𝐋𝐨 𝐬𝐠𝐨𝐦𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐋𝐞𝐨𝐧𝐜𝐚𝐯𝐚𝐥𝐥𝐨 𝐡𝐚 𝐫𝐢𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐚𝐠𝐞𝐧𝐝𝐚 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐢𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐬𝐠𝐨𝐦𝐛𝐞𝐫𝐢. 𝐈𝐥 𝐠𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐌𝐞𝐥𝐨𝐧𝐢 𝐡𝐚 𝐢𝐧𝐚𝐮𝐠𝐮𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐜𝐚𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧𝐚 𝐞𝐥𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐚 𝐬𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥'𝐚𝐥𝐭𝐨 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐬𝐢𝐦𝐛𝐨𝐥𝐢𝐜𝐨 𝐧𝐞𝐥 𝐧𝐨𝐦𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐚𝐜𝐫𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐩𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐚.

Sulla città di Roma, la partita era già stata riaperta dal pesante attacco nei confronti delle attiviste e degli attivisti del Movimento per il Diritto all'Abitare, dagli articoli di giornale e dalle prese di parola come quella di Rampelli che ne sono seguite. In questi stessi giorni, si moltiplicano le pressioni della stampa vicina al governo (e organica al partito del cemento) che chiedono a gran voce lo sgombero delle occupazioni puntando sia sulla criminalizzazione del Movimento che sul presunto "danno erariale" che le stesse creerebbero alla collettività. 

Lo dimostra la retorica diffamatoria sull'occupazione di via Palenco, dove l'operazione di Procura e Carabinieri viene usata per chiedere di mettere in strada gli uomini, le donne e i numerosi bambini e bambine che vivono in quello stabile. Accusati falsamente, tra le varie cose, di voler impedire la realizzazione di un progetto di ristrutturazione a finalità scolastiche, nonostante i fatti smentiscano questi rozzi tentativi di fomentare la guerra tra poveri. 

Ovviamente, nessuna parola viene spesa da questa stampa, o dagli esponenti politici che si sono espressi, per denunciare l'assoluta assenza di politiche abitative e risorse per l'abitare da parte di questo governo, né il fatto che le stesse occupazioni e la cosiddetta "emergenza abitativa" siano il prodotto della "fragilità sociale" che anni di politiche improntate alla rendita e al mattone hanno creato.

E' evidente il tentativo della destra di governo di gestire la campagna elettorale che si apre nelle città e nelle Regioni forzando le dinamiche locali, forti anche degli strumenti repressivi messi in campo dal DL Sicurezza. 𝐴 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑠𝑖 𝑎𝑔𝑔𝑖𝑢𝑛𝑔𝑜𝑛𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑐𝑜𝑙𝑜𝑠𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒 𝑑𝑖 𝑝𝑜𝑠𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑐ℎ𝑒, 𝑑𝑎 𝑠𝑖𝑛𝑖𝑠𝑡𝑟𝑎, 𝑐ℎ𝑖𝑒𝑑𝑜𝑛𝑜 𝑙𝑜 𝑠𝑐𝑎𝑙𝑝𝑜 𝑑𝑖 𝐶𝑎𝑠𝑎𝑝𝑜𝑢𝑛𝑑 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑟𝑖𝑠𝑎𝑟𝑐𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑔𝑜𝑚𝑏𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝐿𝑒𝑜𝑛𝑐𝑎𝑣𝑎𝑙𝑙𝑜, 𝑖𝑚𝑏𝑜𝑐𝑐𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑖𝑛 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑐𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑢 𝑅𝑜𝑚𝑎 𝑢𝑛𝑜 𝑠𝑐𝑖𝑣𝑜𝑙𝑜𝑠𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜 𝑐𝑟𝑖𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑖 𝑜𝑝𝑒𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑜𝑠𝑒 𝑏𝑖𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑠𝑎𝑛 𝑒 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑚𝑎𝑐𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑠𝑎𝑝𝑜𝑟𝑒 𝑙𝑒𝑔𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖𝑜.

𝐈𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐨, 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐫𝐭𝐞𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝟔 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐅𝐚𝐛𝐫𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐂𝐞𝐫𝐮𝐬𝐨 𝐚𝐬𝐬𝐮𝐦𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐥𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐥𝐨. 𝐑𝐢𝐭𝐞𝐧𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐢𝐨̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐥'𝐚𝐬𝐬𝐞𝐦𝐛𝐥𝐞𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝟐 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐡.𝟏𝟖 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐏𝐚𝐥𝐞𝐧𝐜𝐨 𝐋𝐢𝐛𝐞𝐫𝐚𝐭𝐚 (𝐯𝐢𝐚 𝐏𝐚𝐥𝐞𝐧𝐜𝐨 𝟔𝟎) 𝐩𝐞𝐫 𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐳𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐫𝐭𝐞𝐨 𝐝𝐞𝐛𝐛𝐚 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐚𝐩𝐩𝐮𝐧𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐬𝐬𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐚 𝐥𝐢𝐯𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐢𝐟𝐞𝐬𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐥𝐚𝐫𝐠𝐚, 𝐝𝐞𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐧𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐩𝐢𝐚𝐳𝐳𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐢 𝐬𝐚𝐫𝐚̀ 𝐚 𝐌𝐢𝐥𝐚𝐧𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚. 𝐔𝐧𝐚 𝐚𝐬𝐬𝐞𝐦𝐛𝐥𝐞𝐚 𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐢𝐟𝐞𝐬𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐚𝐩𝐩𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐠𝐢𝐮𝐬𝐭𝐚 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐚𝐥𝐥'𝐢𝐧𝐭𝐢𝐭𝐨𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐢𝐚𝐳𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐁𝐚𝐥𝐞𝐧𝐚 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐧 𝐁𝐚𝐬𝐢𝐥𝐢𝐨 𝐚 𝐅𝐚𝐛𝐫𝐢𝐳𝐢𝐨, 𝐚𝐬𝐬𝐚𝐬𝐬𝐢𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐫𝐞 𝐬𝐨𝐥𝐢𝐝𝐚𝐫𝐢𝐳𝐳𝐚𝐯𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐚𝐬𝐚 𝐝𝐢 𝐜𝐡𝐢 𝐞𝐫𝐚 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐭𝐭𝐚𝐜𝐜𝐨. 𝐏𝐞𝐫 𝐝𝐢𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐟𝐨𝐫𝐳𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐬𝐠𝐨𝐦𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐬𝐚𝐫𝐚̀ 𝐮𝐧𝐚 𝐛𝐚𝐫𝐫𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚, 𝐜𝐨𝐧 𝐅𝐚𝐛𝐫𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐧𝐞𝐥 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞 𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐥𝐨𝐭𝐭𝐞.

𝙼𝚘𝚟𝚒𝚖𝚎𝚗𝚝𝚘 𝚙𝚎𝚛 𝚒𝚕 𝙳𝚒𝚛𝚒𝚝𝚝𝚘 𝚊𝚕𝚕'𝙰𝚋𝚒𝚝𝚊𝚛𝚎