#18D: le lotte contro austerità e precarietà non hanno frontiere!

A Roma manifestazione dalle ore 16.30 con appuntamento a piazza Esquilino.

Il corteo autorizzato dalla Questura raggiungerà l’occupazione dei richiedenti asilo di piazza Indipendenza.

Roma -

 

Mercoledì 18 dicembre i movimenti sociali romani si muoveranno in corteo da piazzale Esquilino alle ore 16.30 per raggiungere l’occupazione dei richiedenti asilo di piazza Indipendenza, spazio liberato il 12 ottobre, una settimana prima della sollevazione del #19O. Il tentativo di relegare la mobilitazione ad una condizione statica e blindata è stato respinto.

La determinazione a voler manifestare in questa importante giornata globale di lotta per i diritti dei migranti e dei rifugiati ha portato ad un doppio risultato. Il primo riguarda l’agibilità dei manifestanti dentro un corteo inizialmente vietato, e la seconda l’incontro che il prefetto Pecoraro ha fissato per giovedì 19 in mattinata con i movimenti.

Le realtà che stanno promuovendo la manifestazione del 18 dicembre hanno deciso così di mantenere inalterato il luogo dell’appuntamento, piazzale Esquilino e di attraversare successivamente le zone di piazza Vittorio, San Lorenzo, la città universitaria, per concludere il corteo in piazza Indipendenza con un’assemblea che prepari l’incontro del giorno successivo con la prefettura.

Data la concomitanza con le iniziative promosse dai cosiddetti “forconi” con la presenza della destra neofascista all’interno, il corteo sarà auto tutelato da un servizio d’ordine che garantirà i manifestanti da qualunque provocazione xenofoba e razzista. La città meticcia che riempirà le strade romane di migliaia di uomini e donne prosegue il cammino iniziato con le imponenti mobilitazioni di ottobre, in direzione opposta e contraria ad un modello di sviluppo caratterizzato da esclusione e controllo sociale.

Le lotte contro austerity e precarietà non hanno frontiere!
Movimenti per l’abitare e reti antirazziste 


Il 18 Dicembre è la Giornata d’Azione Globale per i diritti dei migranti e dei rifugiati. Si manifesterà in tantissime città del mondo, d’Europa e del nostro paese. Soltanto qui a Roma la questura non sta accettando la notifica della manifestazione che dalle ore 16.30 partirà da piazza Esquilino per giungere sotto alla sede della prefettura di Roma e del Parlamento europeo.

Chiudere la vergogna dei CIE. Stracciare la Bossi-Fini senza tornare alla Turco- Napolitano. Conquistare una legge organica che garantisca il diritto d’asilo. Spazzare via il business dell’accoglienza per conquistare condizioni di vita degne per chi arriva in Italia, riconoscendo, soprattutto il diritto alla casa e all’abitare.
Tentare di impedire che questa importante mobilitazione, che ha al centro il tema della libertà di movimento dei rifugiati e dei migranti, il diritto alla residenza e ad un’accoglienza degna, è un atto gravissimo, una limitazione del diritto a manifestare e della libertà di espressione che non può essere, in nessun modo, accettata.

La concomitanza a Roma con l’iniziativa annunciata dai cosiddetti “forconi” non può essere usata come strumento lesivo della libertà di manifestare.
I contenuti e i temi che i movimenti sociali romani, le reti di solidarietà con i migranti e i rifugiati, le associazioni, le scuole di italiano degli spazi sociali e le occupazioni abitative intendono sollevare hanno un’urgenza e una rilevanza che né il Prefetto né l’amministrazione comunale possono gestire come un problema di ordine pubblico, così come stanno facendo con la piazza dimezzata dei “forconi”.

Invece di chiedere rinvii di data o immaginare divieti, le istituzioni governative e locali devono ascoltare la città meticcia che chiede diritti, senza sfuggire alle richieste di confronto, come alla responsabilità di dare risposte precise e concrete.
In qualità di rappresentante del governo sul territorio, il Prefetto ha la responsabilità di garantire attenzione e soluzioni serie alle migliaia di persone, migranti ed autoctoni, che si sono unite nelle lotte contro l’austerità e contro la precarietà a partire dalla necessità di un blocco vero, immediato e generalizzato degli sfratti e degli sgomberi.

Le comunità che compongono questo corteo sono anche un anticorpo di questa società contro possibili derive xenofobe, razziste e fasciste che hanno il solo scopo di alimentare stupide guerre fra poveri, per salvare banchieri e palazzinari, una classe politica ed un sistema giunti di fatto al capolinea.
Il malessere e il conflitto sociale che ha visto riempire le piazze di città italiane in questi mesi mercoledì prossimo sarà rappresentato dalla mobilitazione che partirà da piazza Esquilino, nei pressi del Viminale, che sfilerà sotto la Prefettura e raggiungerà la sede del Parlamento europeo in via IV Novembre.

Non sarà la paccottiglia reazionaria che cercherà di radunarsi a Roma ad ostacolare la libertà di espressione delle lotte per il diritto alla casa, al reddito, alla dignità.
Con la grande mobilitazione del 19 ottobre e l’occupazione di Porta Pia ha preso corpo un movimento meticcio che ha lanciato una sfida di cambiamento radicale contro i signori della precarietà e dell’austerità. Il corteo di mercoledì prossimo, come le altre mobilitazioni diffuse nelle città italiane, rappresentano una nuova tappa di questa sollevazione permanente. Non provate a fermare questo fiume in piena perché è inarrestabile, parla alla pancia del paese in crisi e si sta preparando ad una nuova esondazione.
Chi si traveste da forcone e sventola un tricolore sappia che deve fare i conti con un movimento non disponibile a fare passi indietro. Ci vediamo in città!

LE LOTTE CONTRO AUSTERITA’ E PRECARIETA’ NON HANNO FRONTIERE! Movimenti per il diritto all’abitare – Roma