CASSA RAGIONIERI: IL SEN. LANNUTTI INTERROGA IL GOVERNO SUI RAPPORTI SALTARELLI-BISIGNANI.

Santarelli Presidente della Cassa Ragionieri, Bisignani faccendiere agli arresti domiciliari indagato della P4.

Roma -

CNPR Saltarelli-Bisignani 

Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05672
Atto n. 4-05672

Pubblicato il 20 luglio 2011
Seduta n. 584

LANNUTTI – Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e della giustizia. -

Premesso che:

la Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri (Cnpr), continua ad essere al centro di aspre critiche, sia per la dismissione del patrimonio immobiliare fortemente contestata dagli inquilini in maggioranza iscritti alla stessa, sia perché attaccata per una gestione disinvolta dei fondi dai dottori commercialisti che non ritengono proficua la fusione ragionieri-commercialisti per l’insostenibilità pensionistica e per presunti buchi nei conti che ammonterebbero ad oltre 3 miliardi di euro nei bilanci attuariali come illustrati dalla Commissione parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale;

premesso altresì che a quanto risulta all’interrogante:

il ragioniere Paolo Saltarelli, profondamente frustrato per il rifiuto dei commercialisti di fondersi con i ragionieri, si è trovato al centro di una vicenda misteriosa e inquietante che ruota intorno al nome dell’architetto Maurizio Mazzotta;

già negli atti di sindacato ispettivo 4-04715 e 4-04943, l’interrogante parlava dell’architetto Mazzotta, «indicato nella lettera del Direttore generale della Cnpr Alberto Piazza» come «collaboratore diretto della Cassa», e si chiedeva se il Mazzotta fosse «lo stesso architetto, portaborse di Francesco Pazienza, condannato ad otto anni dai giudici del tribunale di Milano nell’ambito dell’inchiesta sul crac del vecchio Banco ambrosiano»;

in una dichiarazione pubblicata da «Plus24», “Il Sole-24 ore” del 21 marzo 2011, il presidente della Cnpr, Paolo Saltarelli, aveva escluso che Mazzotta avesse a che fare con loro, non essendo né dipendente né consulente della Cnpr, aggiungendo che il documento citato dall’interrogante, che riguardava un ordine di servizio del direttore Piazza affisso nei palazzi di proprietà della Cnpr oggetto di dismissione immobiliare, rappresentasse un documento falso;

in seguito alla suddetta dichiarazione “Plus 24″ de “Il Sole-24 ore”, in un articolo del 2 aprile 2011, formula la stessa domanda (se Mazzotta sia dipendente o consulente) al portavoce di Reag che, attraverso la controllata Reag Tekna, sta lavorando per l’ente pensione dei ragionieri dopo la messa in liquidazione di Previra Immobiliare (che gestiva il patrimonio immobiliare della Cassa). La risposta del portavoce Reag non lascia margini di dubbio e conferma la fondatezza dell’interrogazione 4-04715: «Maurizio Mazzotta è un consulente esterno di Reag e tra i lavori in cui è coinvolto c’è anche quello di Cassa dei ragionieri»;

nell’avviso agli inquilini, datato 16 febbraio 2011, giudicato falso dal presidente ragioniere Saltarelli, Maurizio Mazzotta veniva indicato come collaboratore della Cnpr abilitato a svolgere i rilievi necessari sullo stato degli appartamenti prima della dismissione. Ma il ragioniere Saltarelli, piccato dall’interrogazione parlamentare del sottoscritto, annunciava, e perfezionava, secondo la stampa, una denuncia penale all’autorità giudiziaria chiedendo di indagare sulla veridicità del documento affisso nei 38 stabili dell’ente pensionistico dei ragionieri e a firma di Piazza;

due fonti ufficiali, quella di Reag e del ragioniere Saltarelli, hanno fornito versioni differenti sul ruolo dell’architetto Mazzotta, incaricato di recarsi nei 38 stabili da una circolare del signor Piazza, ma disconosciuto dai vertici dei ragionieri;

considerato che:

a distanza di mesi, nulla è stato chiarito sui legami della Cassa ed il suo consulente architetto Mazzotta, che potrebbe essere lo stesso Maurizio Mazzotta portaborse di Francesco Pazienza, condannato a otto anni dai giudici del tribunale di Milano nell’ambito dell’inchiesta sul crac del vecchio Banco ambrosiano;

in una lettera ricevuta dall’interrogante in data 19 luglio 2011 e già inviata ai magistrati di Napoli che indagano sulla “P4″ ed acquisita agli atti della Commissione bicamerale di controllo sugli enti gestori in data 20 luglio 2011 – nelle cui audizioni il presidente della Cassa dei ragionieri riferiva, a parere dell’interrogante con rara arroganza e inusuale spavalderia, spesso irrispettoso perfino del ruolo del Parlamento – il ragionier Paolo Saltarelli, su carta intestata Cnpr. Pre.10/03/2011.301.R scrive una lettera indirizzata al dottor Luigi Bisignani, piazza Colonna 370, 00186 Roma, dal seguente tenore: «Caro Luigi, è con grande gioia che ti scrivo per ringraziarti a nome di tutto il Consiglio, per aver sbloccato la situazione dismissione immobiliare con gli amici del Ministero. In questo Paese le leggi sembrano fatte apposta per bloccare le nostre attività ma noi non ci arrendiamo. Ti aspetto a Milano a presto»,

si chiede di sapere:

se risulti che il ragionier Saltarelli, presidente della Cassa dei ragionieri, accusato di aver utilizzato come collaboratore l’architetto Maurizio Mazzotta, portaborse di Francesco Pazienza, condannato a otto anni dai giudici del tribunale di Milano nell’ambito dell’inchiesta sul crac del vecchio Banco Ambrosiano, che aveva minacciato di sporgere denuncia penale della Cassa, chiedendo all’autorità giudiziaria di indagare sul “finto documento” affisso nei 38 stabili dell’ente, abbia mai inoltrato la minacciata denuncia alla magistratura;

se le gestioni, spesso disinvolte, delle casse di previdenza, seppur privatizzate, che hanno investito ingenti risorse nei titoli tossici quali Antrachite e Lemhan Brothers attraverso broker e consulenti finanziari operanti dai paradisi fiscali e legali, anche ubicati nelle isole Cayman, mettendo a repentaglio la sostenibilità delle future pensioni, possano ricadere sugli iscritti ed inquilini danneggiati dalle dismissioni del patrimonio immobiliare spesso per far fronte ai buchi di bilancio;

a quanto ammontino le spese ed i compensi nel bilancio della Cnpr, e se, sotto le voci organi amministrativi e di controllo e compensi professionali, non siano occultate eventuali consulenze che possano sfuggire alla trasparenza dei bilanci;

se il Governo non intenda intervenire urgentemente con appositi provvedimenti di competenza, tendenti a perseguire le responsabilità gestionali dei presidenti, dei consiglieri di amministrazione, direttori generali e collegi sindacali delle casse di previdenza, evitando che gli eventuali buchi di bilancio possano ricadere sulla previdenza pubblica, con gli oneri a carico della fiscalità generale, mentre gli autori di gestioni disastrose possono farla franca e festeggiare i disastri provocati;

se i numerosi ragionieri, iscritti all’ente di previdenza, non debbano meritare una gestione migliore e più oculata del vasto patrimonio immobiliare, posto che i dottori commercialisti hanno rifiutato che gli oneri gestionali e gli eventuali buchi attuariali possono essere spalmati e ripianati dai loro iscritti sulla loro Cassa;

se risulti quali fossero i rapporti con Luigi Bisignani, accusato dai magistrati di Napoli di gravissimi reati ed agli arresti domiciliari, che scrive con grande gioia per ringraziarlo a nome di tutto il Consiglio, per aver sbloccato la situazione di dismissione immobiliare con gli amici del Ministero, e se tale lettera non sia la prova della partecipazione dello stesso presidente dei ragionieri Saltarelli, che, ad avviso dell’interrogante, dovrebbe sentire il dovere di rassegnare irrevocabili dimissioni, e la loggia P4, che operava contro gli interessi generali e l’ordinamento costituito per finalità oscure anche tendenti a rafforzare cricche di faccendieri per conseguire sporchi affari a danno della collettività e gli interessi generali del Paese. Al riguardo l’interrogante ritiene che occorra chiedere conto al ragioniere Saltarelli di quali siano stati i contatti da parte di Bisignani, e con quali funzionari, per sbloccare le vendite immobiliari, se tali intermediazioni non siano state fonti di rimborsi, commissioni o altre utilità illegali e se, all’interno del Ministero vigilante, vi sia una rete di rapporti facenti parte della P4;

quali misure urgenti il Governo intenda attivare per ristabilire la legalità ed il rispetto delle leggi, mettendo in campo strumenti sanzionatori atti a prevenire deviazioni istituzionali e costituzionali.