L'ENASARCO VUOLE METTERE GLI INQUILINI SOTTO LO ZERBINO!

Questa mattina alle ore 10,00 i Comitati degli inquilini dell'Enasarco e degli altri Enti privatizzati insieme ad una delegazione di lavoratori hanno presidiato, ognuno munito di cartello e di zerbino, il Teatro Palladium alla Garbatella durante la kermesse organizzata dalla dirigenza della Fondazione, distribuendo un volantino contro l'annunciata dismissione speculativa del patrimonio immobiliare.

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Roma -

VENDE LE CASE AI PREZZI DI MERCATO,
AUMENTA GLI AFFITTI ANCHE DEL 100%,
 METTE A RISCHIO 400 POSTI DI LAVORO
TRA PORTIERI E PULITORI

 L’Enasarco ha iniziato la campagna pubblicitaria per la vendita dell’intero patrimonio abitativo (15.000 alloggi a Roma) lasciando intendere agli inquilini che questa sarà l’occasione della loro vita. 

 In realtà la Fondazione vuole realizzare una grande speculazione - complici quei sindacati firmatari degli accordi nel settembre 2008 - ai danni di chi abita da moltissimi anni in queste case, con l’obiettivo di ripianare le ingenti perdite dovute agli investimenti nei vari titoli spazzatura.

 La vendita degli alloggi ai prezzi di mercato, con insufficienti tutele per le fasce sociali più deboli e l’aumento degli affitti, in molti casi fino al 100%, sono il corollario per raggiungere questo obiettivo. 

 I vertici dell’Enasarco stanno procedendo in questa operazione ‘Mercurio’ ignorando il fatto che la Fondazione continua a sussistere come ente senza scopo di lucro e svolge un’attività di natura pubblica: non è stato sufficiente il processo di privatizzazione a far mancare questa funzione. 

 L’AS.I.A. – USB sta richiedendo l’intervento del Parlamento e del Governo, insieme a quello del Prefetto, del Comune di Roma e della Regione Lazio, per fermare - attraverso una moratoria e l’apertura di un tavolo inter-istituzionale – queste scelte scellerate che colpiscono i ceti sociali più deboli, che sono già alle prese con le ricadute della crisi economica, le decine di migliaia di inquilini che vivono di pensione, di redditi precari o di redditi divenuti insufficienti a pagare le richieste di rinnovo dei contratti di affitto o delle vendite a prezzi di mercato. Oltretutto questa situazione è aggravata dal fatto che non sono previsti piani di ricollocamento (secondo il piano Mercurio) dei 400 tra portieri e pulitori.Gli Enti privatizzati stanno richiedendo aumenti degli affitti di 300/500/700/900 euro mensili, cioè rinnovi a 800/1000/1400/1800 euro mensili, a chi vive di pensioni o redditi che non superano i 1200 euro al mese, e procedono con la richiesta di sfratto per chi non è in grado di rinnovare i contratti.

 Occorre ridare una funzione sociale al patrimonio degli Enti privatizzati fermando gli aumenti degli affitti e stabilendo prezzi di vendita non speculativi, attivando i fondi per i mutui regionali all’1%, tutelando chi non può comprare attraverso l’acquisizione pubblica, con lo strumento dell’housing sociale, degli alloggi invenduti o sfitti.