Asia-Usb: "Emergenza abitativa a Livorno, tanta propaganda e ancora pochi fatti"

Livorno -

Si è conclusa ieri la prima “tre giorni” di manifestazioni e presidi organizzata dal comitato diritto alla casa e dal sindacato Asia-Usb in sostegno alle numerose famiglie, ormai centinaia, che rischiano di essere sfrattate o che già vivono in alloggi di fortuna occupati. La parola d’ordine dell’iniziativa è stata “Diteci voi cosa dobbiamo fare?” una domanda provocatoria rivolta a tutti quei soggetti, amministrazione compresa, che da settimane parlano, o meglio, straparlano di emergenza abitativa senza aver mai messo in campo delle soluzioni concrete.

 

E’ in atto un vero proprio attacco alle occupazioni abitative cittadine, occupazioni che ospitano ad oggi oltre 400 persone compresi un centinaio di minori, di cui solo circa 6 famiglie NON residenti nel comune di Livorno (siamo pronti a dimostrarlo con dati certi e non a “chiacchiere” come ha fatto l’assessore). In ogni caso ripudiamo con forza il meccanismo di “guerra tra bisognosi” che qualcuno ha cercato di innescare negli ultimi tempi. Il problema della nostra città non sono le famiglie disperate e senza una casa residenti nei comuni limitrofi né tanto meno un pugno di richiedenti asilo ospitati nelle strutture, il problema è l’enorme rendita immobiliare inutilizzata (pubblica e privata) che ammonta a circa 4200 alloggi. 4200 alloggi vuoti e abbandonati. Le istituzioni stanno facendo di tutto piuttosto che focalizzarsi su questo vero cancro che affligge Livorno, forse stanno ricevendo delle forti pressioni dai grandi proprietari immobiliari?

 

Allora il problema centrale diventa l’inquilino moroso delle case popolari (saranno tutti furbetti?), gli occupanti di case (strutture di fortuna con bagni in comune dove vivono ammassate centinaia di famiglie) oppure qualche nucleo familiare che non ha trovato aiuto nel proprio comune di residenza (tutti amministrati dal PD) e che viene a Livorno per trovare un riparo. ORA BASTA! BASTA CON QUESTE BUFFONATE!

 

Per risolvere il problema dell’emergenza abitativa bisogna aggredire l’enorme rendita immobiliare abbandonata di proprietà di banche, finanziarie, costruttori, mafie, enti pubblici e religiosi.

 

Passiamo alla cronaca. Cinque famiglie che a breve saranno sfrattate, invece di occupare un alloggio, martedì mattina hanno deciso di presentarsi davanti al comune con una tenda decise a rimanere li finchè non ci sarebbe stata una risposta. La risposta c’è stata: un gruppo di vigili urbani e polizia ha aggredito con violenza e minacce tutti i presenti per far rimuovere un gazebo che in quel momento veniva montato (evidentemente è più importante il decoro che la dignità di famiglie con minori).

Martedì la tensione fu gestita grazie alla responsabilità dei manifestanti che scelsero di fare un passo indietro. Mercoledì l’aggressione si è ripetuta con altrettanta arroganza ma questa volta le famiglie si sono difese “ scacciando” finalmente i vigili dalla piazza. Evidentemente le occupazioni, se avvengono nel silenzio e in periferia, vanno bene, l’importante è che il problema non sia visibile agli occhi dei nostri amministratori e della politica cittadina.

 

Contemporaneamente abbiamo scoperto che per il giorno successivo, giovedì, il sindaco e il Prefetto si sarebbero incontrati per discutere del problema sfratti. Il sindacato Asia-Usb aveva già formalmente chiesto l’intervento del Prefetto per scongiurare l’ennesima tragedia sociale. Circa 80 sfratti solo nel mese di settembre e ottobre.

 

Cosa è uscito da questo incontro? Di concreto nulla. Le famiglie che saranno sfrattate in questi giorni non avranno soluzioni e forse saranno costrette a dover ancora una volta occupare un alloggio sfitto. Il sindaco è deciso a sgomberare il deposito ATL e non certo per farci un centro per emergenza abitativa. La Torre della Cigna probabilmente sarà acquistata dal comune e gestita insieme al solito privato sociale che, sfruttando le disgrazie di chi è in difficoltà, riceve centinaia di migliaia di euro ogni anno sotto forma di aiuti pubblici. Non è proprio possibile pensare ad una gestione totalmente pubblica della struttura?

In ogni caso finalmente verranno messi a disposizione 80 appartamenti da assegnare. Ma come? Affitto concordato? Assegnazioni ERP? Nel primo caso stiamo parlando di canoni praticamente di mercato. Ma la domanda fondamentale è un’altra: Quanto tempo ci vorrà per portare a termine questo percorso? Le famiglie che attualmente vivono li che fine faranno?.

 

Al di là delle intenzioni, quello che abbiamo capito è che le 6 famiglie che saranno sfrattate nei prossimi giorni finiranno in mezzo alla strada. Abbiamo capito che nella nostra città si cercano continuamente nuovi nemici ma nessuno ha il coraggio di attaccare il vero responsabile di questa emergenza. I grandi proprietari.

 

Come sindacato continueremo la nostra battaglia in difesa delle famiglie in difficoltà e siamo pronti a sostenerle con ogni mezzo anche in caso di sgomberi che non prevedano soluzioni alternative dignitose PER TUTTI.

 

Sindacato inquilini Asia-Usb

 

22 settembre 2016