Sfratti, si aggrava l'emergenza nella Capitale: nel 2013 emesse 20 sentenze al giorno

Roma -

Rispetto al 2012 si tratta di un aumento del 4,88%. Lievitano invece del 46% le richieste di esecuzione con l'ufficiale giudiziario, in totale 7976.

Si aggrava l'emergenza sfratti. I dati relativi al 2013, elaborati come ogni anno dal Ministero dell'Interno, mostrano una situazione in netto peggioramento. A dare misura dell'inasprirsi della condizione abitativa di migliaia di romani il numero delle richieste di esecuzione di sfratto con l'ufficiale giudiziario che l'anno scorso sono aumentate rispetto al precedente del 46,67%. In totale 7.976 rispetto alle 5.438 del 2012 che registrarono però una diminuzione del 24,54% rispetto al 2011.

SFRATTI EMESSI - In totale nella sola Capitale sono 7352 gli sfratti emessi nel 2013 che raggiungono quota 8121 se si considera tutto il territorio provinciale. Un aumento del 4,88% rispetto all'anno precedente quando a Roma e provincia si registrarono 7743 sfratti. 378 famiglie in più nel 2013 si sono ritrovate con l'incubo di perdere un tetto sulla testa. Per fare un breve confronto con gli anni precedenti, nel 2011 erano 6686, nel 2010 erano 6710. Peggiore solo il 2009 quando il numero salì a 8.729.

LE CAUSE - Tra le cause rimane in cima alla lista rimane la morosità. Ciò che significa che la maggior parte degli sfratti è dovuto all'impossibilità delle famiglie di riuscire a pagarsi un tetto sulla testa. Delle 7352 sentenze nella Capitale, ben 6299 sono per morosità, oltre l'85%. 624 per finita locazione e 429 per necessità del locatore.

ESECUZIONI - Infine le esecuzioni. Nel 2013 sono 7976 le famiglie che hanno avuto l'ufficiale giudiziario alla porta, 2538 in più rispetto all'anno precedente, in percentuale il 46,67%. Aumentano del 6,36% anche gli sfratti eseguiti, 2560 in totale. Secondo i dati forniti dal Viminale nel 2012 invece erano stati 2404, quasi il 3% in più rispetto al 2011 quando ad essere cacciate con la forza pubblica dalle proprie abitazioni erano state 2343 famiglie.