ASIA/USB BOLOGNA E IL COMITATO PER L'ACQUA BENE COMUNE DENUNCIANO MEROLA

Bologna -

 

Ieri, grazie al prezioso intervento del "Comitato per l'acqua bene comune", abbiamo sporto denuncia contro il sindaco di Bologna Virginio Merola. Da oggi le lotte per il diritto alla casa forniranno alla magistratura un nuovo nome sul quale indagare: il suo.

Si vedrà se i giudici sapranno essere altrettanto solerti come lo sono stati contro di noi, si vedrà se sapranno intervenire con la celerità e la prontezza di cui si fanno vanto nell'ultimo periodo, ma intanto, un dato inconfutabile rimane ed è ampiamente dimostrato nel testo dell'esposto consegnato stamattina, dai nostri legali e da quelli del Comitato, alla questura di Bologna: privare totalmente dei cittadini di una condizione indispensabile alla loro vita non è consentito dalla legge e chi lo fa commette un reato.

 Quindi è Merola ad essere illegale e con lui tutto l'art.5 e i suoi geniali ideatori.

In quest'ultimo periodo il nostro illegale sindaco ha speso molto fiato a parlare di illegalità e, quasi sempre lo ha fatto accostando questo termine a un altro termine: occupazione. Anche in questo caso la cronaca politica della nostra città ci sta mostrando con chiarezza quale allucinante stato di confusione mentale stiano vivendo i nostri amministratori.

 Ad esempio, gli unici risultati concreti fino ad ora raggiunti dal tanto decantato protocollo (quello che parlava di reperire immobili privati nei quali ospitare temporaneamente le famiglie sfrattate) provengono da percorsi collegati alle occupazioni. Questo vale tanto per i proprietari dell'ormai famoso "villino" sui viali, quanto per quelli dello stabile di via De maria coi quali vi sono trattative in corso. Come dire: sei illegale ma se mi conviene chiudo un occhio!

Fino ad ora ciò che il comune ha fatto di suo è stato "accorgersi" di avere 25 piccoli appartamenti al Navile ed aver finalmente deciso di utilizzarli. Ma anche in questo caso, se si va un pò piu in fondo alla questione, si intuisce l'inutilità di questo gesto. Infatti questi 25 appartamenti ( ben vengano per carità) non sono neppure sufficienti ad accogliere le famiglie che il comune stesso sta sfrattando dai suoi alloggi cosiddetti  "di transizione" o di "emergenza". Il caso di via Gandusio ne è un esempio ma anche ai nostri sportelli cominciano ad essere numerose le richieste di intervento in questa direzione.

 In questo caso non si tratta, si badi bene, di famiglie "morose incolpevoli" ma di famiglie che sono state morose, sfrattate (almeno nella maggior parte dei casi) ed alle quali erano state "temporaneamente concesse" queste soluzioni. Ora queste famiglie, già sfrattate per morosita , corrono nuovamente  il rischio di finire per strada a causa di una sorta di "finita locazione" perchè i contratti di questi alloggi sono, nella maggior parte dei casi, per l'appunto temporanei.

Tutto questo svela chiaramente la perversa idiozia dell'atteggiamento istituzionale e cioè: io attuo un intervento per ovviare a un'emergenza ma poi questo stesso intervento rigenera l'emergenza che mi proponevo di contrastare. Questa è la sorte che attende anche i futuri inquilini degli appartamenti al Navile.

 Avranno un tetto per un anno e durante quest'anno dovranno, in controtendenza con l'andamento economico mondiale, trovarsi un lavoro e reperire un reddito sufficiente a tuffarsi nel mercato dell'affitto privato (o dei suoi surrogati tipo canone concordato o altri ameniccoli di cui sono decorate le politiche abitative) con tutto ciò che questo oggi significa e cioè caparre, fideiussioni, contratti di lavoro a tempo indeterminato ecc. Durante quest'anno subiranno pressioni continue da parte di assistenti sociali sclerotiche che non perderanno occasione per ricordar loro che il tempo sta per finire (è esattamente ciò che già accade),se saranno fortunati saranno inseriti in percorsi di avviamento al lavoro (cioè lavoreranno per tre mesi otto ore al giorno per 400 euro al mese scarsi che verranno pagati con ignominioso ritardo). Come dire: " Cari signori godetevi quest'anno perchè, dal prossimo, agli sfratti per morosità si aggiungeranno anche i vostri". 

 

Intanto gli sfratti per morosità continueranno ad aumentare, altre case Acer saranno vendute, altri beni pubblici come la caserma Sani o l'ospedale dei Bastardini saranno inutilmente messi all'asta e, nel frattempo, tenuti chiusi e abbandonati al degrado. Intanto i giornali continueranno a parlarci di soldi pubblici spesi per i sexy toys o degli stipendi astronomici dei membri del comitato di gestione della fondazione Carisbo. Renzi si mostrerà molto addolorato per l'ennesima frana o per l'ennesima alluvione ma incentiverà trivellazioni e cementificazioni mentre approva la copertura all'ennesimo aumento di costo della Tav.

 

La parola "legalità" per noi non è mai stata molto chiara. Sappiamo per certo che tanti grandi uomini, dai nostri partigiani a Nelson Mandela, da Francesco Zanardi a Gesu Cristo tanto per spararla grossa, sono stati illegali. Ciò che invece ci appare chiarissimo è che privare degli uomini, delle donne e dei bambini di luce, acqua  e di tutto ciò che è necessario ad una vita serena è una enorme bastardata e chi compie questo gesto ne deve rendere conto. In qualche modo ne deve render conto.

Questo lo garantiamo noi, gli abitanti resistenti che, anche oggi, instancabili, siamo stati in piazza per aggiungere significato al lavoro degli avvocati. Ci battiamo con grande fatica per diritti non solo nostri.

La legalità la lasciamo a Merola, noi ci teniamo la dignità.

 

Al "Comitato per l'acqua bene comune" va il nostro abbraccio e il nostro più sentito ringraziamento. Così vinciamo noi!