GLI ENTI PREVIDENZIALI SONO TUTTI PUBBLICI! ASIA-USB, ORA FINISCA LA SPECULAZIONE A DANNO DEGLI INQUILINI

E' possibile scaricare dagli allegati (in basso) il testo di questo comunicato, stamparlo e diffonderlo nei caseggiati, per fermare la disinformazione perpetrata da chi è complice di questa enorme speculazione.

Roma -

SENTENZA DEL TAR DEL LAZIO:

GLI ENTI PREVIDENZIALI

SONO TUTTI PUBBLICI!

ORA FINISCA LA SPECULAZIONE A DANNO DEGLI INQUILINI, COMPLICI I SINDACATI FIRMATARI DEGLI ACCORDI!

 

Nei giorni scorsi il TAR del Lazio con sentenza n. 07428/14 ha definitivamente riconosciuto che tutti gli Enti previdenziali (Casse e Fondazioni) anche per quanto riguarda la gestione del patrimonio immobiliare devono rispettare la legge sugli Enti pubblici!

L’Asia-Usb insieme all'avv. Perticaro da anni lo stanno affermando attraverso le numerose iniziative di lotta che hanno coinvolto il Parlamento e le istituzioni locali attraverso l’attivazione di centinaia di cause per opporsi alle dismissioni speculative e agli aumenti degli affitti.

Con questa sentenza il TAR, pur respingendo il ricorso dell’inquilino, nelle motivazioni afferma in modo chiaro:

1) che gli immobili degli Enti previdenziali (nel caso specifico quelli della CNPR) conferiti a Fondi immobiliari (che sono privi di personalità giuridica), rimangono di proprietà dell’Ente;

2) che la CNPR, sebbene sia privatizzata con il d.lgs.509/94, è sottoposta al controllo dei Ministeri vigilanti, al controllo della Corte dei Conti, ha una funzione previdenziale, usufruisce della contribuzione obbligatoria dei propri iscritti, quindi, trattasi di un soggetto di natura sostanzialmente pubblica vedi Cons. di Stato VI n. 6014 del 2012:  principio che si estende a tutte le Casse e Fondazioni;

3) sempre il TAR dice che essendo CNPR un soggetto pubblico di conseguenza la dismissione del suo patrimonio è pubblica, ragion per cui non si applica il comma 38 art 1 della legge 243/2001 norma che invece era stata utilizzata dalle Casse per sottrarsi alla dismissione secondo la normativa per gli enti pubblici;

4) il TAR sempre con questa sentenza finalmente dice a chiare lettere come si computano i prezzi degli immobili degli enti previdenziali ex privatizzati: si calcolano secondo l'art. 3 della L. 410/2001, quindi, si riconosce il diritto di PRELAZIONE ed il prezzo è quello corrente di mercato secondo il reale valore diminuito del 30% e se si raggiunge l’80% delle vendite si può usufruire di un ulteriore sconto fino al 15%! Questo calcolo di applica anche se il patrimonio è stato conferito a fondi immobiliari;

5) infine dice il TAR nella sentenza che chi vuole contestare il prezzo (che è un diritto soggettivo) deve rivolgersi al Giudice Civile per ottenere giustizia, proprio quello che da anni stiamo indicando di fare agli inquilini con l'avv. Perticaro: infatti in centinaia hanno iniziato il contenzioso contro CNPR, Enpaia, ENASARCO, Cassa Notariato, Cassa Geometri, ecc. Tutte le cause sono ancora pendenti.

A questo punto è chiaro che la gestione privatistica è stata bocciata e i sindacati che hanno sottoscritto accordi con questi Enti a danno degli inquilini, sia per le dismissioni che per gli aumenti degli affitti, lo hanno fatto non rispettando la legge.

I sindacati firmatari di questi accordi hanno creato un danno agli inquilini, hanno favorito le speculazioni e continuano a farlo dopo la sentenza ignorando contenuti della stessa nascondendoli ai diretti interessati.

Ora, dopo il pronunciamento del Tar, è certo che nessuno può sostenere cose diverse e quindi le istituzioni preposte devono fare in modo che tutti gli Enti rispettino la legge.

L'ASIA - USB continuerà a chiamare gli inquilini resistenti alla mobilitazione perché finisca finalmente la speculazione sul patrimonio pubblico degli enti previdenziali.

Pur sapendo che ancora non è finita, siamo però coscienti che la strada non è più in salita, invitiamo quindi tutti gli inquilini ad opporsi alle dismissioni a prezzi speculativi, agli aumenti degli affitti e agli sfratti:

-          a coloro che hanno ricevuto o stanno per ricevere proposte di acquisto non conformi alla L. 410/01 indichiamo la via del contenzioso legale, come stiamo facendo in centinaia di casi; lo stesso vale per i canoni, anche essi devono essere assoggettati alla norma pubblica;

-          per coloro che sono stati costretti ad acquistare e hanno già rogitato è possibile promuovere una causa collettiva per richiedere i danni subiti.