ENASARCO: I PORTIERI MESSI IN 'DISMISSIONE' INSIEME AGLI ALLOGGI SCRIVONO AD ALEMANNO.

DA “IL MANIFESTO” DI DOMENICA 20 FEBBRAIO 20-02-2011

 

Roma -

LETTERA APERTA AD ALEMANNO

 

Egregio Sindaco, siamo due portieri, dipendenti della Fondazione da oltre vent’anni e vogliamo esternare la nostra indignazione a nome dei lavoratori Enasarco. Tutti parlano della dismissione degli immobili Enasarco, quasi 18.000 appartamenti, ma nessuno parla dei 400 dipendenti che si troveranno sul lastrico, insieme alle loro famiglie. La Fondazione Enasarco ci ha offerto 24 mesi di stipendio per andarcene, oppure un contratto a tempo determinato (per 5 anni) con una società in appalto che gestisca i servizi, ma se nessuna società si presentasse in gara la Fondazione Enasarco si riterrà esonerata da ogni impegno con i lavoratori (come Ponzio Pilato). Ci offrono anche la possibilità di acquistare la casa a chi ha l’alloggio di servizio, previa accensione di un mutuo, ma senza lavoro niente mutuo né casa. Nessuno ne parla, vero è che di problemi l’Italia è piena, ma se si continua a mettere per strada i lavoratori e non ci si impegna mai a trovare una soluzione,  sarà sempre peggio. Oggi all’età di 45 – 50 anni trovare una nuova occupazione non è facile. Il paradosso è che al contrario di aziende che chiudono per mancanza di commesse, la Fondazione realizzerà con la dismissione circa 4 miliardi di euro a spese di quel personale che rimarrà a carico dello Stato per un certo limite di tempo. Inoltre c’è il fatto  discriminante che si istruiscono per nuove mansioni gli impiegati dell’Ufficio tecnico, del patrimonio e dell’ispettorato, ma sembra ci si voglia proprio sbarazzare di noi. Sono stati assunti 5 archivisti, invece di attingere al bacino di portieri e pulitori e magari riqualificarli.

Perdoni lo sfogo, ma come sempre la meritocrazia non è di questa nostra povera Italia.

R. Cipriani, G. Anello e altri portieri e pulitori Enasarco