PARTECIPATISSIMA ASSEMBLEA DELL'INQUILINATO RESISTENTE ROMANO. IL 30 GIUGNO TUTTI AL PARLAMENTO!

Roma -

La Sala Di Liegro al secondo piano del palazzo della Provincia non è stata sufficiente per contenere le centinaia di persone arrivate anche prima delle 16, orario d'inizio dell'assemblea convocata dal coordinamento dei comitati degli enti privatizzati e dall'AS.I.A./USB. Le oltre 400 persone convenute hanno invaso il cortile antistante la Prefettura, non potendo più salire a causa della sala e dei corridoi stracolmi. Numerosi i consiglieri comunali, provinciali e regionali presenti. Assenti l'assessore Antoniozzi e i deputati invitati. Il delegato alla casa Visconti ha inviato un suo rappresentante che non è intervenuto e sul finire dell'assemblea è giunto l'assessore regionale alla casa Buontempo.

Una platea combattiva ha incalzato le figure istituzionali e le rappresentanze politiche, così come hanno fatto con i loro interventi i portavoce dei comitati degli inquilini. La richiesta della “moratoria” è stata messa al centro delle richieste di molti, perché evidentemente non è possibile trovare soluzioni con una pistola puntata alla tempia fatta di aumenti d'affitto, minacce di vendite a prezzi speculativi, sfratti, sgomberi, morosità incombenti e altro.

La proposta di avviare una revisione delle forme di tutela dell'inquilinato alle prese con le dismissioni sarà una delle parole d'ordine della manifestazione lanciata per il 30 di giugno alle 15 a Palazzo Chigi. Le forze politiche presenti in Parlamento devono farsi carico di questo dramma sociale che interessa soprattutto Roma ma ha caratteristiche nazionali. L'emergenza abitativa non si può più governare con interventi tampone, è giunto il tempo di mettere mano alla legge 431/98 e modificarla, per non consegnare al mercato anche le residue opportunità di alloggio a canone calmierato.

La funzione degli enti va salvaguardata e gli inquilini devono rimanere nelle case dove abitano da decine di anni. È inutile parlare di housing sociale e di nuova edilizia sociale, iniziamo con la tutela delle 100mila famiglie che a Roma stanno rischiando seriamente di finire per la strada.

Le dismissioni stanno di fatto aggiungendo nuovi drammi in una città già provata da sfratti e precarietà alloggiativa, bisogna fermarsi. Per questo l'assemblea ha chiesto “moratoria subito”, per fermare un processo devastante causato anche dalla scellerata firma degli accordi tra enti e sindacati concertativi in un'ottica di vero e proprio collateralismo complice.

Gli interessi dei consigli d'amministrazione divergono dagli interessi dell'inquilinato e l'urgenza delle richieste non è risolvibile con l'ennesimo tavolo istituzionale per pochi eletti. Abbiamo già assistito a distanza a più di un confronto tra enti pubblici, prefettura e proprietà ma non ne conosciamo gli esiti e le decisioni le veniamo a sapere come uno stillicidio attraverso lettere più o meno minacciose. Questa non è vita.

La rabbia espressa durante l'assemblea troverà sicuramente sfogo nella manifestazione del 30 giugno e nelle richieste che faremo quel giorno, ma c'è anche la consapevolezza che la lotta è lunga e che ci si debba preparare ad azioni eclatanti. Appare evidente che la pazienza sta per finire e ognuno sta facendo i conti con il proprio futuro, la convinzione di non farselo scippare sembra prevalere e il bisogno di stare uniti diventa una richiesta rivolta all'intera città. Da Milano sta partendo la campagna “tutti sotto un tetto” con l'esposizione di lenzuola dai balconi e anche durante l'assemblea l'idea di rendere visibile la mobilitazione stava circolando, quindi ci si può lavorare e raccogliere la proposta milanese come inquilinato resistente della capitale. Molti staranno esponendo i tricolori per il mondiale, noi aggiungiamo il nostro drappo della dignità, dove potremmo scrivere molto semplicemente “noi stiamo bene in questa casa”.

Ora dobbiamo fare in modo che il 30 giugno veniamo ascoltati. Dobbiamo essere in tanti e rumorosi. Farà caldo, portiamoci qualche gazebo sono colorati e utili, inoltre rappresentano bene la condizione di accampati alla quale ci vogliono ridurre togliendoci la casa.

Chiediamo a Roma di sollevarsi e di manifestare numerosa contro gli sfratti e gli sgomberi, il caro affitti e un mercato insostenibile, le vendite a prezzi inaccessibili. Moratoria subito, tutti sotto un tetto!

 

Roma, 16 giugno 2010