Sfratti, ennesimo dramma E si incatena in Comune

Busto Arsizio -

Busto Arsizio - Emergenza abitativa, il paradosso: sfrattati in aumento, mentre ci sono 120 alloggi popolari chiusi e inutilizzabili, perché inagibili e da ristrutturare. Intanto un capofamiglia sotto sfratto in via Nievo, Salvatore De Magistris, si incatena davanti a Palazzo Gilardoni: «Datemi una casa decente». Ma l’assessore ai servizi sociali: «Una casa ce l’ha».

Una scena che rappresenta una delle tante storie di sfratti esecutivi, fenomeno in forte crescita in città per via della crisi occupazionale che ha acuito l’emergenza abitativa. Il paradosso, rivelato dall’assessore alla partita Mario Cislaghi, sta nel fatto che ben 120 appartamenti (sui duemila alloggi Aler in città) sono chiusi in quanto inagibili: «Aler non ha le risorse per fare le manutenzioni, così quegli alloggi, che pure sarebbero essenziali, non sono utilizzabili». Un problema esplosivo, visto che i dati che escono dal tribunale parlano di una crescita inesorabile degli sfratti.

«Ho moglie e sette figli»

Così si arriva a episodi come quello di ieri pomeriggio: alla vigilia dell’ennesimo appuntamento con l’ufficiale giudiziario per la notifica dello sfratto esecutivo (previsto per oggi alle 12,30), Salvatore De Magistris, capofamiglia con moglie e sette figli che vive in una casa popolare di via Nievo, ha deciso di incatenarsi ad un palo della luce di via Fratelli d’Italia, di fronte al Municipio. Da mesi denuncia di aver ottenuto in assegnazione, come alternativa all’abitazione da cui è stato sfrattato, «un appartamento inagibile, come confermato dalla stessa Asl, piena di muffa e di umidità». Al suo fianco, oltre alla moglie e ai figli, sono scesi in piazza anche alcuni giovani di un centro sociale di Gallarate, con striscioni per denunciare l’emergenza casa: «Troppa gente senza casa, troppe case senza gente». Tra le urla di protesta e gli sguardi curiosi dei passanti, sono volate parole grosse con l’assessore ai servizi sociali Mario Cislaghi, il quale, pur avendo risolto una situazione che si trascinava da anni, individuando una soluzione alternativa per la famiglia De Magistris in una casa Aler di via Pellico, è finito sotto accusa.

 

«Non accetto questo atteggiamento - ha detto Cislaghi di fronte ai familiari dell’uomo - mi ero preso l’impegno di trovare una soluzione entro oggi alle 12.30, quando è fissato il prossimo appuntamento con l’ufficiale giudiziario, e lo manterrò. Ma queste sceneggiate non aiutano a risolvere i problemi». Probabile a questo punto che venga chiesto un rinvio dell’esecuzione dello sfratto, per permettere ad Aler di eseguire le opere di manutenzione suggerite dall’Asl.