IN ARRIVO NUMEROSI SFRATTI DALL’INPS: ENTE DI ASSISTENZA SOCIALE O SOC. IMMOBILIARE?

Roma -

Le procedure di recupero delle morosità a carico degli inquilini e le conseguenti richieste di sfratto, erano già state avviate da qualche tempo, ma oggi complice una apposita procura rilasciata dall’Inps in favore della Romeo Gestioni S.p.A, assistiamo ad una improvvisa accelerazione di ingiunzioni e citazioni in tribunale che da una parte incrementeranno non poco le casse della Società di Gestione ed i portafogli degli avvocati ad essa collegati, il tutto con la benedizione della classe dirigente Inps, mentre dalla sponda degli inquilini il futuro di molte famiglie è segnato dall’incertezza di dove andare a vivere prossimamente.

A seguito della citata delega, la Romeo Gestioni ha dato mandato di rappresentanza a diversi Studi Legali di media grandezza, mettendo a loro disposizione una piattaforma on-line all’interno della quale è possibile visualizzare i nominativi degli inquilini morosi e la documentazione provante la posizione debitoria, velocizzando l’iter giudiziario, al termine del quale, muniti della sentenza, pressano gli Ufficiali Giudiziari al fine di ottenere il rilascio forzoso dell’immobile sin dai primi accessi.

La macelleria sociale ordita dall’Ente Previdenziale Statale, sostenuta con riverenza e tornaconto dalla Romeo Gestioni, sta interessando non solo le grandi città dove notevole è la presenza di immobili di proprietà Inps, ma tutto il territorio nazionale, un’ampia operazione di recupero economico che alimenta una forte inquietudine sul destino incerto quanto nefasto di molte famiglie.

Solo sul territorio di Roma questa estesa operazione a dir poco empia, interesserà diverse centinaia di nuclei familiari, molti dei quali colpevoli di una morosità indotta da norme vessatorie emanate nel 2017 a firma dell’allora Presidente Tito Boeri e successivamente convertite, grazie al parere favorevole dei Ministeri vigilanti, in Decreti Interministeriali, all’interno dei quali spicca l’aumento sproporzionato delle attuali indennità di occupazione basate sulle quotazioni OMI oltre al ricalcolo delle stesse per gli ultimi cinque anni, ma anche la sanatoria approvata dalla legge 164/2014 sino ad oggi disattesa dall’Ente stesso.

C’è una chiara strategia dell’Inps non solo nel trasformare il proprio inquilinato in un bancomat, ma di immettere sul mercato unità immobiliari liberate prima della scadenza del processo di disinvestimento previsto nel 2024, gli effetti di una gestione fallimentare del patrimonio immobiliare compreso il faraonico contratto di Gestione sottoscritto in favore della Romeo Gestioni, sta ricadendo sulle spalle degli inquilini, tutto questo è inaccettabile, l’Inps sta sfacciatamente rinnegando la sua funzione sociale, assumendo l’identità di una Lobby Immobiliare.

Gli inquilini stanno pagando a caro prezzo una dismissione che da oltre vent’anni non trova la quadra, le leggi promulgate per lo smantellamento di un patrimonio pubblico ad uso abitativo, ne impongono la vendita totale e l’Ente Statale non si è fatto pregare nel perseguire tale obiettivo pur consapevole di generare a breve termine un’emergenza abitativa senza precedenti.

Il tempo a disposizione per scongiurare questa crisi abitativa si sta riducendo notevolmente, nel 2024 terminerà il piano di vendita e l’Inps come ha già manifestato nell’incontro del 26 Luglio scorso, non ha intenzione di intraprendere una trattativa con gli inquilini nel ricercare alternative in grado di evitare il peggioramento di una situazione già compromessa e nonostante si stia palesando un concreto interesse degli Enti Locali in merito all’acquisizione del patrimonio immobiliare che richiede comunque un sostanziale impegno temporale, sarà molto fondamentale nell’immediato imporre all’Ente Previdenziale una costruttiva interlocuzione mirata alla sospensione delle procedure di sfratto in corso e future.

Una solida ed indispensabile pressione dell’inquilinato coinvolto sarà in grado di far valere i propri diritti?

Comitato inquilini INPS
ASIA-USB