Anna e Pasquale, turni per dormire e l'ansia di tornare a vivere in strada

Bologna -

Un frigo, una vecchia tv e una sola brandina. È tutto ciò che ha la coppia, 62 lui e 58 anni lei, che da 6 mesi occupa una stanza in via Irnerio a Bologna. Sono 17 le famiglie che abitano nei 16 appartamenti, di cui nei giorni scorsi è stato disposto il sequestro. "Per fortuna non abbiamo ancora perso la dignità"

BOLOGNA - “Per fortuna non ho ancora perso la dignità, ma manca poco perché vivendo così si rischia di commettere qualche sciocchezza”. A pronunciare queste parole è Pasquale, 62 anni e gli occhi lucidi, che da 6 mesi vive nel palazzo occupato di via Irnerio 13, a Bologna.  Di origini pugliesi, ma da trent’anni trapiantato in Emilia-Romagna, Pasquale divide con la sua compagna Anna, 58 anni di Bologna, una piccola stanza di pochi metri quadrati, dove gli unici comfort sono “un frigorifero e una vecchia televisione, che abbiamo trovato qui durante l’occupazione”, ci spiega Pasquale, mentre Anna ci mostra la brandina che utilizzano a giorni alterni: “Uno dorme qui e l’altro per terra con il sacco a pelo, non si può dire certo che viviamo nel lusso”. Da una busta sul tavolo Anna ci mostra la “spesa”: un pacco di biscotti, alcuni succhi di frutta, quattro tranci di pizza, un litro di latte, minestrone in scatola e del tonno. “È tutto ciò che siamo riusciti ad avere dalle parrocchie, ci deve bastare per quindici giorni”. A causa della crisi economica, tre anni e mezzo fa Pasquale è stato licenziato da un’azienda dove lavorava come idraulico: “Non riuscivo più a pagare l’affitto e ci siamo ritrovati in strada. Ho provato a cercare lavoro ma mi dicevano che ero troppo vecchio”. Per un anno i due hanno dormito per terra davanti all’autostazione o nei parchi, mangiando alla Caritas e usufruendo d’inverno dei posti letto garantiti dal “piano freddo” del Comune. Poi qualche mese fa la svolta: “Grazie al sindacato Asia-Usb abbiamo trovato un tetto, è pur sempre una casa occupata ma finora nessuno ci ha aiutati”.

Sotto le Due Torri, il tema dell’emergenza abitativa è tornato prepotentemente alla ribalta dopo lo sgombero, nei giorni scorsi, di uno stabile occupato da una ventina di persone tra cui diversi minori, in via Solferino. Secondo l’assessore al Welfare Amelia Frascaroli, la questura non avrebbe avvertito l’amministrazione comunale dello sgombero, che sarebbe stato effettuato senza assistenti sociali. L’assessore di Sel ha poi difeso le occupazioni a scopo abitativo: “Creano valore sociale”. Per tutta risposta la Digos ha acquisito il video delle sue dichiarazioni, suscitando l’ira dello stesso Nichi Vendola che su Twitter scrive: “Un’assessore parla di occupazioni sui giornali e la Digos acquisisce l’audio. Il Viminale spieghi perché”. La vicenda infatti approderà a Roma, dove Sel ha richiesto un’interrogazione parlamentare al ministro degli Interni Angelino Alfano. Anche per lo stabile di via Irnerio, di proprietà dell’ospedale Sant’Orsola ma occupato da due anni da Asia-Usb, si prospettano tempi duri. Nei giorni scorsi infatti, è stato emesso un provvedimento di sequestro per i 16 appartamenti dove vivono abusivamente  una cinquantina di persone tra cui 17 famiglie e  10 minori. “Ho un’ansia pazzesca e tanta paura, non sono per niente tranquillo – ci rivela malinconico Pasquale – ho sempre lavorato e pagato le tasse, non è giusto vivere in strada alla mia età, chiedo solo un piccolo lavoro per pagarmi un posto letto”. (Valerio Lo Muzio)

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