Casa, scatta l'emergenza: boom di affitti non pagati a Ivrea

Ivrea -

Casi urgenti, contributo Comune raddoppiato nei primi 8 mesi rispetto al 2013 In febbraio terminerà il cantiere di 24 nuovi alloggi Atc in via Prati Secchi

IVREA. Morosità incolpevoli in crescita del 30%, già più che raddoppiata nei primi 8 mesi del 2014 la spesa per l’emergenza abitativa. Un numero di sfratti più o meno stazionario nel 2012 e nel 2013 (26 nel 2012, 28 nel 2013) ma che, analizzando altre cifre, lascia presagire un rialzo per l’anno in corso. I numeri raccontano una situazione complessa. Dà l’idea di cosa stia accadendo la cifra spesa dal Comune per i casi urgentissimi, quelli, in sostanza, che sono presi in carico dall’ente sulla base di un protocollo con il consorzio socio-assistenziale Inrete. Con quella cifra si paga un affitto temporaneo, in attesa di una sistemazione meno precaria. Nel 2013 il Comune ha pagato 6.500 euro, nel 2014 (e mancano quattro mesi alla fine dell’anno) i casi in carico fanno già un conto di 15.500 euro. Il Comune deve anche intervenire rispetto a quelle che sono definite morosità incolpevoli degli inquilini delle case popolari gestite da Atc, l’Agenzia territoriale per la casa. Nel 2013, gli affitti non pagati hanno inciso per 62.200 euro mentre nel 2014 è già di 54.600 euro ovvero, se le proporzioni resteranno invariate, un aumento del 30%.

Augusto Vino, assessore alle Politiche sociali, spiega: «Le assegnazioni sono più o meno sempre lo stesso numero ogni anno. Metà degli alloggi va alle persone in graduatoria, metà all’emergenza abitativa». Nel 2013 sono stati assegnati 18 alloggi, 10 con graduatoria generale, 8 in emergenza abitativa e, per l’anno in corso, i numeri si annunciano simili. La graduatoria generale comprende 156 persone in lista di attesa e l’assessore dice che, l’anno prossimo, sarà pubblicato un nuovo bando. In città, gli appartamenti gestiti da Atc sono 503. Il Comune ne possiede 144, sempre a gestione Atc.

Nove appartamenti, in questo momento, sono vuoti. Tocca all’Agenzia territoriale della casa, come sempre accade in questi casi, provvedere alle manutenzioni e poi provvedere all’assegnazione. Una boccata di ossigeno potrebbe arrivare da questi nove alloggi e, soprattutto, dai ventiquattro in costruzione in via Prati Secchi, a Torre Balfredo, nella palazzina in costruzione. Il cantiere, da 7 milioni di euro, dovrebbe chiudersi nel prossimo febbraio.

Vino, però, sottolinea che alcune cose sono cambiate. «Siamo di fronte - dice - a un fenomeno nuovo. Ci troviamo di fronte a persone e nuclei familiari che, ad esempio, perdono il lavoro e non sono più in grado di pagare un affitto sul libero mercato, ma si tratta di una situazione transitoria. Oppure, in caso di sfratti esecutivi, serve una sistemazione temporanea, in attesa di soluzioni diverse». Per questo, Vino, sta lavorando ad alcune iniziative: «Riscontriamo esigenze legate a 12, 18 mesi di difficoltà, con nuclei familiari che hanno bisogno di sostegno, ma poi possono farcela da soli. Si vedono gli effetti della crisi su fasce diverse di popolazione. Sono cambiati i bisogni e in qualche modo bisogna provare a costruire risposte più flessibili». Che fare? «Pensiamo di risistemare l’ex alloggio del custode al cimitero - dice - che potrebbe diventare una sistemazione temporanea dove stare per sei, otto mesi. Abbiamo partecipato a un bando della Compagnia di San Paolo». O a un fondo per il sostegno al pagamento dell’affitto e a un nuovo bando per il riscaldamento. «Tutti interventi - osserva - che per ragioni di bilancio devono passare attraverso l’alienazione di alcuni terreni e dell’edificio che ospitava l’Atl del Canavese».