Mafia Capitale, in Campidoglio sit-in contro il sindaco: «Dimettiti!»

Roma -

 

Richiesta unanime di M5S, Lista Marchini, Usb, Cobas, Asia, Animalisti italiani, lavoratori della Multiservizi e rappresentanti del «No corridoio Roma-Latina»

Un grosso striscione con la scritta «Onestà» appeso sulla facciata principale del Campidoglio, sotto centinaia di persone al grido di «No alla mafia» unite da una sola richiesta: «Marino dimettiti».

Tutti in piazza

Dal M5S alla Lista Marchini, i cui consiglieri comunali da lunedì 15 si sono autosospesi dall’assemblea capitolina, passando per Usb, Cobas, Asia e Animalisti italiani, con in mezzo anche i lavoratori della Multiservizi e i rappresentanti del «No corridoio Roma-Latina», è un asse molto variegato quello che si è riunito oggi pomeriggio sotto il Marc’Aurelio per protestare al grido di: «Elezioni subito».

L’hashtag

Tanti i cartelli e gli striscioni esposti, tutti con lo stesso «protagonista»: si va da «Marino, Roma è sporca» a «Bella Roma che riparte, senza Marino» e a «Marino lo sai che le scuole cadono a pezzi?», per chiosare con un «Ignazio Marino ci sei o ci fai? #MarinoDimettiti»

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Mafia Capitale, il prefetto: "Entro 45 giorni deciderò su scioglimento Comune". Marchini: "Noi autosospesi"

Attesa sulla scrivania di Gabrielli la relazione della commissione sull'amministrazione capitolina al lavoro da dicembre a oggi. Nel pomeriggio nuove proteste in Campidoglio: in piazza M5S, Marchini e sindacati

E' pronta la relazione degli ispettori della prefettura sull'amministrazione romana dopo gli scandali di "Mafia Capitale". E il prefetto di Roma Franco Gabrielli, in merito alla possibilità di sciogliere il Comune di Roma per mafia, torna a spiegare: "Quando avrò letto la relazione farò le mie valutazioni sotto tutti i punti di vista". Sulla sua scrivania è atteso infatti il dossier. A partire da domani, martedì 16 giugno, il prefetto avrà 45 giorni di tempo per decidere se avanzare o meno la proposta di scioglimento del Campidoglio per infiltrazione mafiosa al ministro dell'Interno, Angelino Alfano. La commissione è composta dal prefetto Marilisa Magno, dal viceprefetto Enza Caporale e dal dirigente del ministero dell'Economia Massimiliano Bardani ed è stata nominata dall'ex prefetto di Giuseppe Pecoraro a metà dicembre. Oggi termina il suo lavoro, dopo sei mesi di indagine, con una relazione che si preannuncia molto corposa, di circa mille pagine.

Intanto il M5s ha organizzato nel pomeriggio in Campidoglio un'assemblea cittadina per chiedere le dimissioni del sindaco di Roma "Ignaro Marino". Davanti alla lupa capitolina si sono ritrovati anche i sindacati Asia Usb e i sostenitori della lista Marchini. Lo slogan urlato e rilanciato da cartelli bene esposti e' 'dignità'. Chiediamo, viene spiegato, "dimissioni, commissariamento e nuove elezioni". "A Roma ci sono un sindaco e una giunta inadeguati - ha detto il capogruppo del M5s in Campidoglio Marcello De Vito durante la manifestazione - Serve un'amministrazione onesta e che sappia quello che deve fare. Noi siamo pronti. Marino deve fare un passo indietro".

In piazza è poi arrivato anche il deputato del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista che ha detto: "L'attuale sindaco governa grazie ai voti anche degli arrestati". "Noi sentiamo pronti e ci sentivamo pronti già nel 2013 quando ci siamo candidati - ha continuato il vicepresidente della Camera del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, anche lui alla protesta - Il vantaggio adesso che voglio spiegare ai cittadini è che abbiamo fatto esperienza nel Comune, abbiamo persone come Marcello De Vito e altri consiglieri che conoscono bene la macchina comunale e sanno dove andare a prendere i soldi per ridurre le tasse dei cittadini romani. Non crediamo assolutamente che tutto il Pd sia marcio ma siamo convinti che non sappia distinguere i buoni dai cattivi. Chiediamo le dimissioni del sindaco di Roma Ignazio Marino e del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti perchè il Pd, a nostro avviso, un partito che ha troppi Buzzi e Carminati non è in grado di sapere gestire la macchina politica". Il nome del candidato per le elezioni comunali? "Lo decideranno gli iscritti", ha precisato Di Maio.

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