VENERDI 23 MAGGIO MANIFESTAZIONE PER IL DIRITTO ALL'ABITARE : LA RETE PER IL DIRITTO ALL'ABITARE DELL'EMILIA-ROMAGNA C'E'!

Bologna -

 L'Emilia Romagna, come tutte le regioni italiane, sta vivendo una situazione di insostenibile pesantezza.Nel corso del 2013 nella nostra regione, sono state emmesse ben 6.476 ordinanze di sfratto per morosità incolpevole. Siamo terzi in Italia dietro solo a Lombardia e Lazio.
 Le difficoltà e le sofferenze delle persone sono palpabili e visibili agli occhi di chiunque abbia un minimo di sensibilità sociale.

 L'emergenza abitativa, nocciolo di un frutto amaro che ci parla di precarietà, disoccupazione, bassi redditi e servizi inesistenti continua ad essere affrontata dalle istituzioni con provvedimenti che producono il solo risultato di procrastinare le cause che l' hanno generata. Stiamo parlando del decreto Renzi-Lupi, che nonostante le enormi contraddizioni evidenziate dalla discussione in senato, verrà approvato a giorni facendo ricorso alla solita fiducia.
In questo decreto infatti, si continua a favorire il trasferimento di danaro pubblico nelle tasche dei privati, il consumo di suolo e la speculazione, senza prestare attenzione alcuna alle condizioni delle decine di migliaia di famiglie italiane e straniere coi membri attivi disoccupati o cassintegrati che non possono più permettersi il costo allucinante di un affitto o di un mutuo.

 Certo, anche  a palazzo gli scricchiolii si avvertono e, sempre in senato durante la discussione per l'approvazione del suddetto decreto, salta fuori la proposta del sen PD Casson che parla di requisizione senza indennizzo per i grandi stabili privati inutizzati da più di tre anni, (proposta naturalmente bocciata). In questa stessa direzione va anche una delibera recentemente approvata dal comune di Napoli che requisirà il costruito vuoto e inutilizzato per ricavarne alloggi. Questa coraggiosa delibera ha avuto il sostegno del vice presidente emerito della Consulta Paolo Maddalena che in un suo intervento ha mostrato come la requisizione sia perfettamente in linea  coi principi della nostra carta costituzionale.(www.ildesk.it/newslong.php)
Il caso napoletano dimostra quanto importante sia il ruolo che le istituzioni di prossimità possono svolgere per affrontare il dramma casa. Nelle grandi città come nelle piccole, assessori e giunte possono fare tanto se hanno il coraggio politico di utilizzare a fondo gli strumenti che la legge stessa mette loro a disposizione, se hanno il coraggio di attuare scelte in controtendenza rispetto ai dettami di un fantoccio cicciotello e volgare come Matteo Renzi, se hanno il cortaggio di porre il benessere sociale al centro del loro operato.


Ma purtroppo il caso napoletano è destinato a rimanere un caso isolato. Le cronache delle nostre città continueranno a parlarci di famiglie sfrattate (anche se, a detta di legge, "incolpevoli") costrette ad accettare le improbabili soluzioni proposte dai servizi sociali, continueranno a parlarci di canone concordato (che favorisce solo i proprietari) e di housing sociali (che favorisce cooperative e costruttori), e per i disoccupati, i precari, i lavoratori che subiscono riduzione di orario, rimane solo la marginalità e la perdita della casa e con la perdita della casa quella della residenza e quindi quella di tanti altri diritti: salute, scuola, voto, permanenza sul territorio italiano ecc.
Per questo la rete per il diritto all'abitare dell'Emilia Romagna è in piazza oggi: per dire ai cittadini che, in questa situazione solo la lotta, l'autorganizzazione orizzontale dal basso possono contribuire a coostruire capacita di resistere al peso immane che questa crisi pone sulle spalle di tutti e quindi capacità di imporre trasformazione politica in vista di un mondo basato sul benessere sociale piuttosto che sul profitto. Ma siamo qui anche per dire agli amministratori locali che saremo costantemente al fianco di ogni famiglia che deciderà di opporsi all'ingiustizia dello sfratto, pronti a riappropriarci direttamente di ogni diritto che ci viene sottratto e pronti ad  accendere conflitto se il loro operato continuerà ad avallare le scelte criminali del governo Renzi. Perchè ricordiamo a tutti che la casa è un diritto sancito dalla costituzione italiana, dalle leggi europee, e da tutte le dichiarazioni di diritto internazionale. Oggi il vero crimine è l'affitto.