Al centro gli abitanti.
Incontro pubblico giovedì 18 nello slargo difronte all'Ambra Jovinelli, via Giovanni Giolitti (zona Termini)
Raccontare Roma senza chi la abita è impossibile. Significherebbe tradirla e consegnarla definitivamente nelle mani della rendita e del cemento. Questo vale per la cosiddetta periferia come per le vie più centrali, per la città storica come per quella consolidata, dentro e fuori le mura.
È arrivato il momento di dirlo con chiarezza. C'è chi vuole una Roma fatta a misura di residenti temporanei, di turismo e commercio. Una Roma che considera gli abitanti, e i tessuti sociali preesistenti, come zavorre di cui sbarazzarsi in nome della gentrificazione, opportunamente occultata come “rigenerazione urbana”. Una capitale disconnessa e slabbrata, che mette al centro l’estrazione di plusvalore, e ai margini i bisogni e i desideri delle persone in carne ed ossa. Una città privata e privatistica, dove lo spazio pubblico, specialmente nelle tanto vituperate periferie, viene mimato da centri commerciali e maxistore, mentre la “città pubblica” in quanto spazio di tutt* evapora tra dismissioni, speculazione e abbandono.
Il grande equivoco della rigenerazione urbana va svelato e capovolto, mostrando le conseguenze di turistificazione e gentrificazione, e affermando con decisione che esiste una città abitata che non vuole accettare passivamente questo destino. Al contrario, questa città vuole usare ciò che è costruito e abitarlo, senza ulteriore consumo di suolo, né cedere gli spazi urbani a trasformazioni urbanistiche funzionali che sono funzionali solo e soltanto agli interessi economici di fondi immobiliari, banche, grandi catene commerciali e economie di piattaforma come Airbnb.
Esempi di resistenze diffuse ce ne sono, e vanno valorizzati. Da via Giolitti (zona Termini) a Testaccio, da San Saba al Pigneto, da San Lorenzo a Centocelle, da Tormarancia a Garbatella, dal Trullo a Magliana, e molto altro. Questi fili vanno annodati per costruire collettivamente una mobilitazione permanente per il diritto all'abitare e contro la vendita del patrimonio pubblico. Per una qualità della vita dignitosa e ad una mobilità sostenibile. Per una città aperta, accogliente e non divisa in base al censo. Per quella Roma che non accetta passivamente l’ideologia (e l’urbanistica) del decoro, che non si trincera dentro una logica fatta di telecamere e sicurezza per difendere la rendita della città proprietaria, abbiente e solvibile.
Le relazioni, e il conflitto, sono per noi la miglior cura per non lasciare indietro nessuno, dentro una crisi sindemica dove il “distanziamento fisico” per schivare il virus si trasforma fin troppo facilmente in distanziamento e contenimento sociali, nonché in divari socioeconomici incolmabili. Le difficoltà economiche hanno messo in crisi molte persone, che ad oggi non sono più in grado di sostenere affitti e mutui onerosi, facendo così crescere ulteriormente il numero dei nuclei in emergenza abitativa. Alla luce di questi elementi, ci sembra dunque quantomeno incoerente proseguire con la vendita del patrimonio, con gli sgomberi, con i pignoramenti e con gli sfratti. Eppure, questa è la strada tracciata se Governo ed enti locali non procederanno ad un immediato cambio di passo, e ad aprire un serio percorso per destinare parte delle risorse del Recovery Plan verso una nuova stagione di politiche abitative e Edilizia Residenziale Pubblica. Questo è il ristoro che una città come Roma si aspetta, perché la casa (e la residenza) sono diritti primari senza i quali alcuna cura è possibile, come questa pandemia stessa ci ha insegnato.
Dopo esserci incontrati a piazza Vittorio e sulla piazza del Campidoglio, dopo aver marciato dall'assessorato alla casa del Comune di Roma alla sede della Giunta Regionale, proponiamo un nuovo momento pubblico nella piazzetta davanti la Sala Ambra Jovinelli in via Guglielmo Pepe angolo con via Giolitti il 18 marzo alle ore 17.00, per preparare insieme la mobilitazione del 27 marzo sotto il Ministero delle Infrastrutture a Porta Pia e difendere i nostri quartieri dalle grinfie della speculazione.
Promuovono ASIA-USB e Movimenti per il Diritto all’Abitare, coordina l’incontro Ylenia Sina (autrice del libro Chi comanda Roma). Sono invitate ad intervenire tutte le realtà sociali e politiche, urbanist*, ricercatori e ricercatrici, impegnate nelle battaglie per una Roma città pubblica.