Comitato di lotta "Dodici luglio": «Le nostre case non si toccano!»

Palermo -

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Toni Pellicane, del Comitato di Lotta per la Casa dodici luglio:

«Grazie alle battaglie del Comitato di lotta per la Casa Dodici Luglio negli anni dell’ex Amministrazione Cammarata, quasi la totalità delle famiglie che erano alloggiate in Albergo a carico del Comune e alcune decine di famiglie riconosciute in Emergenza abitativa riuscirono, negli anni, a strappare l’assegnazione provvisoria di un alloggio da parte del Comune.

Tutto nasce nel 2003, quindi ancor prima che il Comune pubblicasse il bando per l’assegnazione di alloggi popolari con conseguente graduatoria che fu resa pubblica nel 2005. Gli alloggi utilizzati furono: 38 alloggi popolari che vennero prima requisiti dal prefetto e poi assegnati alle famiglie della lista di emergenza abitativa che contava 107 nuclei familiari, la restante parte ebbe in assegnazione provvisoria un alloggio confiscato alla mafia.

La provvisorietà dell’assegnazione era legata ad un rinnovo, se mantenuti i requisiti, prima ogni 4 anni e poi, con modifica del regolamento, ogni 3 anni. Nel frattempo pubblicato nel 2004 il bando per l’assegnazione di alloggi popolari tutte le famiglie con assegnazione provvisoria dovettero partecipare e via via si raggiungeva la loro posizione utile in graduatoria, chi era in uno dei 38 alloggi popolari assegnati provvisoriamente veniva chiamato dagli uffici comunali per procedere all’assegnazione definitiva e quindi alla stipula del contratto, chi aveva avuto un alloggio confiscato lo avrebbe lasciato per avere in assegnazione definitiva un alloggio popolare.

Questa formula che si è rivelata del tutto virtuosa ha però prodotto pochi risultati perché il numero di alloggi popolari assegnati dal 2005 ad oggi è del tutto irrisorio, basta pensare che a fronte di poco meno di 10.000 famiglie aventi diritto ad un alloggio popolare sono state assegnate in 9 anni poco piu’ di 400 alloggi di e.r.p.

Nel frattempo la requisizione prefettizia dei 38 alloggi popolari scade e non viene più rinnovata, nel frattempo, pur essendoci due sentenze del Tribunale ordinario che dicono sostanzialmente che chi ha avuto assegnato un bene confiscato ne deve beneficiare a titolo gratuito, così come recita la legge nazionale sui beni confiscati, il Comune invece di adeguarsi ritiene morose tutte le famiglie che hanno avuto in assegnazione un bene confiscato e che spesso non sono state in grado di garantire il pagamento del canone mensile richiesto dal Comune, con conseguente atto amministrativo di decadenza del diritto all’assegnazione.

Tutta questa situazione rimane in questo limbo per cui le famiglie per il Comune non sarebbero più legittime assegnatarie ma occupanti senza titolo. Ieri mi contatta una delle famiglie che era in albergo e che ha fatto parte del Comitato di lotta per la casa 12 Luglio, e con mia spiacevole sorpresa, mi sento dire che erano andati al Municipio per un certificato di residenza e si son sentiti dire che la loro residenza risulta bloccata, sia la famiglia che l’impiegato municipale non capivano il motivo.

Ad un certo punto quest’ultimo trova un elenco di alcune famiglie che, da legittimi assegnatari diventano di fatto abusivi, quindi dice alla famiglia che secondo il nuovo piano casa nazionale chi è occupante abusivo non può avere residenza e chi ce l’aveva già gli viene bloccata, consiglia alla famiglia di recarsi al Settore Interventi abitativi, cosa che fanno il giorno dopo, anche li gli viene confermato quanto appreso dall’impiegato comunale e viene aggiunto che essendo, tutti gli assegnatari provvisori ritenuti occupanti senza titolo, entro settembre ogni singolo nucleo familiare sarà oggetto di Ordinanza di sgombero e che gli alloggi in questione devono essere riassegnati alle famiglie che attualmente sono in graduatoria d’emergenza abitativa.

Quindi il giro dovrebbe essere questo: il Comune per risolvere l’emergenza abitativa attuale intende mettere fuori le vecchie famiglie, assegnatarie provvisorie, che per altro hanno mantenuto tutte i requisiti, quindi le famiglie riconosciute in emergenza abitativa negli anni dell’ex Amministrazione Cammarata vengono buttate fuori per far entrare le attuali famiglie in graduatoria d’emergenza abitativa…ma ci rendiamo conto che questa si chiama SCHIZZOFRENIA???

Se vogliono la guerra e lo scontro sociale noi non ci tiriamo indietro, se pensano di poter giocare, in questo modo assurdo, con la vita delle persone hanno proprio trovato pane per i loro denti. Nei prossimi giorni organizzeremo una riunione con tutte le vecchie famiglie del Comitato di lotta per la casa che hanno avuto assegnato provvisoriamente un alloggio e insieme decideremo il da farsi.

LE NOSTRE CASE NON SI TOCCANO…CHE SIA CHIARO!!!!!!!!!»