Intervista ad Agostino Zelli, rappresentante del Comitato inquilini senza titolo del VII Municipio

Roma -

Quando e perchè è nato il Comitato? Che importanza ha, oggi, nel 2015?

E’ talmente importante la presenza del Comitato che ormai è parte integrante della vita di centinaia di famiglie. La nostra storia è iniziata negli anni 80 con la lotta per il diritto alla casa degli occupanti senza titolo “Inpdai”, passando poi negli anni 90 con l’aumento degli affitti dell’Inpdai fino alla cartolarizzazione degli enti previdenziali (la più grande svendita di un patrimonio pubblico) con grande remissione dello Stato a favore delle società di gestione. In tutto questo le case vuote degli enti non venivano più affittate…ma murate per essere poi vendute all’asta per trarne maggior profitto. Ed è per questo che le famiglie che non trovarono risposte dalle istituzioni rispetto allo sfratto cominciarono ad occupare queste case libere da anni.

 

Chi sono i protagonisti del Comitato? Quali sono, oltre al diritto all’abitare, le questioni che avete affrontato in questi anni?

In queste occupazioni si inserirono tutte le categorie disagiate e fu così che nel 2004 il Comitato aprì una vertenza creando un comitato multietnico (italiani, america-latina, ecc…) decisi a difendere il loro diritto all’abitare. In questi 14 anni abbiamo vissuto varie esperienze con i movimenti di lotta per la casa, siamo entrati in relazione con gli spazi sociali del tetrritorio(centro sociale Corto Circuito, centro sociale Spartaco, spazio sociale 81 e la rete territoriale Cinecittà Bene Comune) e ci siamo inseriti anche nelle lotte sociali come quella per il diritto all’acqua pubblica e all’apertura di nuovi spazi verdi.

Siete sempre riusciti a bloccare i tentativi di sfratto?

In questi anni la lotta è stata intensa e dura, contando che tutti i giorni il Comitato era ed è ancora in strada a difendere le famiglie da ufficiali giudiziari, dalle forze dell’ordine e dagli avvocati dell’Ente. Fortunatamente non è uscito nessuno da queste case tranne una ragazza madre con due minori per volere di un magistrato che ha sequestrato quell’immobile.

Quali sono i risultati concreti che avete ottenuto?

In questa lunga lotta ogni volta sembrava che eravamo vicini alla risoluzione del problema… ma non era così. Poi la vera svolta è avvenuta quando il Comitato si è avvicinato al sindacato Asia-Usb aumentando il suo peso politico e la sua esperienza. Infatti siamo entrati in sanatoria che porterà finalmente ad avere il diritto alla casa per migliaia di famiglie, giovani ed anziani. In questo frangente si sono organizzati con noi di Cinecittà altri comitati di inquilini senza titolo di altri Municipi della città.

Si può quindi considerare conclusa l’esperienza del Comitato?

Con questa sanatoria non significa che chiuderemo il Comitato! Anzi, cercheremo con l’Asia-Usb di trasformarlo in un comitato anti-sfratto attraverso lo sportello casa, mettendo a frutto la nostra esperienza di tutti questi anni che poi ci ha portato a capire che solo con la lotta per i propri diritti si può vincere.