"Atac, io non ti pago". Venerdì mobilitazione pubblica sotto la sede dell'azienda a Roma

da Repubblica on-line, cronaca di Roma, del 22 maggio 2012

Roma -

LA MANIFESTAZIONE

"Atac, io non ti pago"
Protesta contro i rincari

Venerdì mobilitazione pubblica sotto la sede dell'azienda municipalizzata del trasporto pubblico in via Prenestina. "Vogliamo fermare la privatizzazione e avere un servizio garantito ed efficiente"

di VIOLA GIANNOLI

"Atac non ti pago!". E' lo slogan con cui cittadini e movimenti hanno convocato per venerdì alle 13 una "mobilitazione pubblica" sotto la sede di Atac a via Prenestina 45. Una protesta che scatterà in occasione dell'entrata in vigore delle nuove tariffe proprio "contro il rincaro del biglietto, passato da un 1 euro a 1,50". Una sorta di "No ticket day" in cui ci saranno azioni in tutta la città e poi il presidio collettivo sulla Prenestina.

"Aumento del biglietto a 1,50 euro, cancellazione degli abbonamenti mensili, diminuzione delle agevolazioni per anziani, disoccupati e invalidi, tagli alle linee meno frequentate - si legge in un comunicato del Comitato romano per le autoriduzioni scritto prima di alcune correzioni apportate dal Campidoglio - Queste le novità che l'Atac ha in serbo per noi utenti. Gli aumenti servono a ripagare il debito di Atac, quasi 400 milioni di euro, causati da sprechi e ruberie: 70 manager guadagnano più di 100.000 euro l'anno e uno ne guadagna addirittura 600.000. Nel frattempo i dipendenti 'normali' rischiano il licenziamento".

Quindi, le conclusioni che chiamano alla mobilitazione: "Noi non ci stiamo - scrivono - In una città dove il traffico ci uccide, saremo sempre più costretti ad andare al lavoro in macchina, mentre aumenta il costo della benzina. Non vogliamo pagare per un servizio scadente. Non vogliamo pagare i debiti accumulati per la mala gestione e per i loro stipendi milionari! Vogliamo il ritiro del piano aziendale e il blocco dei licenziamenti".

"Vogliamo fermare la privatizzazione di Atac - si legge ancora - Vogliamo un trasporto pubblico per tutti e tutte, sia di giorno che di notte, che costi poco (o perché no che sia gratuito), che assicuri i diritti dei lavoratori, che renda lo spostamento in città non uno stress o un privilegio per alcuni, ma un servizio garantito ed efficiente".

I manifestanti hanno distribuito e attaccato volantini per la città, pubblicato l'evento su Facebook, messo in piedi un blog e realizzato anche dei manifesti che ironicamente "insegnano" i trucchi per non pagare, almeno per un giorno, il biglietto.