27 marzo giornata di lotta transnazionale per il diritto all'abitare, anche a Torino scendiamo in piazza per rivendicare casa e diritti per tutte e tutti!

Torino -

Senza casa non c'è salute!

27 MARZO: MOBILITAZIONE TRANSNAZIONALE PER LA CASA E GLI AFFITTI! SENZA CASA NON C'È SALUTE

Siamo davanti a Palazzo di Città insieme ai compagni di Noi Restiamo Torino in occasione di questa giornata europea di lotta per il diritto all'abitare. In tutta Italia tantissime città oggi scendono in piazza, fino a Roma dove siamo davanti al ministero delle infrastrutture. Ma anche in Germania, Spagna e Portogallo ci sono manifestazioni a sostegno di politiche pubbliche che diano importanza al tema della casa. La crisi pandemica ed economica del covid-19 ha acutizzato una situazione drammatica pre-esistente legata all'assenza decennale di politiche abitative strutturali.

In una situazione difficile per tantissime persone è ancora più importante mettere al centro il diritto all'abitare, ma ad oggi l'insufficiente blocco degli sfratti è prossimo alla fine provocando così un'impennata di tentativi di sfratti e sgomberi, quest'ultimi comunque già iniziati anche qui a gennaio in una città come Torino che fin da prima della pandemia era tristemente nota per i suoi primati nel numero di sfratti.

Scendiamo in piazza per un vero BLOCCO DEGLI SFRATTI E DELLE UTENZE per evitare che dal 30 giugno milioni di persone impoverite subiscano il dramma di non avere più garantito un tetto sulla testa, serve un blocco degli sfratti e degli sgomberi generalizzato ed immediato, la cancellazione del debito sugli affitti, e il ripristino di un controllo pubblico deciso sui canoni di locazione, altrimenti lasciati alla discrezionalità (se non all’abuso) di certi proprietari di immobili, nonché nelle mani della grande proprietà; per una TASSAZIONE DEGLI IMMOBILI SFITTI di cui le nostre metropoli e città sono piene e dove nella sola Torino se ne contano decide di migliaia, tassare l’invenduto e lo sfitto nelle mani dei grandi costruttori e fondi immobiliari, gli stessi nelle cui tasche arrivano persino i contributi all’affitto, e che traggono profitto da processi sempre più violenti, ed espulsivi, di gentrificazione e touristificazione, garantirebbe il recupero di ingenti risorse da poter investire nell'edilizia residenziale pubblica; CONTRO LO SVUOTAMENTO DEI CENTRI STORICI causato dalla gentrificazione che ha solo provocato speculazione edilizia lasciando di fatto le nostre città in mano agli speculatori; per un MAGGIORE INVESTIMENTO NELL'EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA considerando che ad oggi siamo tra i paesi in Europa con la minore percentuale di ERP e che sono in arrivo risorse europee con il Next Generation EU che dovranno assolutamente essere investite su politiche abitative pubbliche, risorse così importanti vanno fatte convergere verso l’unica grande opera sostenibile: un alloggio dignitoso, e accessibile, per tutti e tutte.

Negli anni invece di dare il giusto riconoscimento al tema fondamentale della casa e invece di dare risposte alla sempre più diffusa necessità di case popolari e politiche abitative, ATC e il comune di Torino hanno alimentato la criminalizzazione degli abitanti delle case popolari e delle periferie. Questo mentre l'inadeguatezza delle politiche sociali comunali, regionali e dei governi di ogni colore avevano già emarginato le classi sociali più deboli che ad oggi si ritrovano ancora piu abbandonate nonostante la crisi sanitaria ed economica in atto.

Rimettere al centro dell'agenda politica la casa significa abbandonare il favoreggiamento dei social housing e delle politiche tappabuchi e escludenti come Locare che, continuando a dare i soldi in mano ai privati e ai palazzinari, fomentano la logica di fondo del profitto e della speculazione a discapito dei diritti anche più basilari. In Italia negli ultimi anni sono stati elargiti direttamente ai privati la cifra di 4100000000 euro: l'equivalente di 80000 case popolari, un dato che diventa ancora più pesante considerando che la realizzazione di 1 milione di case popolari in 10 anni, preferibilmente dal riuso dell'abbandonato, sanerebbe il problema della casa per tutti.

Noi continueremo a lottare e ad organizzarci al fianco dei più deboli, degli sfruttati, delle famiglie, dei precari, dei giovani e degli esclusi di una società che mette prima il profitto delle persone.

STOP SFRATTI, SGOMBERI E PIGNORAMENTI

CANCELLARE I DEBITI SUGLI AFFITTI

CALMIERARE AFFITTI PRIVATI

ELIMINARE RISTORI A GRANDI PROPRIETARI E SPECULATORI

STOP SVENDITA CASE POPOLARI

ABROGAZIONE ART. 3-5 DEL DECRETO LUPI

RESIDENZE PER TUTTE E TUTTI

NUOVO PIANO ERP

RIUSO DEGLI IMMOBILI ESISTENTI

TASSARE IL VUOTO DELLE GRANDI PROPRIETÀ

INVERTIRE GENTRIFICAZIONE E TURISTIFICAZIONE

RIABITARE I CENTRI STORICI

Prendere atto della centralità della casa come bene d’uso essenziale per la salute pubblica e collettiva, e non come bene di scambio speculativo, o un problema di ordine pubblico, è per noi lo strumento fondamentale per poter uscire dalla crisi innescata dalla pandemia e aprire una nuova stagione di politiche abitative e di welfare pubblico.

Senza casa, non c’è salute!

AS.I.A. USB TORINO