CASA: 14 APRILE GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE. GLI INQUILINI DEGLI ENTI TORNANO DA MATTEOLI!

L'appello degli inquilini resistenti in allegato.

Se a Roma ci muoveremo verso il ministero, in altre città d'Italia la giornata del 14 aprile 2011 può divenire un momento di iniziativa comune e diffusa.

Roma -

 Il 14 aprile AS.I.A./USB, raccogliendo l’appello alla mobilitazione giunto dai movimenti per il diritto alla casa, ha indetto una giornata di mobilitazione nazionale per chiedere politiche vere sulla questione abitativa che tengano conto dei settori sociali interessati. A Roma si manifesterà sotto il  Ministero delle Infrastrutture, mentre iniziative diffuse sono previste su tutto il territorio nazionale.

 Il cosiddetto ‘Piano Casa’ varato dal governo rischia infatti di essere un piano edilizio che accoglie le ragioni di chi crede di uscire dalla crisi economica attraverso la cementificazione del territorio, senza considerare quei milioni di cittadini che richiedono un alloggio a prezzo equo, compatibile con i loro redditi e le loro pensioni e con lo stato sempre più diffuso di precarietà che investe la vita  di giovani e non.

Il piano di edilizia sovvenzionata parte con una dote di 197,7 milioni di euro, davvero pochi dentro una crisi che trova proprio nel mantenimento dell'alloggio una delle voci di spesa più alte nei bilanci dei nuclei familiari che vivono in Italia. Queste risorse sono decisamente inadeguate e lasciano intendere una maggiore attenzione verso il social housing, destinato soprattutto alla vendita, come si evince dai primi dati che indicano nel 39% la percentuale riservato all'affitto, sia permanente che a 25 anni.

A Roma sono arrivate le prime lettere per gli abitanti degli alloggi Enasarco, mentre in varie parti della città tutti gli Enti privatizzati e le grandi proprietà stanno aumentando gli affitti anche del 300%, rendendoli insostenibili per la stragrande maggioranza dei cittadini che vivono di pensione o di redditi da lavoro, favorendo così gli sfratti e le insolvenze: l'aria che si respira non è la migliore.

Gli aumenti degli affitti e le dismissioni degli enti privatizzati, degli istituti di credito, dei fondi pensione, degli enti assicurativi, stanno colpendo in maniera micidiale un ceto sociale che era convinto fino a poco tempo fa di non avere problemi, di poter affrontare la crisi attuale con qualche difficoltà, ma senza drammi.
La realtà è ben diversa e coinvolge moltissimi nuclei con redditi medi non più sufficienti a garantire canoni in continuo aumento e mutui insostenibili. Il costo della vita poi fa il resto, aprendo un vero e proprio buco nei bilanci familiari.


Da tempo le numerose mobilitazioni degli inquilini chiedono una moratoria e un intervento importante da parte del governo.

AS.I.A./USB chiede dunque al Ministro Matteoli e al Governo italiano di convocare con urgenza il tavolo inter-istituzionale per predisporre le seguenti iniziative:

-      L’approvazione di uno strumento nazionale di finanziamento della politica della casa sostitutivo della ex-Gescal (2% della manovra finanziaria) a partire da un Piano Straordinario di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica Sovvenzionata.

-      L’abrogazione della L.431/98 e dell’istituto della finita locazione; la concertazione di una nuova legge quadro sugli affitti che possa garantire una maggiore regolazione del mercato e quindi l’offerta di alloggi a canone calmierato e maggiori tutele per gli inquilini.  

-      La tutela di tutti gli inquilini che non sostengono più gli aumenti degli affitti richiesti dai vari Enti (privatizzati o non, previdenziali e assicurativi, ecc.) impedendo l’applicazione del libero mercato, instaurando per tutti il canone concordato e stabilendo parametri che portino i canoni di affitto a livelli compatibili con le finalità sociali proprie di tali Enti;

-      La tutela di tutti gli inquilini che non possono acquistare gli immobili dismessi dagli Enti a prezzi di mercato, utilizzando lo strumento dell’housing sociale solo per l'acquisizione del patrimonio immobiliare già esistente degli Enti privatizzati e dei Fondi (pensione, immobiliari, assicurativi); per il recupero del patrimonio sfitto o lasciato in stato di degrado. Ciò allo scopo di salvaguardare le fasce sociali più deboli e di quelle del ceto medio, impedendo nuove inutili cementificazioni. Lo stesso strumento che già è stato predisposto dalla Regione Lazio che prevede l’acquisto diretto degli alloggi cartolarizzati attraverso l’ATER, con garanzie sul canone di locazione, e l’attivazione dei fondi regionali a tassi agevolati (1%) in caso di possibilità di acquisto da parte degli inquilini. Questa politica tutelerebbe così le fasce sociali più deboli e in particolare i portatori di handicap e gli ultrasessantacinquenni;

-      Fermare la gestione immobiliarista degli Enti privatizzati (Casse o Fondazioni), dei Fondi pensione e di quelli immobiliari (le famose SGR), richiamandoli alla loro funzione etico-sociale di gestione della cosa pubblica;

-      La definizione e l’approvazione di un provvedimento di blocco delle esecuzioni degli sfratti che comprenda le situazioni di morosità incolpevole e tutti gli sgomberi, anche quelli relativi agli inquilini senza titolo che vivono negli alloggi degli enti previdenziali.

-      La tutela dei 400 lavoratori dell’Enasarco messi in ‘dismissione’ insieme all’intero patrimonio abitativo.

Roma, 5 aprile 2011