Basta con i provvedimenti tampone!
L'asia chiede il blocco generalizzato degli sfratti, degli sgomberi e la garanzia del passaggio da casa a casa
Nel 2006 il 73% dei provvedimenti di sfratto emessi riguarda la morosità. Se si pensa che nel 2000 questo tipo di provvedimenti erano meno del 50% del totale, si percepisce chiaramente l’entità di un fenomeno in crescente aumento, sia in valori assoluti che percentuali.
Nel 2006 i provvedimenti esecutivi di sfratto sono stati 48.751, l’8,5% in più rispetto al 2005, e di questi più del 70% sono stati sfratti per morosità: si può quindi affermare che l’aumento dei provvedimenti ha riguardato soprattutto quelli per morosità. Mettere in relazione questi dati con la legge 431/98 ci sembra obbligato, data la trasformazione del mercato immobiliare generata dal provvedimento votato dal governo D’Alema nel 1998.
Le città più colpite sono ovviamente quelle a più alta tensione abitativa: nel 2006 a Roma sono stati emessi 5.869 sfratti di cui 3.528 per morosità. Il problema è particolarmente rilevante nelle città dove in questi anni il mercato ha subito un aumento vertiginoso dei valori immobiliari: considerando le abitazioni in affitto, a Roma una famiglia su 60 è colpita da sfratto, 1 su 100 per morosità.
Prendendo il dato relativo al 2000 e considerando cioè il periodo che è stato caratterizzato dal maggior aumento dei valori immobiliari, gli sfratti emessi sono aumentati del 23,71% passando da 39.406 del 2000 a 48.751 del 2006. Le morosità sono passate dal 64% al 74% in 6 anni.
È chiaro che la situazione generata dalla legislazione attuale appare completamente fuori controllo e incompatibile con i redditi delle famiglie e dei singoli inquilini. Il 2007 conferma in peggio i dati del 2006, sono almeno 1 milione i contratti di locazione in scadenza e i probabili aumenti creeranno nuove morosità e nuovi sfratti.
Anche i dati relativi alle richieste di sostegno all’affitto confermano il grande disagio abitativo: nel 2000 le domande presentate sono state 42.803 mentre nel 2006 sono state 106.105 (un aumento del 148%). A questo aumento corrisponde un deperimento del fondo sociale istituito dalla 431/98: nel 2000 361,5 milioni di euro e nel 2007 210,9 milioni di euro.