E' IL TEMPO DELLA MORATORIA!

Roma -

 

Finalmente è davanti agli occhi di tutti la drammatica emergenza abitativa che attraversa il paese. Ci sono volute le manganellate, le decine di occupazioni, i centinaia picchetti antisfratto, la resistenza dellinquilinato contro caro affitti e dismissioni, per far dire da più parti che così non si può andare avanti. Le affermazioni del sindaco di Roma Marino e dellassessore alla casa del comune di Milano Benelli che in due distinte situazioni invocano il blocco degli sfratti e chiedono al governo di intervenire con risorse economiche importanti, fanno il paio con le dichiarazioni del prefetto Pecoraro e con quelle del sottosegretario Bubbico. Questi ultimi senza mezzi termini parlano di tensioni sociali e di soluzioni che tardano ad arrivare, con il rischio oggettivo che la situazione si aggravi con conseguenze pesanti nella gestione dellordine pubblico. Come dire, senza mediazione politica sarà inevitabile ripristinare la legalità con sgomberi e misure giudiziarie.

Dentro questa cornice si infilano anche i costruttori che attraverso lAcer rilanciano lhousing sociale come soluzione alla crisi del settore. In questo modo le carte messe sul tavolo dai movimenti sono talmente interessanti che ognuno prova a giocare la sua partita, compresi i signori del mattone che intravedono la possibilità di far ripartire edilizia agevolata ed offrire linvenduto ad amministrazioni disposte a comprare.

È chiaro che niente si risolverà se le cose non si affrontano nellordine giusto. La priorità assoluta sta nell'emanazione di un provvedimento che blocchi sfratti, pignoramenti e sgomberi. A seguire mettere mano all'emergenza, per poi definire nuove politiche abitative pubbliche centrate sul riuso del costruito e non su nuove cementificazioni.

Ci aspettiamo che dalle parole si passi ai fatti. I movimenti hanno dimostrato anche su scala nazionale che il tema dell'abitare non è una questione di serie B, perché attiene direttamente alla crisi e alle capacità di reddito di ognuno, parla di dignità e di qualità della vita, affronta a gamba tesa il tema della precarietà. Dentro questa tempesta tante e diverse realtà alimentano il conflitto e si battono per la difesa del patrimonio pubblico, è ora che le amministrazioni regionali e comunali si adoperino per un cambio di passo sulluso del suolo e degli stabili pubblici e privati. Impongano finalmente le necessità di chi ha bisogno di una casa e contrastino la bulimia dei costruttori e della rendita.

Senza questa discontinuità, cè il rischio reale che la parola torni ai manganelli, ai caschi, agli scudi. Possiamo solo dire che non ci faremo trovare impreparati e che siamo consapevoli del ruolo che i movimenti stanno svolgendo. Disponibili alla trattativa ma pronti all'offensiva se le questioni sociali sollevate si trasformano in gestione dell'ordine pubblico, riteniamo importanti le parole del presidente del Tribunale Civile di Roma, Bresciano : lemergenza abitativa non è un invenzione di chi vuole strumentalmente fare casino ma è una questione drammaticamente attuale e un intervento legislativo di blocco generalizzato degli sfratti non è più rinviabile.

ASIA-USB