Aiuto alla famiglia sfrattata solo per tornare in Marocco

Brescia -

 

Immigrati con figli e senza lavoro non pagavano l'affitto da mesi: il Comune e un privato «offrono» 1500 euro vincolati al rimpatrio

Doppio picchetto antisfratto a Carpenedolo. Dalle prime ore della mattinata in due zone del centro si sono mobilitati attivisti del comitato provinciale contro gli sfratti e dell'associazione «Diritti per tutti».
IL DATO SALIENTE: alla fine una delle due famiglie sfrattate (entrambe sono di origine marocchina) ha ottenuto una breve proroga fino a fine mese. L'altra invece riceverà un contributo (mille euro dal Comune e 500 da un benefattore privato) solo a condizione che ritorni in Marocco.
È al centro dell'attenzione, anche per questi sviluppi, la situazione di due famiglie di origine marocchina che dopo alcuni rinvii si sono trovate fissato lo sfratto esecutivo per «morosità incolpevole».
Da una parte i legittimi diritti di proprietari, che da molti mesi non percepiscono il canone d'affitto, dall'altra il disagio non solo economico di famiglie con figli piccoli, che non riescono ad adempiere agli obblighi contrattuali.
Per tutta la mattinata via Alfieri e via Verga hanno visto un via vai di militanti e curiosi. Verso mezzogiorno lo sblocco per la famiglia abitante in via Verga, dopo una mediazione condotta da Fabrizio Massimi, capitano dei carabinieri della compagnia di Desenzano, che con il sindaco Stefano Tramonti, i rappresentanti dei comitati e l'ufficiale giudiziario hanno deciso il rinvio dello sfratto per il 30 di giugno, operazione che verrà preceduta da un tavolo in Prefettura per lo studio di possibili soluzioni.
Situazione più delicata quella di via Alfieri, già affrontata senza successo nel tavolo tecnico e che oggi si è definita attorno alle 13.30 con un accordo abbastanza singolare.
LO SGOMBERO dell'immobile è fissato entro il 25 di giugno, data entro la quale l'amministrazione comunale si è impegnata a elargire un contributo per il rimpatrio in Marocco di 1.500 euro (500 da un privato).
Il sindaco ha spiegato che il contributo verrà versato alla riconsegna delle chiavi, che servirà per le spese di viaggio e che sarà probabilmente uguale ai costi che sarebbero serviti per collocare madre e figli in una struttura di accoglienza come prevede la legge.
La situazione è sempre stata sotto controllo e non è mai degenerata, grazie anche alla presenza delle forze dell'ordine.

Luigi Castelletti