Il Milleproroghe adesso è legge, ecco cosa cambia

Roma -

Il Senato ratifica il voto della Camera. Con oggi il governo Renzi incassa la fiducia numero 35

Il governo incassa la seconda fiducia al decreto Milleproroghe che diventa legge: il via libera definitivo da parte del Senato, senza nessuna modifica rispetto al testo licenziato da Montecitorio è arrivato con 156 sì, 78 no e 1 astenuto. Con una coda polemica da parte del Pd proprio sui tempi concessi ai due rami del Parlamento per esaminare i testi: «C’è una sproporzione nell’esame dei decreti che spesso svantaggia il Senato - ha detto il capogruppo Pd in commissione Bilancio Giorgio Santini - che i presidenti di Camera e Senato nell’assegnare i decreti stabiliscano in modo vincolante una equa divisione dei tempi». 

Molte le novità inserite in corsa, alcune molto attese. Tra queste la mini proroga degli sfratti (4 mesi) o l’intervento sui minimi Iva ed il blocco del’aumento delle aliquote contributive. Saltato invece l’intervento sui canoni delle frequenze tv. 

Ecco le principali modifiche. 

SFRATTI, PER 4 MESI SI PUÒ CHIEDERE STOP  

Alla fine non si tratta di una «proroga perpetua», come ha sottolineato Maurizio Lupi, ma di una soluzione ponte attenta ai nuclei più bisognosi, che consente di valutare «caso per caso». Il giudice, su richiesta, potrà sospendere l’esecuzione di uno sfratto «fino al centoventesimo giorno dall’entrata in vigore della legge di conversione», per consentire il «passaggio da casa a casa». 

«SALVA-MINIMI», STOP ANCHE AUMENTO CONTRIBUTI  

Tra le misure più attese, torna in vita il vecchio regime dei minimi Iva (con tassazione agevolata al 5%) che coesisterà per tutto il 2015 con il nuovo regime (al 15%). Fermato per quest’anno anche l’aumento dei contributi per gli autonomi iscritti alla gestione separata Inps, che restano al 27% per poi salire gradualmente. Niente da fare per l’aumento dell’Iva sul pellet. 

RATEAZIONE BIS EQUITALIA  

Si riaprono i termini per chiedere un piano di rate per i debiti con il fisco. Chi è decaduto fino a fine 2014 può fare la richiesta entro il 31 luglio. Niente azioni esecutive per chi accede a un nuovo piano. 

 

RIENTRO CERVELLI  

se ne era parlato già con l’Investment compact, alla fine la proroga degli incentivi per arginare la fuga dei cervelli e rendere più invitante la prospettiva di tornare in patria è arrivata, per i prossimi due anni. Passa anche da 4 a 6 anni la durata massima degli assegni di ricerca. 

 

TORNANO GIUDICI DI PACE NEI PICCOLI COMUNI  

Fino al 30 luglio i sindaci, anche le unioni di Comuni, potranno chiedere la riapertura degli uffici soppressi per effetto del riordino. Slitta a fine anno il termine per completare l’unione dei Comuni.

A COMUNI INCASSI ACCERTAMENTI  

Ai sindaci che partecipano all’attività di accertamento continuerà ad arrivare il 100% dei tributi statali fino al 2017. Slitta al primo settembre 2015 l’obbligo di acquistare beni e servizi con la centrale unica. 

ANTICIPO APPALTI AL 20%, SOLIDARIETÀ TORNA AL 70%  

Per `compensare´ split payment e reverse charge dell’Iva è prorogato fino a fine 2016 l’anticipo di una quota degli appalti alle imprese, quota aumentata al 20% Per attenuare i problemi di liquidità delle aziende. Congelato per il 2015 l’ampliamento dell’accesso al Fondo di garanzia per le Pmi alle imprese fino a 499 addetti. Torna al 70% per il 2015 l’integrazione della retribuzione ridotta a seguito dei contratti di solidarietà. 

AVVOCATI E FARMACIE  

Slitta al 2017 la riforma dell’esame di abilitazione degli avvocati, mentre per due anni la titolarità delle farmacie si potrà ottenere con la sola iscrizione all’albo, salvo che per le 2.600 nuove sedi oggetto del concorso straordinario.

L’AQUILA E L’EMILIA, E I «SALVA» LAZIO E VENEZIA  

Arrivate anche alcune proroghe molto attese nei territori. Niente sanzioni per l’Aquila anche nel 2015 per lo sforamento del Patto di Stabilità, misura simile a quella adottata per il Lazio (tra le proteste, in particolare della Lega), e un altro anno `di respiro´, fino a metà 2016, per le imprese emiliane che hanno acceso mutui per pagare le tasse. C’è anche il `salva-Venezia´ che allenta le sanzioni e consente di assumere nonostante i conti in disordine. Allungato a fine anno anche l’appalto per i collaboratori scolastici di Palermo. 

Dopo il via libera di Palazzo Madama, il provvedimento è legge. Nelle dichiarazioni di voto si erano espressi a favore della fiducia Pd e Ap (Ncd più Udc) mentre avevano preannunciato il no Gal, Sel, M5s, Forza Italia e Lega (che aveva anche annunciato la decisione di non partecipare al voto). 

I senatori presenti erano 236, i votanti 235 e la maggioranza fissata a quota 118. La seduta è stata tolta e l’Aula del Senato è stata convocata per martedì 3 marzo alle 12. Con il voto di oggi il governo Renzi incassa la sua fiducia numero 35.