PONTE DI NONA, LO HANNO CHIAMATO FAR-WEST

Roma -

Ancora una volta le periferie vengono additate come luoghi di violenza e tragedia da una stampa che grida allo scandalo, che si lancia sull'osso mediatico della cronaca nera senza mai entrare nel merito delle condizioni di vita e strutturali di quei territori, abitati da più del 70% dei cittadini romani.

Due vite spezzate, vissute ai margini, relegate, assieme ad altri milioni, in quelle discariche sociali chiamate "Periferie".

Mai un cronista che si interroghi sui veri "perché?", su quanta sia la violenza indotta da disoccupazione, mancanza di servizi e socialità, dalla propaganda reazionaria che chiama alla guerra contro il diverso o il più povero, che sventola i "ferri" davanti alle telecamere, che chiama la cittadinanza ad armarsi.

Lo hanno chiamato FAR-WEST, l'unica verità è che è lontana davvero questa realtà, lontana dai riflettori e lontana dagli interessi del potere, ma noi ci viviamo il nostro quotidiano in queste "Periferie", per noi sono il centro della nostra vita ed è qui che vogliamo organizzare il nostro riscatto e quello dei nostri territori, lottando per gli asili nido, i centri anziani o contro le privatizzazioni, per gli spazi sociali autogestiti e per la dignità di tutti/e.

Perché non siamo il FAR-WEST e neanche riserve indiane ma CITTADINI/E

Carovana delle Periferie