Alloggi pubblici vanno all'Asta per l'inerzia complice del comune di Roma. Comunicato del Comitato Montestallonara

Asia-Usb pubblica il Comunicato del Comitato del P.d.Z. Montestallonara e si unisce all'indignazione dei cittadini, truffati da cooperative e soc. costruttrici, che da anni si battono per ripristinare la legalità nella gestione di questo importante patrimonio pubblico di edilizia agevolata destinato a contrastare la crisi abitativa nella capitale e lasciato in mano agli speculatori.

Dopo anni di battaglie gli alloggi sono tornati nella proprietà del Comune di Roma ma grazie all'inerzia degli uffici preposti continuano ad essere oggetto delle aste immobiliari a copertura solo degli interessi delle banche che hanno concesso mutui non conformi per questo tipo di interventi: aste che la di legge approvata nel 2021 vieta per gli immobili costruiti, anche parzialmente, con finanziamenti pubblici.

Roma -

Vendita all’asta degli alloggi di Via Decimomannu 32, Cooperativa Acli Castelli Romani Seconda

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I 30 alloggi di via Decimomannu 32 edificati dalla Coop Acli II andranno all’asta il 30 Marzo:

questo è il risultato dell’inerzia e dell’incapacità dell’Amministrazione Capitolina, che non sembra curarsi di chi su una casa ha investito i risparmi di una vita e che ora rischia di finire per strada a causa della omessa vigilanza alla quale l’Amministrazione stessa è obbligata.

Gli alloggi, rientrati nel Patrimonio pubblico a seguito delle revoche dei finanziamenti da parte della Regione Lazio (nel frattempo confluiti nelle disponibilità del Comune), ora vengono aggrediti dagli istituti di credito, a loro volta concedenti mutui sulla cui regolarità non è stata effettuata alcuna verifica.

Ciò accade in quanto gli Uffici Capitolini, anziché adoperarsi a reperire le risorse necessarie a evitare la vendita all’asta, chiedono agli assegnatari di versare ulteriori e ingenti somme, non riconoscendo quelle anticipate per la costruzione.

In definitiva, 30 famiglie che hanno dato fondo ai risparmi, confidando sulla legalità delle procedure sulle quali lo Stato avrebbe dovuto vigilare, vedranno le loro case all’asta il 30 Marzo.

Così l’attuale Amministrazione non sembra curarsi quindi, non solo dell’ingiustizia che vedrà 30 famiglie finire per strada, ma neanche della tutela del Patrimonio e della funzione Pubblica che tali interventi edilizi dovrebbero svolgere, lasciando che finiscano nelle mani delle banche, e quindi della speculazione.

Non sono solo in gioco i risparmi di chi, dai primi anni duemila, ha denunciato le irregolarità e fatto la spola tra gli Uffici di Comune e Regione per anni prima di essere ascoltato, ma fondi e terreni pubblici che rischiano di venire dilapidati.

Ciò stride con la disponibilità dell’attuale Giunta, pronta invece, a impegnare risorse per assicurare assistenza a chi, invece, nell’illegalità vive e della quale si è approfittato.

Comitato Montestallonara.