IMPERIA, EMERGENZA ABITATIVA. LA TRATTATIVA TRA IL COLLETTIVO "SPORTELLO PER IL DIRITTO ALLA CASA" E L'ASSESSORE RISSO/I DETTAGLI

Imperia -

Dopo aver scongiurato, almeno momentaneamente, lo sfratto e lo scorporamento della famiglia Methnani, una delegazione del collettivo “sportello per il diritto alla casa” si è presentata in Comune chiedendo un incontro con l’assessore ai servizi sociali Fabrizio Risso.

Imperia – Dopo aver scongiurato, almeno momentaneamente, lo sfratto e lo scorporamento della famiglia Methnani, una delegazione del collettivo “sportello per il diritto alla casa” si è presentata in Comune chiedendo un incontro con l’assessore ai servizi sociali Fabrizio Risso.

L’assessore, dopo un primo momento di indecisione, ha accettato di incontrare la delegazione subito dopo la fine della riunione con la Giunta. I membri del collettivo hanno così esposto la loro idea e il loro ruolo in questo e in diversi altri casi di emergenza abitativa, dichiarando: “Abbiamo delle proposte una è che quelle  cinque case fuori bilancio destinate ai privati vengano utilizzate per aiutare le famiglie in difficoltà fino a quando la casa Don Glorio non sia fruibile. Capisco i timori a dare queste abitazioni, ma è un’emergenza

“Il settore è sull’argomento – ha diciarato subito l’assessore Risso – abbiamo convocato un tavolo proprio sul disagio abitativo proprio perché in questi ultimi sette mesi il problema è cresciuto molto. Gli alloggi comunali sono tutti occupati e c’è una graduatoria. Casa Don Glorio ha avuto un problema per l’incendio che ha colpito una parte dell’edificio, ora abbiamo concluso l’iter e comunque credo che in alcuni mesi dovrebbe essere tutto risolto, indicativamente“.

Per quanto riguarda invece gli alloggi di Oliveto ci sono dei problemi: c’è un contenzioso sulla proprietà rivendicata dalla parrocchia. L’alloggio del custode dell’Amat è stato messo in vendita e, anche questo ha dei problemi ed è nel piano delle alienazioni“.

I ragazzi del collettivo riportano però il discorso in termini più concreti ricordando all’assessore che tra 15 giorni, se non si trova una soluzione, una famiglia, probabilmente la prima di molte, finirà in mezzo alla strada e che altre volte delle requisizioni di appartamenti ed edifici sono già state fatte: “Il Comune spenderebbe molti più soldi a mantenere queste persone alle Caritas che non aiutarle diversamene, ma poi il punto è: il Comune di Imperia si può permettere di lasciare in mezzo alla strada una famiglia? Se si continua così tutte queste persone italiane e straniere finiranno con l’occupare degli immobili a oggi sfitti“.

La riunione, dopo circa un’ora, si è conclusa con l’impegno di mantere aperto un dialogo tra le associazioni e l’amministrazione per trovare una soluzione. Anche se, ciò che è trapelato in mezzo a tutta una serie di dichiarazioni formali e d’ufficio, è che a Imperia, come in altre città si sta combattendo una guerra tra poveri dove la moneta prevale. Una proposta esemplificativa infatti, come quello che è stata fatta di un’eventuale utilizzo dell’ex Palazzaccio come soluzione temporanea per le famiglie imperiesi in difficoltà, non è realmente attuabile: “Dopo che questi appartamenti sono stati abitati da queste famiglie, come li rivendiamo dopo?” si mormora nei corridoi del palazzo comunale.