ATER ROMA, LA STRADA E’ LUNGA, MA SI PUO FARE!

Roma -

Questa mattina, 29 ottobre, in seguito alle richieste inviate dall’Ater di ingenti arretrati ai propri inquilini, si è svolta la manifestazione presso la sede dell’Ater, durante la quale abbiamo incontrato il Direttore arch. Marco Rocchi.

 Durante l’incontro, oltre che delle più di 20.000 diffide che l’ente ha inviato ai propri inquilini, e di tutto ciò che questo comporta (sfratti, pignoramenti etc..), abbiamo discusso di altri problemi relativi alle lungaggini nell’evasione delle varie istanze, dello stato di avanzamento delle domande di regolarizzazione ai sensi della Legge Regionale 1/2020 (e dell’eventuale riapertura dei termini della regolarizzazione stessa), della scadenza delle assegnazioni effettuate per l’emergenza, dei molti alloggi tenuti chiusi dall’Ater stessa per vari motivi, oltre che della questione abitativa di via Pincherle e via dei Colli Portuensi.

Il dibattito è stato molto acceso ed ha trasceso gli argomenti appena citati. È stato proprio il Direttore dell’Ater a dare un taglio politico alla discussione, rivendicando addirittura gli effetti del Decreto Sicurezza (!). Il nostro Sindacato non si è sottratto alla discussione ribadendo le nostre posizioni di estrema critica nei confronti di chi affronta la questione abitativa esclusivamente in termini di sicurezza pubblica, ignorando le vere cause che stanno alla base delle occupazioni. Abbiamo potuto constatare che l’aziendalizzazione dell’ente gestore di edilizia pubblica, con un incremento delle azioni volte al risanamento di bilancio, ha portato le posizioni di questo ultimo, quasi completamente all’opposto delle nostre.

Sui vari punti di discussione che abbiamo posto, ribadendo la necessità di un coinvolgimento della Regione Lazio, abbiamo proposto la convocazione di un tavolo congiunto, in cui discutere delle eventuali soluzioni che tenga conto della reale condizione degli inquilini.

Infatti, ci chiediamo come è possibile che siano stati chiesti importi anche di oltre 100 mila euro a causa di leggi che fanno sì che una indennità possa arrivare a 1.000 euro mensili? Come è possibile che le morosità mostruose, che derivano da questa stortura normativa, vengano iscritte a bilancio nonostante siano a carico di persone con redditi bassissimi?

La dirigenza si è impegnata a mantenere vivo il confronto in merito ai molti punti da noi segnalati, in primis sulla questione delle richieste di prescrizione e/o di ricalcolo, ribadendo l’apertura di un canale per rappresentare gli inquilini presso le sedi periferiche dell’Ater stessa. Abbiamo avuto conferma infine, anche da parte loro, della necessità di rivedere gli effetti della regolarizzazione passata, aprendo eventualmente nuovi ragionamenti in merito. Però, specie su questo punto, la strada è lunga e difficile. E’ necessario proseguire il percorso di informazione ed organizzazione degli inquilini nei quartieri, per promuovere una grande mobilitazione presso la Regione Lazio, al fine di rivendicare quello che è un diritto fondamentale: il Diritto alla Casa.

Asia-Usb Roma