14O SCIOPERO SOCIALE. Cinecittà: un fiume di cittadini si prende via Tuscolana
Oltre mille partecipanti al corteo organizzato dalla rete territoriale Cinecittà Bene Comune. Con decine di striscioni ed altrettante realtà per riportare l'attenzione sulle tante vertenze che attraversano il territorio, dalla casa al lavoro
Duemila posti di lavoro: “si può fare”. Recitava così lo striscione di testa del lungo corteo che ha sfilato, in serata, per via Tuscolana. “Si può fare”. Mentalmente scandito con la stessa enfasi usata da Gene Wilder nell’intramontabile film di Mel Brooks, quando mise alla luce il suo “Frankestein Jr”. Duemila posti di lavoro, da creare nel territorio, partendo dalle risorse messe a disposizone. “Si può fare”.
LE REALTA' IN PIAZZA - In strada sono scese più di mille persone per ricordare le loro vertenze. Vi hanno preso parte i disoccupati ed i precari, di ogni genere ed età. C’era Action che ha portato in piazza i temi legati all’abitare,sfilando con uno striscione in cui si é ricordato che “se la morosità è incolpevole, lo sfratto è colpa vostra”. Al corteo ha partecipato anche il Presidente Susi Fantino che in mattinata aveva formalizzato il proprio supporto alla manifestazione organizzata da Cinecittà Bene Comune.
LA RETE TERRITORIALE - Sono state tante le vertenze che, nel lungo corteo, si sono saldate. C’erano i cittadini che vogliono la riqualificazione e non la vendita dell’ex deposito Atac di piazza Ragusa. I lavoratori del Policlinico di Tor Vergata; gli universitari dell studentato Boccone del Povero; le maestranze di Cinecittà Studios che, compatte dietro ad uno striscione, ricordavano le fasi di una lunga lotta. E soprattutto c’era la rete Cinecittà Bene Comune che, con Alessandro Luparelli in testa, ha saputo organizzare una manifestazione del tutto pacifica e molto partecipata .
DISAGI ALLA VIABILITA' - Il corteo, impegnando via Tuscolana da piazza Cinecittà a Piazza dei Consoli, ha creato qualche disagio alla viabilità, bloccata in un senso di marcia per oltre un’ora. Ma non si sono verificati problemi né disordini e gli stessi organizzatori, a più riprese, si sono scusati con i cittadini per le difficoltà arrecate
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