Raffica di sfratti per morosità, sei su 14 rinviati

Firenze -

 

Comincia l'autunno caldo dell'emergenza abitativa, altri otto in corso di esecuzione

Sei sfratti per morosità previsti per questa mattina a Firenze sono stati rinviati dopo la mediazione tra proprietari, ufficiali giudiziari e movimenti e sindacati degli inquilini ma anche per la presenza di minori. Altri 8, invece sarebbero in corso di esecuzione,. Tra questi in alcuni casi gli inquilini hanno lasciato spontaneamente l'abitazione mentre l'unico momento di tensione si è avuto questa mattina in via Biagi quando l'ufficiale giudiziario è entrato in uno degli appartamenti di uno dei proprietari in attesa di provvedimento trovando un capannello di persone con lo sfratto che, dopo le trattative, è stato rinviato. 

Previsti, prima dei rinvii, quattordici sfratti nel giro di poche ore. "Numeri mai visti prima", attacca il portavoce di Lotta per la casa, Lorenzo Bargellini. L'autunno caldo sul fronte dell'emergenza abitativa, più volte annunciato da movimenti e sindacati di inquilini, entra nel vivo con un triste primato. L'allarme riguarda tutto il mese di ottobre, con oltre un centinaio di interventi con la forza pubblica messi in programma. "Questa è Firenze, la città dell'arte e della cultura dove è in corso una mattanza  -  rincara la dose Bargellini  -  Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità, questi provvedimenti riguardano anche lavoratori che sono stati licenziati e che non riescono più ad arrivare a fine mese, tutti già dichiarati come morosi incolpevoli. Le istituzioni devono muoversi al più presto".

Il riferimento è al piano casa del governo Renzi, che ha attribuito al prefetto il compito di concedere finanziamenti per gli inquilini finiti sotto sfratto per problemi economici legati alla perdita del lavoro o a gravi problemi di salute. Il prefetto Luigi Varratta  -  che preferisce non commentare  -  ha però sospeso i provvedimenti in attesa di chiarimenti dal ministero sui criteri da utilizzare, finendo al centro delle polemiche da parte del movimento di lotta per la casa e del Sunia.

"In questo modo le persone dichiarate come morose incolpevoli sono costrette a subire comunque lo sfratto, a meno di trattative o rinvii dell'ultima ora  -  dice il segretario provinciale del Sunia, Laura Grandi  -  senza contare il massiccio utilizzo di uomini delle forze dell'ordine, che potrebbero invece essere impiegate nel controllo del territorio. Si poteva intervenire lo stesso, dalla Regione e dal Comune assicurano che i soldi sono in arrivo. Ora i provvedimenti si stanno accumulando, l'emergenza cresce. Questa attesa da parte del prefetto sorprende, si è sempre mostrato sensibile sul tema".

Prima dell'attuazione delle nuove norme sulla casa, Varratta era infatti stato il primo in Italia a prendersi la responsabilità di graduazione degli sfratti per morosità incolpevole, attingendo da altri fondi pubblici. Proprio per far fronte all'emergenza, intanto, oggi pomeriggio è prevista una riunione della commissione per il disagio abitativo (composta tra gli altri da rappresentanti di Comune, prefettura e del tribunale), cui spetta il compito di individuare i casi di morosità incolpevole. Un incontro convocato per fare il punto sulla situazione e sui criteri da adottare, ma da cui i sindacati di inquilini si attendono di più: lo sblocco dei contributi.

L'allarme rischia infatti di espandersi e di coinvolgere una fascia di popolazione sempre più ampia. Gli stessi sfratti previsti per questa mattina (14 secondo il Comune, 17 secondo lotta per la Casa) riguardano coppie di giovani e di anziani, italiani e migranti. Solo per cinque casi sono già previste sistemazioni alternative. Per impedire l'esecuzione dei provvedimenti Lotta per la casa ha chiamato a raccolta tutti i sostenitori, organizzando presidi e picchetti in varie zone della città. Tra i casi nel mirino, quello di una coppia di settantenni residenti in via Pisana, finiti sul lastrico dopo aver tentato invano di barcamenarsi con i pochi soldi della pensione minima. I due si sarebbero rivolti al Movimento solo di recente, dopo aver scoperto di un errore commesso nella domanda di accesso agli alloggi popolari. Un'altra storia di inquilini "incolpevoli" riguarda due fratelli kossovari, sbarcati in Italia tra gli anni 90 e il 2000 col miraggio di un futuro di benessere. Dopo dieci anni di duro lavoro presso una ditta, come manovali, i fratelli Kryziu sono stati travolti dalla crisi. Un drammatico effetto domino: il licenziamento e la cassa integrazione, la spola tra i centri per l'impiego e una serie lavori di saltuari e malpagati. Il mese scorso il più giovane dei due, 33 anni, è stato costretto ad abbandonare casa e ha chiesto ospitalità al fratello maggiore. Lo sfratto, anche per il fratello, è previsto per questa mattina. "La misura è colma  -  conclude Bargellini  -  dai dati che abbiamo a disposizione risultano ben 150 provvedimenti da eseguire entro la fine del mese. La nostra classe politica deve capire una volta per tutte le dimensioni del fenomeno, di una crisi che continua a mietere vittime. La situazione va trattata per quello che è, al pari di una calamità naturale".