NUOVA GIUNTA, VECCHI PROBLEMI. LA NOSTRA LINEA NON CAMBIA

Roma -

Oggi si insedia il nuovo consiglio municipale, lo attende un territorio disseminato di gru e di edifici in costruzione. Un piano urbano fatto di abitazioni esclusive e di simulacri di verde, di una mobilità complicata e inquinante, di emergenza abitativa galoppante soprattutto tra i giovani, di spazi culturali insufficienti, di servizi inadeguati. Gli stessi acquirenti di edilizia residenziale a caro prezzo non sono soddisfatti del loro acquisto, sanno che dovranno sudare per pagare il loro mutuo e si sentono ingannati dalle promesse dei costruttori e delle immobiliari. Dall’altra parte c’è un mondo fatto di senza casa, precari, studenti, migranti, giovani e anziani, comitati e centri sociali che riqualificano dal basso il territorio, che si organizzano per affermare i diritti negati in una città al servizio della rendita.

 

Parsitalia, Lamaro, Caltagirone e Mezzaroma hanno impiantato i loro uffici vendite un po’ dappertutto e forti delle loro compensazioni, ricevute dall’amico Veltroni, stanno trasformando il IV municipio in un gigantesco cantiere. Tanta edilizia residenziale privata, servita da piani di riqualificazione pubblica. Come dire ai costruttori: voi fate le case, che le strade le facciamo noi amministratori e non vi preoccupate per gli alloggi popolari, tanto non li faremo. In questa maniera sempre più persone sono costrette a comprare anche senza sapere se ce la faranno a sostenere il mutuo. Per molti si prefigura una vita blindata e per altri un difficile accesso all’affitto.

 

L’abbraccio mortale con i costruttori, motivato dagli scarsi fondi pubblici, stava producendo ancora un danno per il territorio. L’ex assessore, ora deputato, Morassut ha capeggiato pochi mesi fa un assalto contro questo municipio a colpi di nuovo cemento e in cambio di qualche milione di euro di oneri accessori ci voleva rifilare la Delibera 218, respinta al mittente dalla mobilitazione sociale e dal voto di alcune forze politiche. Una parte di queste ora governerà questo municipio.

La lotta contro quella delibera ha visto gli occupanti di via Volontè insieme ai comitati ambientalisti del territorio, gli spazi sociali autogestiti e le reti municipali. Dietro quell’iniziativa comune c’è un’idea di città alternativa a quella de i “Re di Roma” e dei suoi sudditi denunciata dalla trasmissione Report. In nome di quest’idea vogliamo proseguire nel nostro impegno quotidiano indipendente, radicale e conflittuale. Ma anche fattivo, se ci sono le condizioni. Di queste condizioni ci piacerebbe parlare.

 

Riteniamo importante proseguire ad evidenziare la necessità di recuperare ciò che è vuoto e abbandonato, e finalizzarlo all’emergenza abitativa. Aprire una vera e propria linea di contrattazione con i privati per l’uso del costruito inutilizzato, immaginando anche un rafforzamento della qualità dei servizi, della fruizione culturale, monitorando costantemente la qualità della vita municipale. Piegare sostanzialmente all’interesse pubblico le prossime linee guida di urbanizzazione e svincolandosi dall’interesse privato della rendita immobiliare. Vogliamo difendere gli spazi di socialità e di produzione culturale dalle speculazioni immobiliari e commerciali. La vera sicurezza non passa per la militarizzazione del territorio e per la «guerra ai poveri», ma per il riconoscimento dei diritti fondamentali, per tutti: la casa, il reddito, l’accoglienza, la qualità dell’ambiente, la fruibilità dei servizi sociali, l’accesso alla cultura e alla formazione, la partecipazione diretta alle scelte delle amministrazioni pubbliche. Ci opporremo alle campagne securitarie contro migranti e rom – e non solo, visto che l’elenco dei «nemici pubblici» si allunga ogni giorno - ben sapendo, però, che l’antirazzismo e l’antifascismo non possono più essere bandiere ideologiche ma pratiche interamente sociali, in grado di costruire un’idea diversa di convivenza, di società e di umanità. E in questa nuova direzione si muove il progetto della Palestra Popolare Valerio Verbano, costruita con il lavoro volontario dei cittadini e dei comitati del Tufello e di Montesacro. Sarà proprio su questo fronte la nostra sfida, ci misureremo sull’agire concreto e quotidiano. Possono fare tutti la stessa cosa? 

 

Horus occupato

Occupanti di via G.M.Volonté

Astra19 – rete precaria metropolitana

Palestra Popolare Valerio Verbano

Centro cultura popolare Tufello

Asia-Rdb