AFFITTI IN NERO E LA CEDOLARE SECCA: AUMENTANO I CASI DI DENUNCIA DEGLI INQUILINI.
Dopo circa un anno dall’entrata in vigore del D.L. 23/2011 i casi di inquilini che denunciano l’”affitto in nero” all’Agenzia delle Entrate aumentano sempre di più. Il passaparola si diffonde tra i precari, disoccupati, migranti e tra chi non vuole più essere ricattato dal proprietario di casa che si rifiuta di regolarizzare il contratto per incassare in nero il canone di locazione. In questa situazione è sufficiente non pagare l’affitto anche solo per un mese per ricevere minacce dal proprietario di casa che spesso si traducono in vere e proprie persecuzioni.
Come il caso di una signora che si è rivolta allo sportello legale dell’Asia-Consiglio Metropolitano di Roma per le molestie subite dal proprietario di casa a causa della sopraggiunta impossibilità di continuare a pagare un canone di locazione mensile di € 1.080,00. La donna di 48 anni che ha perso il lavoro e non riesce a pagare più l’affitto inizia a ricevere continue telefonate, sms, da parte del proprietario che pur di farsi pagare l’affitto si apposta anche davanti l’abitazione e minaccia la signora di cacciarla di casa.
L’avv. Marina Rossi, che opera presso lo sportello di via Giolitti 231 a Roma, indirizza la signora all’Agenzia delle Entrate per la denuncia del contratto e subito dopo comunica la registrazione del contratto al proprietario.
Con l’autodenuncia l’inquilina ha ottenuto: un regolare contratto di 4+4anni, la riduzione del canone di locazione da € 1.080,00 ad € 221.00 mensili, pari al triplo della rendita catastale, ed acquisito dei diritti che di fatto hanno portato all’interruzione immediata delle persecuzioni poste in essere dal proprietario.