Giovedi Mattinata calda: uno sfratto eseguito, un altro rinviato. La lotta per l'abitare è necessaria.

Bologna -

La mattina di giovedi un dispiegamento ingente di polizia alle 7 del mattino ha permesso di eseguire lo sfratto in via Bombelli. Tutto quello che stiamo dicendo sul problema sfratti, della necessità di una moratoria generalizzata, di politiche abitative diverse, diventa sempre più pressante.
Un altro sfratto, a Lavino di Mezzo, è stato rinviato grazie al picchetto antisfratto organizzato.
Per entrambi gli sfratti sono state prospettate soluzioni provvisorie, in strutture dei servizi sociali: è inammissibile continuare a gettare le persone in situazioni di precarietà abitativa, dalle quali diventa impossibile uscire con un miglioramento delle proprie condizioni di vita.
L’Amministrazione Comunale ha già ammesso di non avere la capacità di dare risposta all’enorme numero di sfratti e di persone in emergenza abitativa, portando la necessità di politiche diverse in città. Senza moratoria sugli sfratti, , anche se ci fosse la famosa “graduazione” , continuerà ad essere prodotta emergenza. Senza una volontà di requisire e riutilizzare patrimonio assegnandolo a chi perde la casa,  questa emergenza rimarrà a pesare sulla città.
Il segnale dello sfratto di via Bombelli, è una cosa inammissibile in un momento come questo. Non può essere la priorità chiamare 50 agenti di polizia per sfrattare una donna con una gravidanza a rischio.
Abbiamo espresso già le nostre richieste, e la manifestazione  a Roma lanciata dai movimenti per il diritto all’abitare ne riporta i contenuti: chiediamo di bloccare gli sfratti, di rendere disponibile patrimonio ed assegnarlo a chi l’ha occupato, di bloccare la vendita di patrimonio pubblico. Qui a Bologna aprire un tavolo di trattativa su via Irnerio e su via Toscana sarebbe il primo segnale importante.
Ora le Istituzioni devono dimostrare che vogliono veramente risolvere questi problemi che toccano migliaia di persone. In alternativa, volenti o nolenti, sempre più persone intraprenderanno percorsi di lotta per riprendersi un diritto fondamentale.
Esprimiamo inoltre la nostra solidarietà agli occupanti di via Saliceto, che questa mattina si sono trovati ad affrontare lo sgombero. La casa è un diritto per tutti.