BLOCCHIAMO UNO SFRATTO, IMPEDIAMO UNA NUOVA SPECULAZIONE

Roma -

Un altro sfratto con forza pubblica nella città di Roma. Domani - 26 febbraio - è la volta di Stefania, del marito e  dei figli di 13 e 8 anni, quest’ultima in terapia riabilitativa per problemi psicomotori.

 

Per la seconda volta in meno di due settimane, l’ufficiale giudiziario tornerà con la forza pubblica a sfrattarli da un appartamento che avevano occupato nel 2003 e che il Comune ha venduto all’asta nel 2006. L’amministrazione non ha riconosciuto a Stefania il diritto di opzione perché al momento della vendita la sua famiglia non risiedeva nell’immobile da più di cinque anni.

 

E invece all’asta ha potuto acquistare la T.F. immobiliare Srl, che ora rivuole l’appartamento situato nei pressi della stazione Termini libero da persone e cose, magari per farci sopra un buon affare.

 

Non è difficile infatti immaginare i lauti guadagni di chi compra all’asta e rivende a libero mercato.

 

L’11 febbraio la forza pubblica intervenuta a sostenere l’ufficiale giudiziario ha deciso di non eseguire lo sfratto,  concedendo 15 giorni di tempo per trovare una soluzione abitativa alternativa. Nel frattempo, l’unica proposta arrivata dal Comune:  una casa di accoglienza sulla Cassia, per di più solo per Stefania e i bambini (in piena incoerenza con i continui proclami sulla sacralità della famiglia).

 

Riteniamo inaccettabile consentire a una società immobiliare di speculare sulla pelle degli inquilini  e chiediamo all’amministrazione comunale di assumersi le proprie responsabilità, per evitare che la situazione degeneri in un problema di ordine pubblico.

 

Chiediamo al Comune di porre immediatamente fine alla svendita del patrimonio pubblico e di intervenire con un piano in grado di garantire il passaggio da casa a casa.

 

L’accordo trovato oggi - e tutto da verificare - tra Regione e Comune, prodotto anche grazie alla mobilitazione incessante degli inquilini, non rappresenta una risposta valida alla drammatica emergenza abitativa, che potrebbe essere affrontata nell’immediato utilizzando il costruito.

 

Domani mattina ci mobiliteremo con altri inquilini resistenti per difendere Stefania e la sua famiglia. Appuntamento alle ore 8 in via Enrico Cialdini 13.

 

Stop agli sfratti e agli sgomberi, passaggio da casa a casa!