UN'INUTILE PROROGA DEGLI SFRATTI: LUPI HA PARTORITO UN TOPOLINO!

Da una lettura diretta del testo del Decreto si evince che il limite di reddito per avere diritto alla proroga è di 27.000 euro annui, nel comunicato del governo era stata indicata la cifra di 21.000. Un errore o una tentazioni?

Roma -

Decreto Milleproroghe sugli sfratti: un provvedimento inutile e regressivo che ignora le istanze portate avanti dalle mobilitazioni di questo ultimo anno e culminate con le grandi mobilitazioni del 18, 19 e 31 ottobre. Un atto grave che colpisce i settori sociali più deboli, quelli che stanno pagando la grave crisi economica, quelli penalizzati ancora di più dalla mancanza decennale di una politica per il diritto all’abitare.

Questo decreto milleproroghe, oltre ad aumentare il prelievo dalle tasche di ogni abitante attraverso aumenti d'imposta e delle tariffe, ha varato anche il rinvio degli sfratti per finita locazione. Una sospensione di sei mesi (invece di un anno come è stato fino ad ora) per quelle famiglie che rientrano nei requisiti delle cosiddette categorie protette. Parliamo di nuclei con un reddito lordo annuo di 27mila euro (dal 2007 ad oggi questo limite non è mai stato aggiornato) con figli a carico, ultrasessantacinquenni, diversamente abili con invalidità superiore al 66% o malati terminali.

Quante famiglie vengono salvate da questo provvedimento? Forse qualche migliaio in tutto il paese, a fronte di oltre 260mila sfratti già esecutivi (il 90% dei quali per morosità incolpevole). Un inutile intervento di pelosa salvaguardia, funzionale a coprire l'assenza del previsto decreto sulla casa annunciato dal ministro Lupi in pompa magna ad Ottobre. Anche gli appelli dei sindaci e dell'Anci sono rimasti lettera morta, la dottrina Lupi quindi sta per produrre altra emergenza e ulteriore precarietà abitativa.

L’ASIA –USB partecipa alla settimana di mobilitazione nazionale dal 15 al 22 gennaio lanciata dalla rete “Abitare nella crisi” e al corteo nazionale sul trasporto pubblico e contro le privatizzazioni che il 20 gennaio si terrà a Roma.

Prepariamo la settimana di lotta dal 15 al 22 gennaio per chiedere il blocco generalizzato degli sfratti di almeno un anno (anche di quelli per morosità incolpevole) e contemporanea apertura di un tavolo interistituzionale perché si mettano in campo vere soluzioni, adeguate ad affrontare questa grave emergenza casa a livello nazionale.

ASIA-USB

 

 

 

Il blocco degli sfratti del governo è una truffa

 

 

Lo hanno ripetuto più volte telegiornali, quotidiani ed esponenti politici governativi in questi giorni: nel decreto ‘milleproroghe il governo ha inserito il rinvio fino al 30 giugno del 2014 degli sfratti per finita locazione”. Ma a ben guardare non è affatto vero perché, rivela un articolo sul Sole24Ore a firma di Franca Deponti e Federica Micardi, il provvedimento riguarderà pochissime persone a fronte di una vera e propria emergenza nazionale. “il provvedimento riguarda solo le fasce più deboli e più sensibili” si era difeso qualche esponente del governo di centro-destra-sinistra nei giorni scorsi di fronte alle prime critiche espresse dai movimenti di lotta per la casa. 

 

Ma secondo il quotidiano di Confindustria in realtà a beneficiare del rinvio – e comunque di soli sei mesi – saranno assai in pochi, anzi pochissimi. Spiega l’articolo:

 

“In realtà, per come è scritta la norma, la platea di interessati potrebbe essere solo di poco più di un migliaio di inquilini. Infatti, i requisiti necessari per poter rientrare nella proroga - stabiliti dalla legge 9/2007, e che sono stati praticamente confermati come è avvenuto negli ultimi anni - sono molto stringenti. Innanzitutto sono esclusi gli inquilini morosi, e già qui una grossa fetta di «potenziali interessati» viene estromessa. Inoltre bisogna essere un nucleo familiare a basso reddito, fino a 21mila euro (nella legge 9/2007, il reddito imponibile era considerato "basso" se pari o inferiore a 27mila euro), avere al proprio interno figli a carico, ultra sessantacinquenni, malati terminali oppure portatori di handicap con invalidità almeno al 66% e che non disporre di un'altra abitazione nella stessa regione.”

Come se non bastasse “bisogna poi essere residenti nei comuni capoluoghi di provincia, nei comuni limitrofi con oltre 10mila abitanti e nei comuni ad alta tensione abitativa di cui alla delibera Cipe del 13 novembre 2003 n. 87103”.

Nota il Sole24Ore che lo scorso anno gli inquilini coinvolti dalla proroga (morosità escusa) erano circa 1.300 e nulla lascia pensare che quest'anno la cifra cambierà di molto. Anzi, avverte l’articolo, “l'abbassamento del reddito considerato ‘minimo’ che l'anno scorso era ancora di 27mila euro e quest'anno è stato abbassato a 21mila euro amplia la categoria degli esclusi”.

E oltretutto aver escluso di sfratti per morosità, che sono il 90% degli sfratti totali in corso, di fatto lascia tutto come sta, in mano alle forze dell’ordine. I dati li fornisce ancora il quotidiano confindustriale:

“Gli ultimi dati rilevati (anno 2010) parlavano di 65mila provvedimenti di sfratto, di cui 56mila per mancato pagamento del canone. Una cifra che dal 2007, quando i morosi sfrattati erano 33.500, al 2010 ha continuato drammaticamente a salire. Numerosi sono stati gli appelli al Governo per estendere la proroga anche ai cosiddetti «morosi incolpevoli», inquilini che hanno smesso di pagare l'affitto a causa di una riduzione di reddito per la perdita del lavoro, perché in cassa integrazione o per aver cessato l'attività autonoma. Una richiesta che però non è stata accolta”.

L’inconsistenza del provvedimento governativo non è sfuggita ai movimenti di lotta per la casa, che proprio il 19 ottobre scorso avevano assediato insieme ai sindacati di base e ad altri movimenti sociali il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di Porta Pia chiedendo un incontro con i rappresentanti del governo per esporre una piattaforma rivendicativa al centro della quale c’era proprio il blocco degli sfratti in caso di ‘morosità incolpevole’ (quando l’inquilino non può pagare, e non quando pur avendo le risorse economiche necessarie si rifiuta di farlo).

I diversi movimenti di lotta per l’abitare hanno annunciato una nuova stagione immediata di mobilitazioni a cominciare da un momento nazionale fissato per il 20 gennaio prossimo e da proteste a livello cittadino anche nei giorni precedenti. 

 

www.contropiano.org/politica/item/21211-il-blocco-degli-sfratti-del-governo-e-una-truffa

 

 



Casa, emergenza sfratti e Legge di Stabilità / La risposta del Governo non agevola una soluzione

Nessuna sospensione generalizzata agli sfratti / La Regione Umbria procede con il bando ATER/ 100 abitazioni a disposizione

Non si abbassa l'attenzione e l'impegno della Regione Umbria sulla piaga sociale degli sfratti. Anche quando si tratta di intervenire con appelli e richieste al Governo centrale come l'ultimo fatto al premier Letta e al Ministro Lupi, in dirittura di approvazione della Legge Stabilità, dall'assessore regionale Stefano Vinti. Un appello che nel ricordare le drammatiche cifre dell'emergenza casa  "70 mila sfratti in Italia e mille e 200 in Umbria solo nel 2012, con un aumento del 6% su base nazionale e del 15% in ambito regionale" continuava a ribadire la necessità di una moratoria per fronteggiare le necessità dei cittadini colpiti dalle ripercussioni della crisi, così come l'assegnazione di maggiori fondi alle regione, sottoscrivendo in pieno la richiesta dei sindacati inquilini per un proroga di un anno degli sfratti, includendo soprattutto quelli per morosità incolpevole.

Il testo del DL - Richieste andate per la gran parte disattese con l'approvazione del decreto legge di proroga di termini e scadenze di carattere finanziario, nonostante l'appoggio di parti politiche importanti come il PD e SEL. Così il testo approvato: Emergenza casa, sospensione degli sfratti per le categorie disagiate: nessuna proroga generalizzata degli sfratti, ma attenzione alle emergenze reali e alle situazioni disagiate. È stata decisa la sospensione sino al 30 giugno 2014 dei provvedimenti esecutivi di rilascio per finita locazione di immobili adibiti ad abitazione nei confronti di conduttori con un reddito annuo lordo familiare inferiore a 21.000 euro, residenti nei comuni capoluoghi di provincia, nei comuni limitrofi con oltre 10.000 abitanti e nei comuni ad alta tensione abitativa di cui alla delibera CIPE del 13 novembre 2003 n. 87103, che siano o abbiano nel proprio nucleo familiare figli fiscalmente a carico, persone ultra-sessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66%, purché non siano in possesso di un'altra abitazione adeguata al nucleo familiare nella regione di residenza.

Critico il commento dell'assessore che interviene sul dl con un "Lascia le cose come stanno" per poi spiegare: "Secondo le stime della Cgil questi nei prossimi tre anni saranno in Umbria 4 mila e 500. Una vera e propria crisi strutturale per la quale servono risorse per garantire i proprietari e sostenere gli inquilini. Ci vuole ben altro di fronte a questa situazione. Le Regioni sono state lasciate sole. E' stata poi disattesa la mozione in Parlamento di Sel e Pd che chiedeva una proroga di un anno e E
ancora non comprende gli sfratti per morosità incolpevole, il 90 per cento del totale Questa situazione penalizza i piccoli proprietari, gli inquilini e le Regioni"
.

Bando ATER - Si è intanto chiusa la prima fase del bando ATER, in collaborazione con la Regione, con la chiusura della prima lista di disponibilità di unità immobiliari che saranno messe a disposizione di famiglie colpite da sfratti per morosità incolpevole (la cui iscrizone alla lista è ancora possibile, in scadenza il 22 gennaio) a condizioni di affitto concordato con partecipazione economica diretta della Regione Umbria, con un contributo complessivo che può raggiungere i 7.600 euro in tre anni di locazione. Questa prima raccolta di disponibilità ha raggiunto l'interessante numero di circa 100 proprietari che partecipando a questo nuovo meccanismo di incrocio tra domanda e offerta, riusciranno ad affittare le proprie abitazioni inutilizzate, offrendo allo stesso tempo la possibilità di una casa a famiglie in difficoltà.