ACCORDO ENASARCO SINDACATI CONCERTATIVI SULLA DISMISSIONE DEGLI ALLOGGI

LA FONDAZIONE VUOLE FAR PAGARE AGLI INQUILINI I COSTI DI UNA CATTIVA GESTIONE E TROVA IL SOSTEGNO DI QUEI SINDACATI ACCONDISCENDENTI, SOLO CON I QUALI SCEGLIE DI TRATTARE, ESCLUDENDO CHI VUOLE DIFENDERE GLI INTERESSI DEGLI INQUILINI.

Roma -

Per quella che viene definita la più importante dismissione degli ultimi anni, la Fondazione Enasarco, che vuole realizzare dalla vendita dei 17mila alloggi in oggetto una plusvalenza di 1 miliardo e mezzo di euro, chiude un accordo con i sindacati concertativi e accondiscendenti.

Questa trattativa è stata fatta senza mobilitare gli inquilini e i lavoratori, se si esclude l’iniziativa presa dall’AS.I.A.-RdB il 10 settembre scorso.

Ci viene da pensare che tanta fretta a chiudere possa essere stata determinata dal rischio di un possibile crescente malcontento nei 263 complessi immobiliari coinvolti.

Le trattative a perdere sembrano ormai diventate il nuovo orizzonte sindacale e sul fronte dell’emergenza abitativa poi gli stessi confederali e simili sembrano più attenti agli interessi dei grandi enti (nei C.d.A. dei quali hanno propri rappresentanti), compagnie, banche, costruttori che a quelli di chi vive il dramma casa.

Oltretutto si è preferito chiudere un accordo senza coinvolgere compiutamente l’amministrazione regionale che nel tavolo interistituzionale, convocato l’11 settembre 2008 presso la sala Aniene in via Cristoforo Colombo, aveva offerto la propria disponibilità ad intervenire nella questione.

L’arroganza di chi opera queste dismissioni, da viale Colli Portuensi a via Pincherle, trova un’ottima sponda nei sindacati concertativi che sul tema casa non hanno nessuna intenzione di aprire conflitti. Anzi stanno dando l'appoggio ad operazioni di ricapitalizzazione di questi enti privatizzati e fondi pensione che, con la loro gestione manageriale fallimentare, sono al limite della solvibilità. Vogliono, quindi, far pagare agli inquilini i costi di questa cattiva gestione.

Spetterà all’inquilinato e ai lavoratori Enasarco tutelare direttamente i propri interessi e l’AS.I.A. sosterrà le rivendicazioni che saranno avanzate.

La mobilitazione continua con le assemblee territoriali che analizzeranno i termini dell’accordo e decideranno come muoversi.

 

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