Inquilini Enasarco: il Tar respinge ancora la richiesta di sospensiva. Per l'eccezione di incostituzionalità rinvia al giudizio di merito!

Gli inquilini resistenti il 16 febbraio durante l'udienza hanno presidiato - numerosi e rumorosi - la sede del Tar del Lazio in via Flaminia 189.

Roma -

 

Ieri il Tar del Lazio ha pubblicato l’Ordinanza relativa al ricorso presentato dagli inquilini Enasarco di via Flavio Stilicone e via Beata Vergine del Carmelo per contestare la procedura di dismissione degli alloggi che non tiene conto della disparità di trattamento tra cittadini che sono partiti dalle stesse condizioni, che sta imponendo l’acquisto di alloggi agli inquilini a valori ‘medi’ che non considerano le reali condizioni degli immobili e del fatto che questi sono stati acquisiti quando la Fondazione era a tutti gli effetti ente pubblico e svolgeva una funzione sociale (usufruendo di agevolazioni sia fiscali che urbanistiche).

Questo provvedimento pur respingendo la richiesta di cautelare è meno contraddittorio di quello emanato dalla stessa Corte il 13 gennaio, impugnato in questi giorni dagli inquilini di via Costantini al Consiglio di Stato.

Infatti in questa Ordinanza il Tar non si dichiara incompetente, quindi l’Enasarco è un Ente Previdenziale di indubbia rilevanza pubblicistica, e si riconosce che sussiste una questione di legittimità costituzionale in ordine art. 1 , comma 38 della legge 243 del 2004, che “sarà suscettibile di una migliore valutazione nella opportuna sede di merito”.

 

Ma allo stesso tempo contiene delle insensatezze:

1) Si risponde con una sola Ordinanza a fronte di due ricorsi presentati che dicevano cose diverse;

2) Si cerca di ridurre i contenuti del ricorso a un problema di prezzi dell’alloggio e quindi di diritto soggettivo che deve essere tutelato dal giudice ordinario, ma si continua ostinatamente a non indicare quale sia il Giudice competente.

3) Si continuano ad ignorare contenuti del ricorso di ben altra valenza legale ampiamente documentati.

 

Ci rimane sempre più forte la convinzione che questi temi, sollevati nei ricorsi, non vogliono essere affrontati perché vanno a colpire quella casta che si annida nei meandri dei palazzi, a tutti i livelli. In fondo a chi può interessare di fare giustizia quando chi subisce sono sempre i soliti noti: i lavoratori, i pensionati, i precari, i più deboli.

Le leggi dello stato si applicano solo quando interessano i potenti (vedi Patroni Griffi)

L’AS.I.A.-USB ritiene anche questa ordinanza un atto iniquo. Auspica che il Consiglio di Stato annulli l’Ordinanza del 13 gennaio e che il 5 aprile la discussione di merito prevista sia libera da condizionamenti.

La nostra associazione ritiene, forte del sostegno di migliaia di inquilini e dei moltissimi Comitati che si stanno costituendo, ancora di più valide le motivazioni che sono state sostenute anche sul piano legale:

1) La disparità tra cittadini che a seguito della privatizzazione stanno subendo un trattamento differenziato rispetto a quegli inquilini rimasti locatari di enti pubblici;

2) L’illegittimità delle norme che hanno dato vita alla privatizzazione (tra queste l’art. 1, comma 38 della legge 243 del 2004) e del comportamento degli Enti previdenziali privatizzati che non hanno rispettato la legge che li obbligava a dismettere il patrimonio entro il 2001 in base ai valori stabiliti allora;

3) La contestazione dei prezzi ‘medi’ di mercato attuati dall’Enasarco che non tengono conto del reale valore degli immobili, dello stato di conservazione, dell’ubicazione e del valore catastale e la rivendicazione dell’applicazione per le dismissioni della legge sugli Enti pubblici;

4) L’irregolarità degli atti deliberativi approvati dalla Fondazione con un C.d.A. composto da alcuni membri non iscritti alla categoria degli agenti di commercio, come prevede lo stesso statuto dell’Enasarco (su questo fatto abbiamo presentato numerose interrogazioni parlamentari).

L'AS.I.A. auspica inoltre che tutti gli inquilini si convincano sempre di più che la nostra lotta non deve andare avanti solo sul piano legale: occorre esprimere una forte indignazione su come le istituzioni tutte stanno affrontando questo problema.

Le prese di posizione formali (O.d.G., Mozioni, Risoluzioni, Comunicati, ecc.) sono importanti ma non più sufficienti: occorrono fatti concreti.

Se la politica vuole affrontare veramente questo problema la via l’abbiamo indicata in numerose occasioni: moratoria e apertura di una vera discussione sulle possibili soluzioni!

Il Sindaco Alemanno non può continuare a dirci agli incontri e con i comunicati che sostiene le giuste istanze degli inquilini e al Tar continua, a sua firma (‘ufficialmente’ negata), a costituirsi richiedendo l’inammissibilità del ricorso degli inquilini Enasarco.

L’AS.I.A.-USB invita tutti gli inquilini alla mobilitazione a partire dagli appuntamenti dei prossimi giorni.

 

Roma 18 febbraio 2012

ASIA-USB