19 ottobre, Milano scende in piazza per il diritto alla casa.

GLI ALTRI APPUNTAMENTI DELLA GIORNATA NAZIONALE PER IL DIRITTO ALL'ABITARE:

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Milano -


L’attacco ai lavoratori e ai poveri di questo paese passa oggi più che mai dalla speculazione immobiliare, dai mancati investimenti nell’edilizia residenziale pubblica, dalla continua sottrazione di salario a studenti e lavoratori oltre che dalla sistematica costrizione all’indebitamento per la maggioranza degli italiani.
In tutta Italia, da nord a sud, la defezione del governo e delle sue articolazioni locali nei confronti del diritto all'abitare sta determinando una crisi abitativa generale che richiede risposte urgenti e collettive.
Mentre si pensa a realizzare grandi opere inutili e dannose, ad ampliare le servitù militari ed alimentare l'economia di guerra, poco o nulla viene fatto per arginare le migliaia di sfratti, sgomberi e pignoramenti che quotidianamente avvengono in tutti i territori, se non mettendo in campo soluzioni raccogliticce ed emergenziali, basate esclusivamente sulla (finta) tutela delle cosiddette fragilità sociali. Vengono di fatto osteggiati gli strumenti necessari per contenere e regolamentare canoni di locazioni sempre più esosi che riguardano tutte le persone escluse dall'accesso alla proprietà immobiliare o che non riescono ad ottenere un alloggio popolare pur avendone i requisiti, come ben esemplifica la vicenda di chi studia nelle università. Lo sappiamo bene a Milano dove a fronte di un’emergenza sfratti che ha visto nel 2022 l’aumento delle richieste d’esecuzione e degli sfratti eseguiti di oltre il 600%, il Comune ha messo in assegnazione meno di 500 case popolari per tutto il 2023, circa 300 alloggi in meno dell’offerta pubblica, già insufficiente, cui siamo stati abituati negli ultimi 10 anni.
Le tendate in atto di fronte a tutti gli atenei italiani, infatti, ci parlano di come tutte le promesse fatte dal governo e dalle regioni per risolvere la piaga del caro affitti siano rimaste sostanzialmente parole al vento, rendendo sostanzialmente impossibile trovare un alloggio accessibile per migliaia di student*, specialmente nelle città in cui trovare una casa è già difficilissimo a causa del dilagare incontrollato di affitti brevi turistici e del deliberato abbandono del patrimonio pubblico e privato in disuso. A Milano il movimento degli student* è diventato un pretesto utilizzato dall’assessore alla casa per rinnovare illegittimamente l’accordo locale sul canone concordato, accordo firmato solo dalla Cgil e che ha legittimato e legalizzato la speculazione immobiliare, permettendo ad esempio, di chiedere agli student* 600€ per una stanza e permettendo addirittura ai proprietari di usufruire delle agevolazioni fiscali riservate a chi affitta al di sotto dei canoni di mercato.
Sul piano poi delle politiche di contrasto al dissesto idrogeologico e alla generale messa in sicurezza dei territori di fronte alla crisi climatica, la risposta governativa è quella di sprecare risorse per alimentare la progettazione di grandi opere inutili e dannose come TAV, Ponte sullo Stretto e inceneritori vari. A chiudere il cerchio vi è infine il totale smantellamento degli strumenti di protezione sociale che sono necessari per avere una vita degna, dalla cancellazione del reddito di cittadinanza al disinvestimento totale sulla sanità pubblica e il diritto allo studio. A fronte di questa totale defezione dal diritto all'abitare, il governo si sta ampiamente spendendo per imporre una pace sociale 'armata' che passa per la prevenzione e criminalizzazione della solidarietà, delle pratiche di riappropriazione e delle lotte sociali, mentre si mettono in atto spettacolari operazioni mediatiche nei quartieri popolari.
Per tutte queste ragioni anche As.i.a. Milano, Federazione del sociale scenderanno in piazza il 19/10 insieme a tutto il movimento per il diritto all’abitare contro defezione e repressione dello stato, dalla parte del diritto all'abitare!