e cittadini stranieri quanto alle nostre spalle centinaia di palazzi vengono lasciati vuoti dalle banche e dalle società immobiliari. Mentre il nostro governo si appresta a finanziare con soldi pubblici ( miliardi di euro) le banche private in “difficoltà”.

Come sindacato Asia-Usb sosterremo con qualsiasi mezzo le famiglie che oggi hanno deciso di riappropriarsi di un pezzo di città che gli appartiene.