27 ottobre: San Siro chiama, Milano risponde - 99% love Occupy, #fuckausterity
Mentre a Roma si svolgeva la grande Manifestazione del No Monti Day a Milano si è tenuta la manifestazione del No Formigoni Day.
Vedi il video dal sito:
www.cantiere.org/art-03819/27-ottobre-corteo-san-siro-per-casa-e-spazi-sociali.html
Sabato 27 a San Siro un migliaio di persone sono scese in piazza per rivendicare case e spazi sociali in una città che è schiacciata dalla politica sulla casa di una casta che persegue gli interessi di speculatori e palazzinari.
99% Love Occupy, #Fuckausterity era lo slogan che risuonava per rivendicare una pratica, quella dell'occupazione per rispondere ai bisogni oppure per produrre luoghi di aggregazione e conflitto sociale, che in tutto il mondo è pratica partigiana e ribelle di resistenza contro il capitalismo del tempo della crisi. I centri sociali della città, ma anche tanti cittadini solidali e moltissimi abitanti di San Siro, uno dei quartieri più meticci della città, in cui è radicata la coscienza che la casa è un diritto da difendere di fronte alle malefatte dell'Aler.
Alla fine della manifestazione V per vendetta è intervenuto liberando una casa che era chiusa con una lastra sin da quando (due anni fa) era stata sgomberata buttando fuori una famiglia. Due anni di riscaldamento pagato inutilmente, due anni di attesa in più per un nucleo familiare tra i 23.000 che attendono, due anni di ingiustizie a cui V ha posto fine. Ora la casa è libera, nella disponibilità del Comune di Milano, pronta per essere assegnata al primo nucleo in graduatoria.
Aler e il Comune chiudono le case, V le apre, tu da che parte stai?
Quando i privilegi passano dalla porta…i diritti entrano dalla finestra!
Una casa in più aspetta di essere abitata. Una casa che fino a poche ore fa era chiusa con delle lastre di ferro adesso è pronta a diventare il tetto di una nuova famiglia: era chiusa da quasi due anni, da quando la polizia si presentò a sgomberarla, ed è stata abbandonata a marcire, eppure come tutte le altre case vuote di Aler, era riscaldata, alla faccia dei 5mila senza tetto che alle porte dell’inverno rischiano di morire di freddo e alla faccia degli oltre 23mila nuclei famigliari in attesa di una casa popolare.
V per vendetta la ha aperta in nome di tutti coloro che negli ultimi anni hanno sofferto delle politiche abitative infami, che hanno privato moltissimi del diritto di avere un tetto e hanno riempito le tasche dei politici criminali, dei dirigenti di Aler, dei loro soci palazzinari e ‘ndranghetosi. Il corteo che oggi ha riempito le strade di San Siro Your browser does not support iframes. ha deciso di regalare questo alloggio al nucleo che è primo in graduatoria ERP, lasciando al Comune di Milano un messaggio: è arrivato il momento che tutte le case vuote vengano riaperte e assegnate nello stato di fatto alle famiglie che le aspettano, e questa è solo la prima. Gli abitanti di San Siro, quartiere solidale e ribelle, saranno lieti di accogliere a braccia aperte questi nuovi vicini di casa, che probabilmente aspettano una risposta alla loro domanda da molti anni. Alla giunta e all’Aler che seminano guerre tra poveri dichiarando che chi è occupante espropria del diritto ad una casa chi è in graduatoria rispondiamo di dare una risposta immediata a partire dalle 4218 case lastrate evitando di venderne all’asta 534.
Di fronte a un incremento esponenziale dei poverissimi nelle nostre città, delle richieste di sfratto che continuano ad aumentare, e del fatto che su 10 sfratti 9 sono per morosità incolpevole cioè insufficienza del reddito a pagare l’affitto, l’unico modo per risolvere il problema dell’emergenza abitativa è assegnare tutte le case vuote, e iniziare così a sfoltire le graduatorie, bloccare sfratti e sgomberi e abbassare gli affitti a prezzi sostenibili per tutti. Una dopo l’altra, 4218 case devono essere riempite, e se chi governa è troppo impegnato a fare affari alle nostre spalle, vorrà dire che ci penseremo noi, dai quartieri solidali e dalle città meticcie e ribelli, a riprenderci quello di cui abbiamo bisogno. Agiremo direttamente perchè, a differenza di molti tra quelli che siedono su comode poltrone, noi non ci rivolgeremo mai alla ‘ndrangheta. E’ finito il tempo di ascoltare chi ci impone di tirare la cinghia: le case e i soldi ci sono per tutti: le case sono a migliaia, nei palazzi dei quartieri popolari o nelle mani di banchieri e palazzinari, e i soldi sono tutti nelle tasche di quell’ 1% che ci ha derubato e governato per decenni. Per questo, come in tutto il mondo, oggi da Milano il 99% dice: #”Love occupy, #Fuck austerity”.