SFRATTI E PIGNORAMENTI: OCCUPATA L'ENPAIA DAGLI INQUILINI RESISTENTI! PRESENTATA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE.

RIPORTIAMO IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE PRESENTATA DA ILEANA PIAZZONI (SEL) SUI PIGNORAMENTI DELL'ENPAIA.

Roma -

 

QUESTA MATTINA GLI INQUILINI RESISTENTI DELL’ENPAIA HANNO INVASO LA SEDE DELLA FONDAZIONE IN VIA BEETHOVEN 48 PER CHIEDERE il ritiro dei pignoramenti, il rinnovo dei contratti di affitto E il blocco degli sfratti.

Circa 200 persone questa mattina hanno partecipato alla protesta dentro la sede dell'Enpaia. Una delegazione rappresentativa dei comitati degli inquilini resistenti e di ASIA-USB è stata ricevuta dai responsabili della gestione del patrimonio abitativo della Fondazione ai quali è stato richiesto il ritiro del pignoramento nei confronti degli inquilini, impegno assunto al termine dell'incontro. Contemporaneamente all'incontro c'è stata un'interlocuzione del Comune di Roma, tramite il Vice-sindaco Luigi Nieri, con i Direttore Generale della Fondazione dalla quale è scaturito l'impegno alla convocazione di un successivo incontro con l'obiettivo di ricercare una soluzione al problema degli affitti e degli sfratti.
Gli inquilini hanno così lasciato la sede convinti che la lotta per il diritto alla casa deve continuare fino al momento in cui non sarà trovata una giusta soluzione.


Sotto il testo del volantino distribuito questa mattina:

L’Enpaia fa pignorare i C/C dei suoi inquilini:
prima tenta di sfrattarli
ora li vuole ridurre alla fame.

L’ASIA-USB chiEde il rinnovo dei contratti di affitto, il blocco degli sfratti
e il ritiro dei pignoramenti.

In questi giorni molti inquilini che si stanno opponendo agli assurdi aumenti dei canoni si sono visti pignorare i c/c bancari. Questa grave azione l’ha messa in atto la Fondazione degli addetti all’agricoltura tramite i propri legali i quali hanno fatto pignorare i conti correnti di quelle famiglie che hanno avuto la sentenza dello sfratto, che continuano a pagare regolarmente gli affitti da circa 40 anni, per chiedere il pagamento delle spese legali liquidate dal Giudice Civile. 

Questa Fondazione – ignorando le recenti sentenze del Consiglio di Stato e del Tar del Lazio che li riconosce come enti pubblici a tutti gli affetti - dice di dover agire come “privata società” per tutelare i propri iscritti, ma possiede da diverso tempo numerosi appartamenti vuoti e privi di reddito, mentre a Roma l’emergenza abitativa miete vittime nell’assoluto silenzio di questi Enti che, ignari del fatto che quel patrimonio è frutto di denaro pubblico, continuano a creare emergenze sociali.
La stessa dirigenza dell’Enpaia omette di dire che grazie alle proprie scelte scellerate sta mettendo in crisi la sostenibilità dell’Ente. Che fine hanno fatto i soldi investiti in titoli tossici?

Ora vogliono tamponare la gestione fallimentare usando gli inquilini come il loro bancomat!
In prima linea contro gli inquilini si sta distinguendo il Direttore Generale dott. Gabriele Mori - ex-Sindaco PD di Grottaferrata - che tra i punti del proprio programma elettorale - all'epoca della sua elezione - aveva proprio elencato quello della difesa del diritto alla casa.

L’ASIA-USB per denunciare questo fatto gravissimo ha scritto nei giorni scorsi al Prefetto di Roma; nello stesso tempo in parlamento sono state presentate interrogazioni per stigmatizzare questo grave comportamento e per fermare la politica speculativa dell’Enpaia e di tutti gli altri Enti previdenziali, che  sta suscitando un forte allarme sociale in particolare nella città di Roma.

La colpa degli inquilini di questi enti previdenziali è quella di non aver accettato aumenti dei canoni che vanno dal +80% fino a raggiungere - in molti casi - il +300%, questo in un momento in cui il paese sta attraversando la più grave crisi economica dell’ultimo secolo. Gli inquilini che non ce la fanno a resistere sono costretti ad abbandonare gli alloggi i quali o rimangono vuoti per anni o vengono assegnati ai soliti noti (tra loro anche sindacalisti eccellenti).

L’ASIA-USB chiede il rinnovo dei contratti di affitto senza gli aumenti richiesti, il blocco degli sfratti, il ritiro dei pignoramenti e sostiene i comitati degli inquilini che - per far valere i propri diritti - hanno intrapreso un’azione legale nei confronti dell’Enpaia e questa mattina hanno invaso la sede della Fondazione in via Beethoven 48.

Martedì 3 dicembre 2013

ASIA-USB


INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti

premesso che:

nell’attuale situazione di crisi economica che attanaglia il Paese, l’emergenza abitativa rappresenta uno dei fattori di crescente tensione sociale. I dati sulle famiglie in difficoltà nel pagamento dei mutui, oltre 430.000, e sulle sentenze di sfratto, quasi 70.000 nell’ultimo anno, di cui la maggior parte per morosità incolpevole, delineano un quadro drammatico in tutto il Paese ma particolarmente grave nei grandi centri urbani;

aspetto di estrema rilevanza nella situazione esposta di crisi abitativa è quello attinente alla dismissione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali pubblici e privatizzati, dismissione che ancora oggi investe le vicende umane e le sorti di numerosi nuclei familiari;

in particolare gli affittuari degli immobili degli enti previdenziali privatizzati hanno subito un continuo e costante aggravio delle loro condizioni abitative, dovendo fronteggiare aumenti dei canoni di locazione fino al 300 per cento e prezzi di acquisto per i loro alloggi giunti oramai a valori di mercato;

alla base degli aumenti citati risiede sicuramente un susseguirsi di interventi legislativi che, di fatto, ha  creato un panorama indefinito ed eterogeneo di situazioni tra ente ed ente, dando avvio a pratiche speculative ed iniquità di trattamento nelle condizioni abitative imposte agli inquilini dai diversi enti previdenziali;

questi ultimi, privatizzati ai sensi del decreto legislativo n. 509 del 1994, hanno conservato la loro natura pubblicistica, come stabilito  dall’articolo 5 della legge 26 aprile 2012, n. 44 e come confermato dalle recenti sentenze  del Consiglio di Stato, sezione VI, n. 6014 del 2012 e del Tar del Lazio, sezione III, n. 05938 del 2013;

in forza di ciò, non dovrebbero sussistere dubbi alcuni sulle modalità operative degli enti in questione, i quali dovrebbero tenere un atteggiamento consono ad un organismo di diritto pubblico,  quindi scevro da finalità di lucro. Nonostante ciò diversi enti previdenziali sembrano agire come comuni società private, finalizzate al solo raggiungimento di utili a discapito dei loro stessi principi costitutivi;

tra questi ultimi è sicuramente compreso l’Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura, il quale ha operato nei confronti degli inquilini, in questi ultimi anni, abnormi aumenti dei canoni di locazione, imponendo alle persone impossibilitate a sostenere le nuove gravose condizioni, centinaia di sfratti per finita locazione;

molte famiglie si sono viste costrette a ricorrere in via giudiziaria per contrastare l’esecutività degli sfratti, ricevendo tuttavia – dopo anni di battaglie legali e a causa dei ritardi e inadempimenti del Parlamento nel chiarire e uniformare le norme sulle procedure di dismissione immobiliari degli enti previdenziali privatizzati – la condanna al pagamento delle spese legali per le azioni intraprese. Occorre chiarire che gli inquilini in questione hanno sempre ottemperato, in alcuni casi per oltre 40 anni, al pagamento dei rispettivi canoni di locazione, aumentati anche fino al 20 per cento a titolo di indennità di occupazione;

è notizia recente l’avvenuto pignoramento del conto corrente del Sig. Armellini Mauro, inquilino Enpaia, in seguito all’azione dei rappresentanti legali della Fondazione, per  il pagamento delle spese legali sopra citate. Tale azione ha causato un crescente clima di preoccupazione e tensione sociale, considerando come molti inquilini si trovino nelle condizioni del Sig. Armellini, tra cui un numero elevato di famiglie in difficoltà economica e di anziani soli e con pensioni minime;

l’operato della Fondazione, sebbene consentito dal frammentato e disorganico quadro normativo di riferimento,  appare discutibile, sia alla luce delle finalità pubbliche che l’ente stesso è obbligato a perseguire, sia in relazione alla tutela previdenziale degli iscritti, considerando come l’ente in questione sia tutt’ora in possesso di numerose unità abitative vuote, che se dismesse secondo procedure corrette potrebbero portare sicuramente vantaggi economici superiori nelle casse di Enpaia;

occorre ricordare come la situazione di emergenza abitativa relativa alle dismissioni immobiliari degli enti previdenziali pubblici e privatizzati sia tutt’ora all’attenzione del Ministro interrogato e del Governo nella sua collegialità, essendo in discussione alla Camera dei deputati diverse mozioni presentate da più gruppi politici, tutte orientate ad ottenere un nuovo quadro normativo di riferimento, capace di chiarire definitivamente le modalità di dismissione del patrimonio immobiliare degli enti in questione, in  particolare a tutela degli inquilini, gravemente pregiudicati dalle politiche speculative fino ad oggi operate;

per sapere:

se non intenda verificare la correttezza nell’operato della Fondazione Enpaia circa i fatti citati in premessa e in relazione alle operazioni di dismissione immobiliari realizzate e se non ritenga opportuno intervenire a tutela degli inquilini degli enti previdenziali privatizzati, adottando una moratoria degli sfratti per l’arco temporale necessario alla definizione di un nuovo e organico quadro normativo di riferimento in materia; 

 

PIAZZONI  

 


Sfratti, inquilini invadono sede Enpaia in via Beethoven 48

La protesta "per opporsi ai pignoramenti dei conti correnti, per il rinnovo dei contratti di affitto e per il blocco degli sfratti". Con loro il sindacato Asia Usb

Sfratti, occupata sede Enpaia via Beethoven

Proteste alla sede della Fondazione Enpaia. Un centinaio di inquilini che abitano nelle case dell'ente previdenziale degli addetti all'agricoltura hanno invaso gli uffici di via Beethoven 48 “per opporsi ai pignoramenti dei conti correnti di quanti sono sotto sfratto, per il rinnovo dei contratti di affitto e per il blocco degli sfratti”.

A renderlo noto il sindacato di base Asia Usb che scrive in una nota: “In questi giorni molti inquilini che si stanno opponendo agli assurdi aumenti dei canoni, che hanno aumenti dall'80% al 300%,  si sono visti pignorare i c/c bancari. Questa grave azione l’ha messa in atto la Fondazione degli addetti all’agricoltura tramite i propri legali i quali hanno fatto pignorare i conti correnti di quelle famiglie che hanno avuto la sentenza dello sfratto, che continuano a pagare regolarmente gli affitti da circa 40 anni, per chiedere il pagamento delle spese legali liquidate dal Giudice Civile” scrive Asia Usb.

Il sindacato per denunciare la situazione ha scritto nei giorni scorsi al Prefetto di Roma. “Nello stesso tempo in parlamento sono state presentate interrogazioni per stigmatizzare questo grave comportamento e per fermare la politica speculativadi questi enti previdenziali, che sta suscitando un forte allarme sociale in particolare nella città di Roma” continua Asia Usb.

A sostegno degli inquilini Enpaia la deputata di Sel Ileana Piazzoni: "Condivido appieno le ragioni del dissenso: gli aumenti spropositati operati sui canoni di locazione e sui prezzi di acquisto degli immobili stanno mettendo in ginocchio centinaia di persone. Se ciò non bastasse, i pignoramenti stanno causando un crescente clima di preoccupazione" si legge in una nota. "Ho chiesto con una apposita interrogazione, che i Ministri competenti accertino la correttezza dell’operato della Fondazione Enpaia". Ma non solo gli l'ente degli addetti all'agricoltura: "Le dismissioni immobiliari degli enti previdenziali privatizzati hanno permesso a questi ultimi di realizzare operazioni speculative come una qualsiasi società privata" continua. In questi giorni alla Camera sono infatti in discussione diverse mozioni volte a ridefinire il quadro normativo entro cui avvengono le operazioni di dismissione degli immobili degli enti previdenziali. "La mozione di cui sono prima firmataria chiede espressamente interventi normativi chiari e uniformi ma soprattutto chiede al Governo di tutelare gli inquilini".

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