🚩🚩🚩 ASSEMBLEA TERRITORI E REALTA’ SOCIALI IN LOTTA – VERSO UNA MOBILITAZIONE COMUNE
🚩 19 APRILE 2024 ORE 17.30 AULA 103 (MARCO POLO)
Università “La Sapienza” Facoltà di Lettere – Via dello Scalo di San Lorenzo 82 (Roma)
La convocazione di questa assemblea nasce da una considerazione semplice, ma dritta al punto: quella di far emergere un dibattito che riguarda innumerevoli aspetti della nostra esistenza, ma che, per motivi diversi, stenta a trovare forme e momenti di confronto che non siano quelli rituali di certe scadenze e/o manifestazioni.
In questi anni trascorsi abbiamo intrapreso un cammino, ciascuno nel suo ambito specifico, che ha come riferimento comune il contrasto alle politiche che sorvegliano, governano e sfruttano i territori in cui viviamo sia in senso materiale (attraverso gli investimenti di capitale) che simbolico (scomponendo, precarizzando e mettendo in competizione diverse classi e gruppi sociali).
Attraverso le lotte per il diritto all’abitare -contro lo stillicidio di sfratti, sgomberi, pignoramenti e una lenta ma inesorabile cancellazione dell’edilizia popolare sovvenzionata-, quelle riguardanti il ciclo dei rifiuti urbani e industriali (discariche ed inceneritori), contro le “grandi opere” (passanti ferroviari e stradali, porti), contro la privatizzazione dell’acqua e – in tono minore- quelle del settore terziario (logistica, cooperative di servizi), abbiamo cercato di interpretare, qui nella regione Lazio, quello che in estrema sintesi è l’aspetto dirompente di questo insieme di cose: l’invivibilità di un territorio dove tutto ciò che ci circonda ci soffoca, e dove non si fa nulla per tutelare la nostra salute fisica e morale. Per questo, tra le nostre iniziative, non poteva mancare anche quella che riguarda la lotta per una sanità pubblica, gratuita e umanizzata perché, parafrasando un vecchio detto, crediamo che, quando c’è tutto (casa, reddito, cibo e un ecosistema sano), c’è anche la salute. In tutti questi percorsi, infine, non possiamo non rilevare un crescente protagonismo di una composizione giovanile sempre più conscia del proprio presente (e futuro) di catastrofe ecosistemica, escalation bellica, precarietà esistenziale e sfruttamento. Le “fiammate” di mobilitazione dentro le scuole e nelle università, dalle proteste contro l’alternanza scuola lavoro alla tendate e le più recenti mobilitazioni al fianco della Palestina fanno intuire la volontà di contrastare tanto il piano sistemico quanto quelle politiche che, nel quotidiano e nei luoghi che abitiamo, determinano la sostanziale impossibilità di praticare percorsi di vita degni e liberi dalla famiglia e/o liberi da dinamiche di dipendenza/violenza patriarcale e di genere (punto, quest’ultimo, ormai ricorrente nelle piazze femministe che si alternano a cadenza ormai regolare).
Lo scopo di questa assemblea dunque, non è solo quello di mettere in condivisione le nostre esperienze con le tante altre che attraversano la città di Roma o il territorio regionale, ma di comprendere se, tra i mille rivoli della resistenza sociale, stia maturando l’esigenza di un confronto sul piano programmatico, su come sia possibile -senza remore e pregiudizi, e in una prospettiva di classe – superare il tradizionale riserbo con cui finora ci siamo confrontati e individuare punti comuni su cui far convergere i nostri sforzi.
Se siamo giunti a fare questa proposta, non è per ergerci in cattedra o fornire ricette già pronte per il conflitto. Tutt’altro.
È il quadro della situazione internazionale che è entrato prepotentemente nella vita di tutti i giorni che ci ha spinto a farlo; il suo riversarsi sul “fronte interno”, quello dei bisogni primari, diritti, libertà e risorse che vengono barattate per una sicurezza che altro non è se non la perpetuazione di un sistema di governo classista, imperialista e razzista a tutti i livelli, dal controllo sui quartieri alla gestione del piano transnazionale.
Un quadro denso di minacce, dove la peggior classe dirigente che l'Europa ha mai avuto, del tutto appiattita sulla NATO, prepara la guerra con l’aumento delle spese militari (incoraggiando i governi nazionali ad incrementare la porzione di PIL nazionale destinata agli armamenti fino al 3 percento), il ripristino della leva obbligatoria, l’estensione di misure emergenziali, fino a mettere in conto l’impiego (considerato tutto sommato accettabile) delle armi nucleari tattiche. La stessa Europa che, insieme agli USA, ha sempre difeso Israele in quanto baluardo di quei valori occidentali in nome dei quali, oggi, si sta compiendo lo sterminio del popolo palestinese nella striscia di Gaza e procedendo alla ulteriore colonizzazione della Cisgiordania.
Ma proprio da loro, dalle forme organizzate della Resistenza, pur nella drammaticità della situazione, ci giunge un messaggio di ineguagliabile potenza che in tutto il mondo ha mobilitato milioni e milioni di persone a sostegno della causa palestinese, divenuta simbolo della lotta anticoloniale, antimperialista e antirazzista, suscitando ovunque un rinnovato impegno dei movimenti sociali.
Da un lato, dunque, la crisi di un sistema-mondo che l’occidente capitalistico vorrebbe, ancora una volta, risolvere con la guerra e l’estrattivismo incontrastato; dall’altro un incessante richiamo a intraprendere percorsi di liberazione - dal colonialismo, dal patriarcato, dallo sfruttamento umano e ambientale, per la libertà di movimento – che, nonostante tutto, rappresentano l’unica speranza per l’umanità.
Sono questi i punti estremi della polarizzazione dello scontro di classe che abbiamo di fronte in mezzo ai quali si dipanano conflitti sociali di ogni tipo dei quali vorremmo discutere insieme e insieme, possibilmente, sviluppare a cominciare da questa assemblea.
19 APRILE 2024 ORE 17.30 AULA 103 (MARCO POLO)
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