Grazie ad Equitalia i pignoramenti delle case salgono a 44mila e 27.

Mentre Governo Monti e Politici che lo sostengono corrono a difendere Equitalia migliaia di cittadini finiscono per strada senza casa

Bologna -

Cifre drammatiche ed in costante crescita,nel 2010 erano 37mila 472 famiglie a venire buttate fuori di casa nel 2011 sono state 44 mila e 27 a subire questo doloroso calvario, perchè di questo si tratta, e questo senza avere ancora i dati d'inizio 2012.
E Pur essendoci un accordo tra ABI e d alcune associazioni di consumatori che per il momento ha scongiurato il pignoramento per migliaia di altre persone colpite da eventi traumatici come la perdita del lavoro o la cassa integrazione, che ne hanno ridotto la capacità di rimborso del mutuo, per la prossima scadenza (luglio) sembra che la situazione si complichi ulteriormente raggiungendo eventi drammatici visto che l'accordo verra tagliato.
Attualmente  il numero delle richieste di sospensione del pagamento delle rate è passato dalle 55 mila di fine novembre 2011 alle oltre 60 mila attuali, con un debito residuo di circa 7,5 miliardi.
Il responsabile settore immobiliare di Nomisma, Luca Dondi, si affretta a dichiarare che ;"Le prospettive reddituali delle famiglie non sono certamente positive e il sistema bancario, che finora ha riconosciuto una serie di moratorie, non potrà certamente rimandare sine die il momento del pagamento delle rate»,situazione che come Sindacato di Inquilini conosciamo benissimo.
La contrazione della capacità reddituale delle famiglie è confermata dai dati Crif, secondo cui le richieste di mutuo nel primo trimestre di quest´anno sono calate del 48%, mentre Assofin segnala nel primo bimestre 2012 una vera e propria emorragia di operazioni di finanziamento concluse con un secco meno 58,5%.
Il dimezzamento dei finanziamenti immobiliari è anche l´effetto dell´inasprimento dei criteri di concessione del credito da parte delle banche e che ha colpito, in particolare, i mutuatari con reddito medio-basso. A questo fattore bisogna poi aggiungere il forte aumento dello spread. L´applicazione da parte delle banche di spread elevati, di fatto, vanifica fortemente le riduzioni dell´Euribor.
Basti pensare che – rispetto al 7 ottobre 2011 quando l´Euribor a un mese quotava 1,36% – venerdì scorso il valore si è posizionato sullo 0,40% ( – 0,96%) e l´Euribor a 3 mesi è passato nello stesso periodo dall´1,57% allo 0,69% (-0,88%).
Al contrario, dati elaborati da MutuiOnline propongono questo scenario: i ricarichi applicati dalle banche per i mutui a tasso variabile sono mediamente passati dall´1,43% del primo semestre 2011 al 3,57% del primo bimestre di quest´anno. «Il calcolo rigoroso dei tassi di interesse – segnala Dondi – rappresenta uno degli strumenti preferiti dagli istituti per alleggerire i propri costi. In altre parole, si trasferiscono sulla potenziale clientela l´onerosità dei costi di approvvigionamento a medio-lungo termine».
Tutto questo con il beneplacito del Governo Monti che corre a rassicurare i dipendenti Equitalia e non le famiglie in mezzo ad una strada o che ci finiranno.