22 Ottobre No Renzi Day ore 14 Piazza san Giovanni per il diritto all'abitare

Roma -

ASIA/USB in piazza per il diritto all'abitare

La casa diventi un diritto COSTITUZIONALE

 

3 milioni le famiglie italiane in difficoltà con il pagamento delle spese per la casa (oltre una su 10); 344.419 provvedimenti di sfratto, emessi negli ultimi 5 anni, il 90 % dei quali per morosità; solo il 4% del totale degli immobili costituisce patrimonio di edilizia popolare, rispetto ad una media europea del 20%, con punte del 50% nei paesi del nord Europa.

Sono dati che avrebbero dovuto convincere il governo Renzi a cambiare rotta, a mettere uno stop alla liberalizzazione dei canoni di affitto (rivedendo la legge 431 del 98) ed a rilanciare l’edilizia residenziale pubblica. Ma le cose non sono andate così.

La precarietà del lavoro, generalizzata con il Jobs Act, viene ulteriormente accentuata con il privilegio per i proprietari di tenere alti i prezzi degli affitti. Solo la crisi che dura ormai da quasi dieci anni ha frenato la continua corsa al rialzo, ma per chi vive di salario l’unica possibilità di accedere all’alloggio è costituito dall’estrema periferia.

Come sono stati smantellati diritti essenziali come quelli al lavoro e sul lavoro, così in questi anni sono state varate solo norme contro i più poveri (vedi l’art 5 del decreto casa di Lupi/Renzi) ed è andato scomparendo il diritto alla casa e. E per quanto esso compaia implicitamente in molti articoli della Costituzione, il diritto alla casa manca di un riconoscimento esplicito.

Sul tema la Corte Costituzionale si è espressa più volte ritenendo il diritto all'abitazione riconducibile all'articolo 2 della Costituzione, definendolo un «diritto sociale fondamentale»

Articolo 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Proprio il tema del “diritto alla casa” dimostra che avremmo bisogno di un aggiornamento della Costituzione del ’47, ma in una direzione completamente diversa da quella dell’attuale controriforma di Renzi. Non uno stravolgimento dei suoi principi ma semmai un suo ulteriore sviluppo, per consentire il pieno riconoscimento di diritti che oggi vengono completamente calpestati.

No alla controriforma del governo Renzi

No alle politiche liberiste sulla casa del  governo Renzi

No al art. 5 (D.L. 47/2014) che nega il diritto costituzionale alla residenza ed ai servizi essenziali.

 

Pieno riconoscimento del diritto all’alloggio come diritto sociale fondamentale